Non esiste un criterio preciso per definire quand'è che si possa parlare di vera e propria eiaculazione precoce, perché non esiste un tempo stabilito a priori che un uomo dovrebbe "durare".
Alcuni ricercatori prendono come punto di riferimento, per poter parlare di eiaculazione precoce, il fatto che l'uomo non sia in grado di trattenersi in modo tale che la donna sia soddisfatta in almeno il 50% dei casi.
Anche questo criterio, comunque, è estremamente discutibile, in quanto occorre valutare le capacità orgasmiche della donna. In ogni caso si può dire che è certamente eiaculatore precoce colui che ha l'eiaculazione dopo una manciata di spinte coitali (5-10) o addirittura prima ancora di introdurre il pene in vagina.
La maggior parte dei giovani maschi impara a ritardare l'orgasmo con l'esperienza sessuale e con l'età, ma alcuni continuano ad eiaculare precocemente e possono cercare aiuto per il proprio disturbo. Alcuni maschi riescono a ritardare l'eiaculazione nell'ambito di una relazione stabile, ma vanno nuovamente incontro ad eiaculazione precoce quando hanno un nuovo partner. Tipicamente, l'eiaculazione precoce viene osservata in uomini giovani, ed è presente fin dai loro primi tentativi di rapporto sessuale. Comunque, alcuni maschi perdono la capacità di ritardare l'orgasmo dopo un periodo di funzionamento adeguato.
Quando il disturbo esordisce dopo un periodo di funzionamento sessuale adeguato, il contesto è spesso quello di una diminuita frequenza di attività sessuale, di intensa ansia da prestazione con un nuovo partner, o di una perdita di controllo sull'eiaculazione legata alla difficoltà nel raggiungere o nel mantenere l'erezione. Alcuni maschi che interrompono l'assunzione regolare di alcool possono sviluppare l'eiaculazione precoce, dal momento che facevano affidamento, per ritardare l'orgasmo, sull'assunzione di alcolici, invece di apprendere strategie comportamentali.
L’eiaculazione precoce viene definita come «persistente o ricorrente eiaculazione a seguito di minima stimolazione sessuale, o prima, o durante, o poco dopo la penetrazione, e comunque prima che il soggetto lo desideri». L’incidenza epidemiologica di questa disfunzione è di circa il 40% degli uomini trattati per disfunzioni sessuali. Frequentemente nei pazienti giovani l’eiaculazione precoce è complicata da disturbi dell’erezione; per converso, si è dimostrato che alcuni pazienti possono soffrire di eiaculazione precoce successiva al disturbo dell’erezione in circa il 27% dei casi.
In generale, l’eiaculazione precoce può manifestarsi in tre tipologie cliniche differenziate:
L’elaborazione del disturbo principale deve tener conto di tre parametri fondamentali:
a) il punto di vista del paziente sul problema, sulla sua durata e sulle sue eventuali variazioni;
b) gli eventi associati con l’insorgenza, la esacerbazione o la remissione del disturbo;
c) le convinzioni del paziente sulle cause del disturbo stesso e le preferenze del paziente riguardo al trattamento.
È importante valutare la forma clinica di decorso distinguendo l’eiaculazione precoce in: episodica; ricorrente; persistente. Inoltre bisogna stabilire: se l’eiaculazione precoce è permanente o acquisita (cioè se è successiva a un normale svolgimento di attività sessuale), generalizzata o situazionale (cioè limitata a certe situazioni o al rapporto con certi partner); se il mancato controllo dell’eiaculazione avviene con o senza orgasmo; se si verifica durante la masturbazione; se l’emissione del seme avviene durante i preliminari che precedono il rapporto sessuale; se l’eiaculazione precede o accompagna la penetrazione o si verifica entro i primi 15 movimenti del pene dopo la penetrazione; se è associata a disturbi dell’erezione.
A livello terapeutico se si associa la terapia medica a quella psicologica la percentuale di guarigione è intorno all’85%, per contro, trascurare il problema può causare notevoli disagi nella vita di una persona.
Corrisponde ad una inibizione del riflesso eiaculatorio, ed ha vari livelli di gravità. Va considerata primaria se il soggetto non è mai riuscito a raggiungere un orgasmo, secondaria quando il problema si è sviluppato in un momento successivo. Anche la eiaculazione ritardata può portare, per frustrazione, ad una impotenza secondaria.
E' raro che origini da cause organiche, talvolta dipende dall’assunzione di farmaci adrenergici-inibitori. Psicoanaliticamente è considerata una forma di impotenza che può essere dovuta ad una insicurezza che è venuta a formarsi nella coppia. Una eiaculazione ritardata secondaria è spesso causata da uno o più eventi traumatici. Per curare questo disturbo, va detto che la procedura varia da soggetto a soggetto, ma l'obiettivo è quello di vincere l'ansia.