Assieme alla nuova sanatoria delle cartelle di pagamento, la cosiddetta rottamazione Ter, il Governo chiude anche il capitolo della pace fiscale sulle micro cartelle. In particolare, la pace fiscale cancella i debiti per multe, bollo auto e imposte locali fino a mille euro. Si tratta di tutti i debiti iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2010 (l’Esecutivo ha tentato di ampliare il raggio d’azione anche alle cartelle successive al 2010, ma quest’ulteriore intervento non è stato attuato). Per capire se rientri nel perimetro del nuovo beneficio devi innanzitutto recuperare la cartella esattoriale che conservi nel cassetto, a prescindere se spedita da Equitalia, Agenzia Entrate Riscossione o dall’esattore locale. Trova, all’interno, la pagina con l’elenco delle causali e degli importi dovuti. Lì c’è un campo che indica la data di iscrizione a ruolo. Se l’anno del ruolo rientra tra il 2000 e il 2010, la cartella si deve ritenere annullata in automatico. Significa – stando a quanto indicato dalla legge (il decreto fiscale 2019 - che non hai bisogno di presentare una domanda come per la rottamazione, né dovrai pagare un importo minimo per ottenere lo sgravio: è infatti compito dell’agente della riscossione cancellare il debito. Per cancellare il debito, operazione che deve mettere in atto entro la fine del 2018, procede autonomamente, senza bisogno di attendere una richiesta da parte del contribuente. Nonostante il fuoco incrociato tra la Commissione Europea, il Fondo Monetario e la Bce, il Governo non ha ceduto sulla cancellazione dei ruoli sino a mille euro, cancellazione che sarà attuata a breve grazie al decreto fiscale 2019: nel decreto sono previste molte altre misure, come la rottamazione delle cartelle e la definizione delle liti. Le misure potrebbero però essere modificate dagli emendamenti, che le parti politiche stanno continuando a presentare. Il Governo, ad ogni modo, non intende cedere su nessuno dei punti del programma elettorale e potrebbe essere proprio questa rigidità a condizionarne la sopravvivenza.
Le cartelle fino a mille euro sono cancellate in automatico, senza bisogno di istanze del cittadino
Il decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio, che deve essere, allo stato attuale, convertito in legge, prevede dunque uno stralcio totale per le micro cartelle notificate dall’agente della riscossione dal 2000 al 2010. Le cartelle non sono solo quelle relative ai debiti tributari ma anche per multe stradali e tributi locali, come il bollo auto, la Tari (l’imposta sulla spazzatura), la Tasi e l’Imu. Si tratta di una cancellazione automatica che gli agenti della riscossione effettueranno entro la fine dell’anno in corso e quindi senza alcun adempimento per il cittadino “multato” o il contribuente debitore. In base ai dati attuali, sono interessate dallo stralcio non meno di tre milioni di cartelle relative a violazioni del Codice della strada, considerando la stima del 25% di ruoli complessivamente stralciati con la misura, secondo fonti di Governo.
Si tratta di un vero e proprio condono che riguarda micro debiti come bollo auto, multe e imposta sulla spazzatura
Restano escluse le cartelle relative a risorse proprie comunitarie, tra cui Iva e dazi. Nessun rimborso però per le somme già versate dai debitori. Mentre gli importi saldati tra la data di entrata in vigore del decreto fiscale e la fine dell’anno saranno computati nell’ambito della rottamazione delle cartelle o di altre posizioni debitorie, ove esistenti, viceversa saranno rimborsate.
Per la verifica della soglia devono essere computati non soltanto gli importi iscritti a ruolo (tasse, contributi, multe stradali), ma anche gli interessi per ritardata iscrizione e le sanzioni. Essenziale tuttavia che le partite debitorie siano state poste in riscossione tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2010.
Agenzia delle Entrate-Riscossione deve quindi trasmettere ai singoli enti creditori l’elenco delle partite oggetto di discarico, attraverso appositi flussi telematici da effettuare secondo le regole del decreto Mef 15 giugno 2015.
Secondo i tecnici dell’esecutivo la cancellazione dei mini-ruoli comporterà un minor gettito di 524 milioni di euro.
La rottamazione ter procede invece su altri binari e ricalca le misure già adottate da Renzi, con uno sconto maggiore sugli interessi e più tempo per pagare (si parla di un debito da spalmare in cinque anni). C’è poi la chiusura delle liti in corso, ossia che ancora pendono in tribunale, misura che risparmierà al fisco e al cittadino i costi del contenzioso. Infine, è presente la possibilità, fino al 31 maggio 2019, di correggere errori e dimenticanze, integrando le dichiarazioni fiscali presentate entro il 31 ottobre 2017. Nel dettaglio, si possono integrare gli imponibili assoggettati all’Irpef, all’Ires, alle addizionali, alle imposte sostitutive, all’Irap, all’Iva e ai contributi previdenziali. L’integrazione degli imponibili è ammessa, nel limite di 100mila euro di imponibile annuo, entro il 30% di quanto già dichiarato. Sul maggior imponibile integrato, per ciascun anno di imposta, si applica, senza sanzioni, interessi e altri oneri accessori un’imposta sostitutiva del 20% (per l’Iva si applica l’aliquota media risultante dal rapporto tra l’imposta sulle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d’affari dichiarato).