Siamo abituati a pensare al sesso universalmente come qualcosa di piacevole e "godereccio". Eppure troppe volte nella realtà non è affatto così. Per moltissime persone in alcuni momenti il sesso diventa difficoltoso, e da momento di piacere e di condivisione quale dovrebbe essere, si trasforma in un momento di blocco, sofferenza o imbarazzo. Ma perchè, e in quali casi il sesso può diventare un problema? E come si risolvono questi problemi?
La "normalità"
I normali processi fisiologici sessuali sono composti grossomodo da quattro fasi che vanno a formare, figuratamente, una curva. Tutto comincia con il desiderio, a cui segue l'eccitazione. L'eccitazione porta all'orgasmo (che corrisponde alla parte più alta della curva) e si finisce con la risoluzione.
La presenza di problemi in almeno una di queste quattro fasi genera una disfunzione sessuale. Le disfunzioni sessuali sono piuttosto comuni, molto più di altri disturbi sessuali, come ad esempio le parafilie, intese come patologie vere e proprie poiché comportano la presenza di relazioni sessuali disturbate o preferenze sessuali ritenute aberranti quali la pedofilia, la necrofilia e così via.
Secondo il DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) le disfunzioni sessuali sono quattro: analizziamole in dettaglio.
Si distinguono:
Il “desiderio sessuale ipoattivo”
Consiste nella perdita di interesse verso il sesso e tutto ciò che ne concerne ed è spesso dovuto alla presenza di alcune patologie, come la depressione, dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci, come gli antidepressivi, da conflitti emozionali, dall’età avanzata o durante la gravidanza.
“L’avversione sessuale”
Si tratta di un estremo disinteresse verso il sesso, il quale è altamente evitato, prodotto, nella maggior parte dei casi, dalla presenza di conflitti emozionali rilevanti.
Il disturbo dell'eccitazioni femminile
Nelle donne si presenta come “disturbo dell’eccitazione femminile” in cui la normale e fisiologica lubrificazione è costantemente insufficiente in risposta a stimoli a valenza sessuale. Spesso, tale condizione, è associata alla presenza del “desiderio sessuale ipoattivo” sopracitato.
Disfunzione erettile
Negli uomini si manifesta come “disturbo dell’erezione” altresì detta “disfunzione erettile” la quale comporta l’incapacità di mantenere un’adeguata erezione e nei casi più seri implica l’impossibilità di avere erezioni generando un significativo disagio interpersonale ed una bassa probabilità di avere attività sessuali soddisfacenti.
Essa può essere causata da patologie come il diabete, da farmaci, da una dieta povera, fumo di sigarette e conflitti emozionali. Attualmente, dal punto di vista farmacologico, questo disturbo è trattato prevalentemente con la somministrazione del Viagra o mediante l’introduzione di protesi penili, con iniezioni penili, ma in misura assai minore.
Disturbo femminile dell’orgasmo
E' la persistente difficoltà nel raggiungere l’orgasmo anche a seguito di adeguate stimolazioni, siano esse manuali, orali o della penetrazione vera e propria. La sola penetrazione non è considerata una stimolazione insufficiente: metà delle donne, circa, non riesce a raggiungere l’orgasmo durante il coito e necessita di una stimolazione clitoridea orale e/o manuale da parte del proprio partner. E’ un disturbo assai comune, spesso associato alla presenza di un Disturbo da rapporto sessuale doloroso.
Disturbo maschile dell’orgasmo
Negli uomini questo disturbo è molto simile al corrispettivo femminile, ma è molto meno comune e difficile da riscontrare, oppure come “l’eiaculazione precoce”, che è assai più comune e consiste nelle tendenza ad eiaculare a seguito di una stimolazione minima, spesso molto prima della penetrazione e prima che l’uomo lo desideri.
Così come il disturbo dell’erezione, l’eiaculazione precoce provoca l’evitamento sessuale e disagio. Spesso l’eiaculazione precoce è correlata alla presenza di patologie a carattere ansioso che portano l’uomo a vivere la sessualità in maniera poco disinvolta: nei casi più leggeri ed occasionali tale problema è conosciuto come ansia da prestazione. Esistono svariate tecniche che consentono di arginare il problema quali lo strizzamento della punta del pene e lo stop-and-start, che consiste nel ridurre la stimolazione appena prima dell’eiaculazione e riprenderla qualche istante dopo.
Tali disturbi non si generano, come per i tre precedenti, da problematiche concernenti una delle quattro fasi del ciclo di risposta sessuale (desiderio, eccitamento, orgasmo e risoluzione) poiché si presentano a seguito di ricorrenti esperienze di dolore fisico durante l’atto sessuale dovute alla presenza di fattori psicologici e dall’assenza o dalla compresenza di problematiche medico-fisiologiche. Si distinguono in:
Vaginismo
Consiste in una serie di spasmi involontari della muscolatura vaginale che portano ad una penetrazione assai difficile e dolorosa. Spesso è correlato alla fobia da penetrazione la quale porta alla contrazione, quindi lo spasmo, ed al successivo dolore. Fobia, spasmo e dolore danno vita al circolo vizioso del vaginismo che bisogna estirpare alla radice: risulta quindi assolutamente necessario lavorare sulle cause che generano tale fobia per districarsi dal circolo vizioso. Esso comporta compromissione dell’attività sessuale, forte disagio ed ovviamente dolore.
Dispaurenia
Comune sia alle donne che agli uomini, la dispareunia è un dolore genitale ricorrente associato a rapporti sessuali. E’ spesso causato dalla presenza congiunta di problematiche psicologiche e altri fattori quali infezioni genitali, alcune MST (malattie sessualmente trasmissibili), cicatrici, scarsa lubrificazione, la quale può essere la conseguenza dell’assunzione di particolari farmaci o dall’assunzione di contraccettivi ormonali, da mutilazioni genitali, dal disturbo dell’eccitazione sessuale, da desiderio sessuale ipoattivo, dall’avversione sessuale e molto altro ancora.
Per trovare una soluzione a questi problemi che di fatto rovinano la propria vita sessuale bisogna per prima cosa non ignorare il problema, ammettere a se stessi di essere in difficoltà. E quindi chiedere aiuto a uno specialista (psicologo o sessuologo): spesso la soluzione potrebbe rivelarsi più semplice di quanto pensiamo.