L'enfisema polmonare è una malattia dei polmoni, caratterizzata da un'alterazione anatomica deglialveoli e, in alcuni casi, anche dei bronchioli terminali; purtroppo, si tratta di un'alterazione negativa, in quanto provoca difficoltà respiratorie più o meno gravi.
Incluso nell'elenco delle cosiddette broncopneuomopatie croniche ostruttive(BPCO), l'enfisema polmonare rappresenta uno stato morboso cronico e solitamente bilaterale (colpisce cioè entrambi i polmoni).
Origine del termine enfisema. Il termine enfisema significa "dilatazione enorme" o "ampliamento enorme".
Gli alveoli sono delle piccole cavità polmonari, in cui avvengono gli scambi di gas tra sangue e atmosfera.
Figura: Gli alveoli sono delle piccole camere d'aria, in cui si raccoglie l'aria inspirata.
Situati alle estremità dei bronchioli terminali, cioè le ramificazioni ultime dei bronchi, gli alveoli presentano un'estesa superficie parietale, molto elastica, che serve loro ad aumentare l'area per gli scambi gassosi.
All'interno di essi, infatti, il sangue si arricchisce dell'ossigeno contenuto nell'aria insspirata e si "libera" dell'anidride carbonica prodotta dai tessuti.
Circondati da pareti elastiche, gli alveoli sono separati l'uno dall'altro dai cosiddetti setti alveolari; queste strutture divisorie sono fondamentali, perché amplificano enormemente la superficie per gli scambi gassosi, consentendo una miglior ossigenazione sanguigna.
Un insieme di alveoli forma il cosiddetto acino polmonare; l'acino polmonare, o più semplicemente acino, risiede all'estremità di un bronchiolo terminale; i bronchioliterminali sono le ramificazioni ultime delle vie aeree inferiori, le quali iniziano dalla trachea e proseguono con i bronchi primari, i bronchi secondari, i bronchi terziari, i bronchioli e, appunto, i bronchioli terminali.
Un gruppo di più acini polmonari e di più bronchioli terminali costituisce la più piccola struttura polmonare visibile a occhio nudo: il lobulo. Nel lobulo polmonare, si possono riconoscere acini più interni, detti centrali, e acini periferici, detti distali.
Secondo alcune stime, a livello mondiale, l'enfisema interessa circa 210 milioni di persone e causa la morte, ogni anno, di 3 milioni di individui.
Un tempo, era più diffuso tra gli uomini, perché quest'ultimi fumavano più delle donne (N.B: il fumo di sigaretta è una delle principali cause di enfisema) e praticavano lavori più a rischio.
Oggi, invece, le cose sono cambiate e, considerato l'elevato numero di fumatrici, donne e uomini si ammalano di enfisema più o meno con la stessa frequenza.
L'enfisema polmonare insorge generalmente dopo una prolungata esposizione dei polmoni alle sostanze irritanti e tossiche (fenoli, chinone-idrochinone, composti azotati ecc.), contenute nel fumo di sigaretta (sia attivo che passivo), nell'aria inquinata e nelle esalazioni di certi impianti industriali.
Tuttavia, anche se molto raramente, può verificarsi anche a causa di un difetto ereditario, riguardante una proteina dei polmoni, chiamata Alfa 1-antitripsina. Quest'ultima è fondamentale per la buona salute degli alveoli, in quanto garantisce loro elasticità e la possibilità di riempirsi d'aria in modo adeguato, senza danneggiamenti.
Ma quali sono le alterazioni dell'impianto alveolare che danno luogo all'enfisema?
Secondo la definizione strettamente medica, l'enfisema polmonare è: "un abnorme ampliamento degli spazi aerei posti distalmente al bronchiolo terminale (cioè le cavità formate dagli alveoli), associato a lesioni distruttive delle pareti alveolari".
Le lesioni alle pareti alveolari riguardano anche i setti che dividono i vari alveoli, pertanto la superficie per gli scambi gassosi si riduce in modo drastico. Alla riduzione della superficie di scambio fa seguito una minor ossigenazione del sangue (quindi anche dei tessuti) e la comparsa di diversi problemi respiratori.
Anatomicamente, gli alveoli si dilatano più del normale e diventano di fatto un tutt'uno.
La gravità di questi cambiamenti è rappresentata dal fatto che, una volta distrutti, i setti alveolari non possono più tornare come prima, cioè sono irrimediabilmente danneggiati.
Figura: Alveoli sani e alveoli di una persona con enfisema polmonare. Nei secondi, si può notare la mancanza di setti alveolari e una dilazione anomala degli acini.
Tenendo presente la definizione medica enunciata poc'anzi, in base alla posizione degli acini interessati, l'enfisema polmonare può essere distinto in almeno quattro categorie:
In realtà, sotto la voce enfisema polmonare è possibile includere anche stati morbosi in cui - al posto di un ampliamento degli spazi alveolari e di un deterioramento dei setti - si verifica un'iperdilatazione o un'atrofizzazione dei polmoni .
Si parla di iperdilatazione (o iperdistensione) in presenza di un incameramento d'aria abnorme e in zone inadeguate dei polmoni; tale condizione si registra in caso di:
Si parla invece di atrofizzazione dei polmoni nel caso del cosiddetto enfisema polmonare senile. Tale condizione è dovuta a un rimpicciolimento degli alveoli
La comparsa di un enfisema polmonare è favorita da:
Per approfondire: Sintomi Enfisema
Il segno clinico più caratteristico dell'enfisema polmonare è la dispnea, cioè la difficoltà (o mancanza, nei casi più gravi) di respiro.
Momenti in cui può comparire la dispnea da sforzo:
Inizialmente, questo sintomo assume i connotati della dispnea da sforzo, in quanto insorge solo quando il paziente è impegnato in attività fisiche che richiedono un aumento della frequenza respiratoria.
Poi, col passare del tempo, la "fame d'aria" si fa più grave e compare anche a riposo e durante le mansioni più banali (dispnea a riposo).
Ai disturbi respiratori, possono associarsi: tosse con espettorazione cronica, cianosi (in particolare alle labbra e in corrispondenza delle unghie), iperinflazione del torace (dovuta a un'incompleta espirazione dell'aria inspirata), senso di spossatezza, febbre, ridotta mobilità respiratoria (specie nel momento in cui il malato deve compiere dei respiri profondi) e, infine, problemi cardiaci.
Uno dei pericoli maggiori dell'enfisema polmonare è rappresentato dal fatto che, in alcuni frangenti, le manifestazioni iniziali sono quasi impercettibili e rimangono tali per diversi mesi, se non anche anni. Ciò fa sì che i trattamenti terapeutici inizino tardivamente, quando la situazione è già assai compromessa.
Le difficoltà di respiro a riposo o dopo sforzi non particolarmente intensi vanno sempre segnalate prontamente al proprio medico, in quanto potrebbero essere il segnale di gravi problemi respiratori e/o cardiaci.
L'enfisema polmonare può comportare il collasso di un polmone, dovuto a un pneumotorace, l'aggravamento di problemi cardiaci e, infine, la formazione delle cosiddette "bolle giganti" a livello dei polmoni.
Scendendo nei particolari:
Per diagnosticare l'enfisema polmonare occorrono alcuni esami di diagnostica per immagini (come la radiografia del torace e la TAC), l'emogasanalisi arteriosa e, infine, la spirometria.
Ovviamente, il paziente viene sottoposto anche a un esame obiettivo, durante il quale il medico analizza l'entità della dispnea e la presenza di qualche altro segno particolare (cianosi, inflazione del torace ecc).
La radiografia del torace, o RX-torace, è un esame radiologico di diagnostica per immagini, che consente la visualizzazione delle principali strutture anatomiche del torace: quindi cuore, polmoni, vasi sanguigni principali, la maggior parte delle costole e una porzione di colonna vertebrale.
Le immagini risultanti vengono ricavate esponendo il paziente a una certa dose di radiazioni ionizzanti (i raggi X); in genere, le informazioni raccolte mediante radiografia toracica sono abbastanza chiare ed esaurienti, ma in alcuni casi particolari di enfisema polmonare possono presentarsi prive di anomalie.
La TAC, o tomografia assiale computerizzata, è un esame di diagnostica per immagini più sensibile rispetto alla radiografia del torace, in grado di mostrare i polmoni da più angolazioni.
La sua esecuzione, a differenza dell'RX-torace, permette di "scovare" qualsiasi anomalia a livello polmonare e toracico, chiarendo l'esatta origine dei disturbi lamentati dal paziente.
Anche la TAC, come la radiografia, espone chi vi si sottopone a una dose non trascurabile di radiazioni ionizzanti.
L'emogasanalisi arteriosa è un test diagnostico particolare, che si svolge su un campione di sangue prelevato generalmente dal polso. Tramite questo esame, il medico misura la pressione dei gas presenti nel sangue (quindi ossigeno e anidride carbonica) e il pH sanguigno. In base ai risultati delle misurazioni, quindi, è in grado di predire la funzione polmonare, l'efficienza degli scambi gassosi all'interno degli alveoli e i livelli di ossigeno circolanti nel sangue.
In caso di enfisema polmonare, lo scambio dei gas è, come si è detto, deficitario, quindi il sangue risulta generalmente povero di ossigeno.
Figura: Spirometria
La spirometria è uno degli esami diagnostici, per la stima della funzionalità polmonare, più comuni e praticati, perché è veloce, efficace e indolore.
Durante la sua esecuzione, il paziente deve compiere degli atti respiratori mentre è collegato tramite boccaglio a uno strumento, chiamato spirometro; tale apparecchio misura le capacità inspiratoria ed espiratoria dei polmoni e la pervietà (cioè l'apertura) delle vie aeree passanti per quest'ultimi.
La spirometria, effettuata su un paziente con enfisema polmonare, ha un esito caratteristico, che un medico è in grado di decifrare.
Per approfondire: Farmaci per la cura dell'Enfisema
L'enfisema polmonare non può essere curato, in quanto, purtroppo, il danno agli alveoli è irreparabile.
Tuttavia, per alleviarne la sintomatologia e migliorarne la qualità della vita, il paziente può essere trattato con farmaci, con terapie particolari (come la riabilitazione polmonare e l'ossigenoterapia) e con un intervento chirurgico apposito.
In base alla gravità dell'enfisema polmonare e alle condizioni associate, il medico può prescrivere:
Per il miglioramento della sintomatologia provocata dall'enfisema polmonare, forniscono degli ottimi risultati: la riabilitazione respiratoria, la fisioterapia respiratoria, l'ossigenoterapia e una dieta su misura.
La riabilitazione respiratoria consiste nel far praticare, al paziente, una serie di esercizi motori (cyclette, salire le scale, camminata ecc), allo scopo di migliorare la tolleranza agli sforzi e ridurre la gravità della dispnea.
La fisioterapia respiratoria ha come obiettivo il miglioramento della capacità respiratoria del paziente, nonostante non comporti alcun beneficio a livello strettamente polmonare.
L'ossigenoterapia serve ad aumentare la quota di ossigeno circolante, quando questo, a causa di una funzionalità polmonare compromessa, è scarso sia a livello sanguigno che livello tissutale (cioè nei tessuti corporei).
Infine, la dieta su misura è un accorgimento nutrizionale mirato al mantenimento del peso corporeo o, in caso di obesità o sovrappeso, al dimagrimento.
Si ricorre all'intervento chirurgico solo in caso di enfisema polmonare molto grave. Le operazioni solitamente previste sono:
A chi soffre di enfisema polmonare, per migliorare la qualità della propria vita, è consigliabile:
La salute di chi soffre di enfisema polmonare è definitivamente compromessa, pertanto la prognosi, vista anche la gravità dello stato morboso, non può mai essere positiva. Tuttavia, se ci si attiene con estrema meticolosità ai trattamenti e alle regole sopraccitate, è possibile migliorare sensibilmente la qualità della vita.
Non fumare, evitare di esporsi al fumo passivo e proteggersi, nel caso di esposizione professionale a sostanze irritanti/tossiche, con maschere adeguate, sono le principali misure preventive nei confronti dell'enfisema polmonare.