La PSORIASI è una malattia che colpisce molte persone nel mondo. Terapie
Categoria : RUBRICA MEDICA
Pubblicato da Dott. Gianni Fusco in 30/9/2008
Classicamente si definisce la PSORIASI una malattia a carattere ereditario, infatti è possibile riscontrare all'interno di un nucleo familiare, più soggetti affetti da essa. Molto più frequente è, però, il riscontro, in una famiglia, di persone con patologie quali il diabete dell'adulto, l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la vitiligine e la psoriasi. Questo avviene a causa della natura Poligenica di tali malattie, cioè la suscettibilità ad ammalarsi è scritta, non su di un solo gene, ma su più geni. Piccole modifiche di questi ultimi, fanno si che un soggetto sia predisposto ad una patologia piuttosto che ad un'altra. Ciò premesso, si può asserire che la Psoriasi è una malattia, dal punto di vista genetico, con caratteristiche di familiarità.


Psoriasi4Psoriasi5Possiamo quindi affermare con certezza che la tendenza ad ammalarsi di PSORIASI è presente fin dalla nascita, in quanto scritta nel DNA (codice genetico).



La malattia o le LESIONI CUTANEE caratteristiche si manifesteranno solamente quando quell'individuo è in condizione generica di stress. Questo significa che le tossine presenti in quel soggetto sono veramente troppe.



Una piccola premessa.......



In una automobile abbiamo un quadro, dove si trovano diverse spie luminose che si accendono per segnalarci che qualcosa non va nella macchina.

Nella "macchina uomo" queste spie sono rappresentate dai sintomi, i più vari.

Le lesioni della psoriasi, sono in realtà delle spie, che nascono per segnalarci che il livello di tossine, all'interno dell'organismo è a livelli preoccupanti.



Ma da dove vengono queste tossine?






















Da una alimentazione non corretta e poco sana
Dai liquidi con cui ci dissetiamo
Dall'aria  che penetra nei nostri polmoni
Dai pensieri che affollano le nostre menti


In proposito alla PSORIASI i pensieri sono doppiamente importanti. Infatti una volta che le LESIONI CUTANEE si sono evidenziate e progrediscono, si riducono, si modificano e ne nascono delle nuove, si instaura un atteggiamento globale estremamente negativo. Chi ne soffre ne sa qualcosa.



In un soggetto affetto da psoriasi, quindi, la prima cosa da fare è quella di eliminare le LESIONI CUTANEE. In questo modo, infatti, nell'individuo ritornerà la gioia e quindi i pensieri positivi.



Terapia lPsoriasiocale 

La terapia della psoriasi deve essere personalizzata. La terapia biomedica per la psoriasi include come farmaci di prima scelta nelle forme a estensione limitata, preparazioni topiche emollienti come la vaselina, cortisoniche e/o agenti riduttori (catrame o ditranolo), agenti cheratolitici (acido salicilico e/o urea ) e analoghi della vitamina D.




Recentemente sono state messe a punto pomate unicamente a base di oli essenziali naturali, particolarmente efficaci nelle dermatiti in genere. Oltre ad offrire risultati in modo rapido, hanno il pregio di non avere effetti indesiderati e/o collaterali. Queste pomate sono parafarmaci, senza cortisonici, ed agiscono attraverso gli acidi grassi essenziali, vitamine ed antiossidanti in esse contenuti (omega 6, octacosanolo, vit. E e vit. B), sulle prostaglandine, rimodulandone la produzione e diminuendo l'infiammazione. In tal modo si verifica una rapida diminuzione della sintomatologia caratteristica, come dolore, bruciore e prurito, riconducendo alla normalizzazione cutanea.



Terapia sistemica

Nel caso di forme generalizzate di psoriasi, a volte si ricorre a terapie sistemiche. Queste includono fototerapia con UVB, oppure con UVA e psoraleni (fotochemioterapia o PUVA terapia).

Possono essere utilizzati anche retinoidi (acitretina e etretinato), o ciclosporina A.

Da una meta-analisi compiuta pochi anni fa sui risultati delle terapie sistemiche in caso di psoriasi a placche severa, sembra che i migliori risultati siano ottenuti con la fotochemioterapia, seguita dal trattamento UVB e poi dagli altri trattamenti. Gli effetti collaterali sono particolarmente frequenti con l’utilizzo dei retinoidi, e sono soprattutto di carattere muco-cutaneo. Tutti questi trattamenti, in particolare quelli sistemici, comportano certi rischi di tossicità, in quanto il rischio di insorgenza di tumori cutanei aumenta nei soggetti sottoposti a tale terapia. Trattamenti con derivati della vitamina A (retinolo) vanno utilizzati sono in ambienti altamente specializzati e sotto stretto controllo medico.




I farmaci biologici rappresentano uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina negli ultimi anni in campo terapeutico.

Il successo di queste nuove terapie risiede nella loro grande selettività d'azione che consente di ottenere, nella maggior parte dei casi, una notevole efficacia terapeutica in tempi brevi con riduzione degli effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali di tipo "chimico".

I farmaci biologici finora prodotti sono anticorpi monoclonali, citochine (interferoni e interleuchine), proteine di fusione e fattori di crescita tissutali.




Tali prodotti possiedono l'enorme vantaggio di poter interferire in modo selettivo, a vari livelli e con modalità di azione differenti, nei processi immunologici che scatenano e sostengono la psoriasi perché, come è ormai noto da anni, nello sviluppo della psoriasi sono coinvolte sia cellule proprie della cute, quali i cheratociti, sia cellule del sangue destinate alla difesa immunitaria, come i linfociti T.

L'alterazione di un fisiologico "dialogo" fra questi due tipi di cellule dà luogo a uno squilibrio nella sintesi dei prodotti dei linfociti T, con abnorme produzione di una serie di molecole di interazione cellulare che porta a eritema e formazione di squame.