Dopo Aristotele e Galeno, a parlare di eiaculazione femminile fu, nel 1559, l’anatomista italiano Realdo Colombo e nel 1672 Regnier de Graaf che identificò la “prostata femminile”, denominata in seguito anche ghiandole di Skene nel 1860 da Alexander Skene, con funzione di espellere del liquido, aumentare la lubrificazione e la libido. Tali ghiandole fanno parte dell’apparato genitale femminile e sono situate in prossimità del meato urinario, nella zona superiore rispetto al vestibolo vaginale e hanno una dimensione variabile da donna a donna.