Giornalista professionista e Giornalista pubblicista: la differenza, poi ci sono i giornalai...
Categoria : DIALOGO CON L'EDITORE
Pubblicato da Giuseppe Piccolo in 19/11/2016
L'editore Giuseppe PiccoloGIORNALISTA PROFESSIONISTA E GIORNALISTA PROFESSIONISTA: LA DIFFERENZA. Conviene prendere il patentino da giornalista o quello da pubblicista? Quale dei due albi facenti capo all’Ordine dei giornalisti fa sì che si abbiano i vantaggi maggiori? Meglio aggirare l’esame o ottenere il tesserino da giornalista? Non essendo possibile ricoprire entrambi i ruoli è importante scegliere con consapevolezza dato che non esiste un’opzione universalmente conveniente, ma tutto dipende dalle proprie esigenze. Un giornalista è laureato un pubblicista no, come dire l'ingegnere e il geometra. Poi ci sono pubblicisti che farebbero bene a fare i giornalai, ma questo è un altro discorso...
Giuseppe Piccolo1


DIFFERENZA TRA GIORNALISTA PUBBLICISTA E GIORNALISTA PROFESSIONISTA: IL CONTRATTO.

La prima differenza da prendere in considerazione è di tipo contrattuale e consiste nel fatto che, per legge, i giornalisti non dovrebbero svolgere nessun’altra professione (pena la radiazione dall’albo), mentre i pubblicisti hanno la possibilità di avere diversi impieghi in più campi. Proprio per questo a livello contrattuale i giornalisti professionisti sono, o almeno dovrebbero, essere più tutelati. Questo è ciò che dovrebbe accadere, anche se bisogna ammettere che la teoria è spesso lontana dalla pratica.




COME SI DIVENTA GIORNALISTI? 

Cosa bisogna studiare? Ci sono corsi o scuole? Cosa bisogna studiare per l’esame? Intraprendere la professione di giornalista non è semplice fin dall’inizio: occorre avere le giuste informazioni e muoversi al meglio seguendo le indicazioni fornite dall’Ordine dei Giornalisti. Proprio per questo abbiamo cercato di riassumere in questa guida l’iter da seguire sperando di rispondere alle domande più importanti.




DIVENTARE GIORNALISTA: QUAL E’ LA FACOLTA’ MIGLIORE A CUI ISCRIVERSI? ESISTONO CORSI? 

La prima cosa da mettere in chiaro è che per diventare giornalista professionista la laurea non è obbligatoria e perciò ognuno è libero di scegliere il proprio percorso formativo in maniera autonoma (magari specializzandosi nel campo di cui ci si vuole occupare per diventare giornalisti). Questo perché, come si legge sul sito dell’Ordine dei giornalisti “Non esistono corsi di formazione o di studi universitari che conferiscano l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti”. 

ORSI DI GIORNALISMO: A COSA SERVONO? 

Questo però non significa che non esistano scuole di giornalismo o Università che all’interno della loro offerta formativa non abbiano un corso di laurea ad hoc. Questi corsi giornalistici, se riconosciuti dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, hanno sia la funzione di aiutarti ad approcciare in modo più consapevole a questa professione, che quella di sostituire il praticantato obbligatorio. Attenzione però: non tutti i corsi di giornalismo sono validi a tale fine e, quindi, prima di iscriversi è sempre meglio consultare la sezione “scuole di giornalismo”



COME DIVENTARE GIORNALISTI: L’ITER DA SEGUIRE. 

Chiariti i due punti di cui sopra, ecco qual è l’iter da percorrere per diventare giornalisti professionisti:



Effettuare l’iscrizione al registro dei praticanti ed eseguire 18 mesi continuativi di praticantato giornalistico (o, come dicevamo prima, frequentare una delle scuole riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti). Affinché il lavoro che si svolge in redazione valga a questo scopo occorre accordarsi con il direttore che, poi, dovrà rilasciare una dichiarazione di compiuta pratica.



Seguire uno dei corsi organizzati dall’Ordine regionale di appartenenza o il corso organizzato a Fiuggi dal CNOG di cui esiste anche una versione a distanza, disponibile su CD. La partecipazione è obbligatoria per tutti coloro che vogliono sostenere l’esame di idoneità professionale. Anche in questo caso vi consigliamo di fare riferimento al sito www.odg.it che, nella sezione “Esami” riporta tutte le informazioni aggiornate.



Sostenere e superare 
l’Esame da giornalista che è composto da due prove:

Esame di giornalismo - Prova scritta. Il test dura otto ore e si divide in tre parti:

- La redazione entro le 1.800 battute della sintesi di un articolo tra quelli proposti dalla commissione.

- La compilazione di un questionario riguardante sia temi di attualità e di cultura politico-economico-sociale che le regole relative all’esercizio della professione.

- La redazione entro le 2.700 battute di un articolo riguardante uno degli argomenti di attualità scelti dalla commissione.



Esame di giornalismo – Prova orale. 

Si tratta di un colloquio il cui scopo è quello di valutare la conoscenza dei candidati dei principi della deontologia giornalistica, delle tecniche collegate all’esercizio della professione e delle norme giuridiche del mondo giornalistico.







ESAME DA GIORNALISTA: I REQUISITI. 

Infine specifichiamo che per sostenere l’esame è necessario: aver compiuto i 21 anni di età, versare la tassa di concezione governativa e non avere precedenti penali.



COME SI DIVENTA GIORNALISTA PUBBLICISTA? 

Cosa occorre per ottenere il tesserino? L’esame è necessario? Cerchiamo di fare chiarezza e, per prima cosa, partiamo da ciò che dice la legge italiana secondo cui un giornalista pubblicista è colui che svolge attività giornalistica non occasionale e retribuita ma che esercita altre professioni o impieghi. Ergo ecco spiegato il motivo per cui giornalisti e pubblicisti sono due categorie distinte all’interno dell’ dell'Ordine professionale dei giornalisti. La qualifica di giornalista pubblicista, infatti, prevede un tesserino, o patentino che dir si voglia a parte.






PATENTINO DA GIORNALISTA PUBBLICISTA: COME OTTENERLO. 

La prima cosa che occorre fare per diventare un giornalista professionista pubblicista è informarsi presso l’Ordine dei Giornalisti facente capo alla regione di residenza perché l’iter, pur essendo simile in tutta Italia, presenta qualche differenza a livello regionale. La procedura ha comunque i seguenti passaggi in comune:



Primo. Occorre iniziare una collaborazione retribuita con una o più testate regolarmente iscritte al Tribunale (ossia che abbiano un direttore responsabile che sia giornalista o pubblicista). Questa fase è importantissima perché l’irregolarità del contratto (o dei pagamenti in caso si tratti di una collaborazione pagata con ritenuta d’acconto) o della registrazione delle testate può impedirti di ottenere il patentino. Inoltre suddette collaborazioni devono garantire al candidato una certa regolarità nella pubblicazione di articoli (firmati e o siglati) e un minimo di retribuzione per un periodo complessivo di 24 mesi.



Secondo. È necessario raccogliere tutti gli articoli prodotti e i documenti che attestano l’avvenuto pagamento (che ovviamente variano di casi in caso).



Terzo. In ultimo si redige la domanda di iscrizione all’Albo dei Giornalisti, si acquista la marca da bollo e si consegna tutta la documentazione presso l’ordine Regionale dei Giornalisti.

A questo punto il Consiglio dell’ODG prende in esame il materiale ed entro tempi relativamente brevi approva la richiesta del candidato, la respinge o richiede un Colloquio orale. Per completezza occorre specificare che in alcune regioni quest’ultimo passaggio è sempre e comunque necessario. Infine, in caso di esito positivo, è possibile iscriversi all’Albo dei Giornalisti nella sezione pubblicisti e ritirare il proprio tesserino.




PATENTINO DA GIORNALISTA PUBBLICISTA: QUANTI ARTICOLI SONO NECESSARI E QUANTO COSTA. Un’ultima precisazione riguarda le differenze tra le varie regioni italiane a cui abbiamo accennato sopra: il numero di articoli, la retribuzione minima prevista per questi e il costo della richiesta varia a seconda dell’Ordine a cui occorre fare capo.