La seduta spiritica è una delle tecniche più famose adoperate nello spiritismo
Categoria : MISTERI NASCOSTI
Pubblicato da Antonio Russo in 2/7/2015
Finalizzata al contatto e al colloquio con gli spiriti grazie all'intervento di un medium (letteralmente "tramite"), la seduta spiritica solitamente si svolge al chiuso. Un medium (dal francese médium e questo dal latino medium, «mezzo») è una persona che afferma di servire come intermediaria per la manifestazione di entità spirituali (tra cui le anime di persone decedute), per via scritta (psicografia o scrittura automatica), per via orale (psicofonia), o generando una sostanza speciale, l'ectoplasma, che permetterebbe alle entità spirituali di muovere e materializzare oggetti e persone.
I partecipanti riuniti attorno ad un tavolo si pongono in silenzio e concentrazione, tentando di stabilire uno stato di tensione mentale ed emotiva che permetta al medium di utilizzare l'energia del gruppo per poter richiamare a sé le forze necessarie ad un "contatto" con l'aldilà.
Raggiunto il grado desiderato di concentrazione, il medium afferma di "dare voce" a defunti o altre entità spirituali che lanciano messaggi di vario genere.
Un tipico sistema di interrogazione è quello della planchette: i partecipanti pongono il dito indice su un piattino o una tazzina rovesciata e intorno all'oggetto vengono poste le lettere dell'alfabeto, a quel punto la tazzina sembra muoversi autonomamente da una lettera all'altra formando frasi di senso compiuto. In realtà il fenomeno è dovuto ai movimenti ideomotori dei presenti che non sono in grado di mantenere il dito perfettamente fermo, le frasi composte sono il frutto delle aspettative inconsce di chi la muove: è sufficiente capovolgere le lettere e mischiarle perché la planchette inizi a comporre frasi completamente prive di senso.
Le sedute spiritiche non hanno nessun tipo di riconoscimento scientifico, e così anche i presunti fenomeni spesso a loro legati, come la levitazione di oggetti, rumori e voci non ben identificabili, improvvise folate di vento.
La comunità scientifica ritiene che tutti questi fenomeni abbiano spiegazioni naturali, come l'"autosuggestione" o la pura e semplice frode, che è stata talvolta dimostrata anche da parte di medium famosi.


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Spiritismo

Movimento religioso sorto negli Stati Uniti, ma poi diffusosi anche in Europa: secondo i seguaci di questo movimento si può entrare in contatto con le anime dei defunti, attraverso la «seduta spiritica», cioè attraverso un momento speciale e grazie alla presenza di un medium, di una persona dotata di particolare sensibilità extrasensoriali. Nella seduta spiritica le anime, depositarie di una sapienza e di una conoscenza di verità ultraterrene, comunicano con i viventi e questi in tal modo possono risolvere gli intricati enigmi dell'esistenza umana, in modo che appaghi a un tempo la ragione e il sentimento. Inoltre tale contatto favorisce il superamento del timore della morte, nonché il dolore per una perdita.
Se troviamo preannunci di spiritismo in molte religioni antiche (assira, babilonese, egiziana), lo spiritismo moderno si fa iniziare alla metà dell'Ottocento, quando a New York A.J. Davis dichiarò di essersi messo in contatto con gli spiriti e pubblicò poi il risultato di queste visioni. Seguirono altri esperimenti spiritistici sia in America che, poi, in Francia compiuti da fedeli radunati intorno a Allan Kardec, che dettero vita poi al movimento dei kardecisti.
Grande sviluppo si ebbe con la fondazione di molti circoli da parte di D.D. Home, un inglese trapiantato negli Stati Uniti, si che nel 1882 nacque la Society for Psychical Research. Benché nel 1856 la Chiesa cattolica avesse vietato ai suoi fedeli la partecipazione a sedute spiritiche, dichiarando l'illiceità di tale movimento, lo spiritismo continuò la sua diffusione e dal 1920 è nata l'Unione mondiale degli spiritisti, che tiene periodicamente i suoi congressi. Attualmente (1997) si calcola che gli iscritti a tale unione siano circa dieci milioni.


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Apparizioni




Sulla base delle dichiarazioni di chi ha vissuto simili esperienze, le apparizioni riguarderebbero in genere individui lontani o deceduti; la percezione di tali figure appare reale e, benché normalmente spontanea, sembra possa essere indotta anche sperimentalmente. Si tratta di allucinazioni visive di figure umane (in genere una sola) che possono apparire con sembianze del tutto realistiche, come se fosse veramente presente nella stanza una persona in carne ed ossa. Può essere più o meno nitida e apparire in figura intera o solo parziale.

Nei casi in cui la figura viene identifica come una persona conosciuta dal soggetto si parla di apparizioni di defunti o di viventi; accanto a queste, si parla anche di: apparizioni infestatorie e apparizioni condivise:



Apparizioni di defunti o di viventi: Nel primo caso, il soggetto vede apparire una figura che identifica con un parente o un conoscente defunto; nel secondo, invece, vede una persona viva. I primi non mostrano caratteristiche tali da ritenerli esperienze diverse dalle normali allucinazioni visive; i secondi, invece, poiché si verificherebbero solitamente in concomitanza con eventi tragici (es. un grave incidente o la morte della persona vista), presentano caratteristiche più interessanti. Questi casi, detti anche coincidenze di crisi o di morte, consisterebbero nel fatto che una persona vede improvvisamente davanti a sé la figura di un famigliare o di un conoscente che rimane visibile per qualche istante e poi scompare; in seguito, il soggetto viene a sapere che circa a quell'ora quella persona era morta. Va comunque tenuto presente che, in questi casi, potrebbe entrare in gioco un processo di selezione, così come accade con i presunti sogni premonitori. Il fatto, cioè, che tutte le volte in cui la persona non è morta al momento di un'apparizione, l'evento si può spiegare come una semplice allucinazione; invece, qualora i due eventi coincidano, si tende a vedere il fatto come qualcosa di paranormale. Sull'argomento delle coincidenze di morte, Graziella Piccinini e il marito G. M. Rinaldi hanno condotto un'inchiesta, pubblicata nel 1990 nel volume I fantasmi dei morenti, che raccoglie circa 250 casi di apparizioni.



Apparizioni infestatorie (infestazione): Con il termine "infestazione" solitamente si intende la presenza manifesta di fantasmi in un edificio: i fantasmi, in altre parole, sarebbero responsabili di rumori (raps), apparizioni e altri fenomeni che ne segnalerebbero la presenza. Il fenomeno sarebbe distinto dal poltergeist, dove al centro dei fenomeni è sempre una persona (mentre nell'infestazione è un edificio) e dove la manifestazione dura al massimo qualche mese (la presunta infestazione potrebbe tramandarsi nei secoli). Nelle infestazioni, ci si trova spesso a contatto con proprietari di castelli o di vecchie case che, per attirare turisti, non esitano ad alimentare leggende di fantasmi e a simulare qualche fenomeno. Uno dei casi più famosi di infestazione fu quello della Canonica di Borley, definita "la casa più infestata d' Inghilterra".



Apparizioni condivise: Si tratta di casi in cui ad assistere all'apparizione ci sono più persone e tutte vedono la stessa cosa; è una condizione questa che, se oggettivamente verificabile, permetterebbe probabilmente di escludere un'esperienza allucinatoria. Il fatto, però, che tali casi fossero segnalati più frequentemente nelle raccolte dei primi ricercatori psichici, mentre oggi sono divenuti molto rari, e che è molto difficile valutare se davvero le diverse testimonianze sono indipendenti e non il frutto di reciproca suggestione, rappresenta un forte elemento di incertezza relativamente allo stato evidenziale del fenomeno.



Lo studio delle apparizioni costituì il nucleo della prima consistente inchiesta condotta nel 1882 dalla Society for Psychical Research ; inchiesta che sfociò nel famoso volume Phantasms of the Living di Gurney, Myers e Podmore. Nel 1889 fu avviato un "Censimento delle allucinazioni", con un ritorno di trentaduemila risposte. Lo psichiatra Ian Stevenson aveva proposto alcuni anni fa di sostituire il termine apparizioni con "idiofanie".



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Fotografie Spiritiche




Durante una seduta spiritica, o dove è morto qualcuno di recente, viene scattata una fotografia: dopo lo sviluppo della pellicola la fotografia mostra la presenza di un'entità spiritica, e viene mostrata come la prova della presenza del defunto in quel luogo.

Subito dopo l'invenzione della fotografia nacque la professione del fotografo spiritico, che riscosse presto notevole successo. William Mumler da Boston fu uno dei primi ad ottenere fotografie spiritiche. La figura 1 illustra la più antica fotografia spiritica fatta nel 1861.



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Figura 1 La prima fotografia spiritica nel 1861 I fotografi spiritici dell'epoca si attrezzarono creando fotografie con doppie esposizione, peraltro molto grottesche ed evidentemente manipolate. Per ottenere una fotografia tramite la doppia esposizione, si scattavano varie fotografie con persone travestite da fantasmi, dando alle lastre un'esposizione brevissima. Un amico del medium intratteneva i clienti nell'ingresso del gabinetto spiritico per conoscere le loro storie di vita che poi trasferiva al medium. A questo punto, il fotografo medium inseriva la lastra debolmente impressionata con il fantasma adeguato alla storia del cliente, e scattava la fotografia finale che mostrava il cliente con alle spalle un fantasma. La figura 2 ne illustra un esempio.



Altri metodi diffusi erano l'uso di sagome di cartone disposte attorno al soggetto, e la stampa su una sola carta di più lastre.

Un altro metodo diffuso consisteva nel porre il cliente con le spalle verso un telo colorato, che in realtà era leggero e semitrasparente; così quando il medium scattava la fotografia un suo collaboratore, nascosto dietro il telo, proiettava l'immagine di uno spirito sul telo senza essere visto dal cliente. In tal modo il cliente si ritrovava la sua immagine con quella di un fantasma, su una lastra che lui stesso aveva portato e che quindi non poteva essere stata già manipolata dal medium. E pagava profumatamente.



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Figura 2 Esempio di doppia esposizione Ma presto molti fotografi spiritici furono smascherati e portati in tribunale. Mumler fu il primo a finire in tribunale; fu assolto per mancanza di prove e perché molte personalità importanti testimoniarono a suo favore. Tra esse, la vedova del presidente Lincoln; ella affermò di essersi presentata al medium con un falso nome, e che la sua identità fu svelata solo quando la lastra fu sviluppata, perché mostrava dietro di lei la sagoma del marito defunto. La figura 3 illustra la fotografia di Mumler con la traccia della presenza del presidente Lincoln alle spalle della vedova.



Oggi si conoscono tante tecniche di manipolazione della macchina fotografica, della pellicola, nella fase di sviluppo. Inoltre ci sono molte possibilità di manipolazione con il computer, consentendo di aggiungere al soggetto originale tutto ciò che si vuole e senza lasciare tracce evidenti di manipolazione. Nonostante ciò, molti continuano a mostrare fotografie di spiriti come prova della loro esistenza e presenza, fedeli al motto "non credo se non vedo". Ma, come si vede, è facile imbrogliare l'occhio umano e quindi una fotografia non è una prova decisiva. Nei libri di Polidoro vi sono note storiche con molte interessanti fotografie spiritiche con i dettagli relativi. Il libro di Nickell illustra varie manipolazioni di fotografie e le tecniche di analisi.



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COME SI SVOLGE UNA SEDUTA SPIRITICA




Premesso che la pratica di una seduta spiritica non è un'attività cui dedicarsi solo per curiosità o addirittura per gioco, mi limito a richiamare alcune informazioni sulle modalità generali che la disciplinano. Innanzitutto una seduta "seria" presuppone necessariamente la presenza di un responsabile, il medium, una persona esperta che "guidi" la seduta stessa. Il medium deve essere l'anello forte della cosiddetta catena medianica, formata dai partecipanti, che dovrebbero essere possibilmente già affiatati e in numero non superiore a sette-otto. La seduta deve essere svolta in un luogo riservato, nel quale i rumori dell'esterno arrivino attutiti o siano assenti del tutto, in un locale non troppo riscaldato, con una illuminazione molto bassa, con porte e finestre chiuse. È opportuno che nella stanza non vi siano oggetti pericolosi, quali per esempio forbici o coltelli. Secondo le teorie degli spiritisti, il medium, oltre a essere dotato di poteri medianici, deve essere un individuo carismatico, godere della stima dei partecipanti, avere una lunga esperienza di sedute spiritiche e infine manifestare coraggio e prontezza nel caso si verificassero situazioni spiacevoli (crisi di panico tra i partecipanti, materializzazioni ecc.). Fenomeni tipici che si possono verificare durante le sedute spiritiche sono: registrazione di voci, divinazione di eventi futuri, visioni, scrittura automatica (fenomeno per il quale un soggetto sente la propria mano spinta a scrivere, come se fosse guidata da un'altra personalità), comparsa di ectoplasmi, cioè forme corporee fluidiche nelle quali si materializzerebbero gli spiriti. Alle sedute spiritiche di solito è presente anche qualcuno che non partecipa ma assiste e prende nota di tutto quello che succede e delle reazioni dei partecipanti. Prima di cominciare la seduta vera e propria si purifica l'ambiente con l'accensione di incenso e di una candela bianca. I partecipanti si siedono attorno a un tavolo, che solitamente è di legno a tre gambe, senza chiodi né nodi, sopra al quale viene posta la “panchette”, un foglio che reca scritte le lettere dell'alfabeto, i numeri e le risposte: si e no. Su questo foglio avverrà la comunicazione con i defunti evocati. Tutti i presenti appoggiano il loro dito indice su uno strumento dalla forma triangolare, spesso costituito di legno leggero. A questo punto il medium inizia a chiamare l'entità, che, una volta arrivata, risponderà alle domande dei presenti facendo muovere il legnetto che, con la punta, indicherà delle lettere che formeranno i messaggi e i responsi.