Ho letto le storie delle donne che amano sentire dolore durante il sesso. Non le giudico né mi sono mai sognata di pensare che tutte devono essere come me. Non sono scandalizzata e neppure indignata. Penso siano diverse e che abbiano tutto il diritto di fare quello che vogliono se così gli piace.
A me il sesso piace invece sensuale, discreto, erotico, delicato. Non amo il dolore in nessuna circostanza. Mi piace che si consideri il mio corpo un luogo di sperimentazioni lente. Desidero che sia lui a scoprire quel che mi piace e che impari ad ascoltare il linguaggio della mia carne. Non mi spiace fare sesso a tre, anche se non l’ho mai cercato. Mi è capitato, con due amiche durante una vacanza. Ci siamo stufate di cercare avventure altrove e abbiamo passato una notte intera a darci piacere, ridendo, dopo esserci fatte un paio di canne per disinibirci. Non che ce ne fosse bisogno, però sono state utili.
E’ stato strano, bello, e non è mai stato un problema per noi tre parlarne anche dopo. Non eravamo imbarazzate e non ci ha lasciato traumi di alcun genere. Le amiche sanno, a volte, quello che ti piace e nel nostro caso pensate alla meraviglia di essere accarezzate nel modo giusto, da mani conosciute, con il piacere di riconoscere l’odore e il sapore delle altre compagne. Lei mi baciava piano, accarezzando il viso, l’altra massaggiava la mia mano e poi il braccio, il fianco, l’addome.
Mi è capitata un’altra esperienza che mi ha incuriosito. Non so come spiegare ma ho fatto sesso con un uomo e con altro uomo che in quell’occasione fu molto attratto da lui e non da me. E’ stato fantastico sperimentare, guardare, toccare, sentire il piacere del mio partner che mai, credo, si sarebbe sognato di godere per mano di uno del suo stesso sesso.
Non faccio a gara a chi lo fa più strano ma sono semplicemente esperienze che mi sono capitate ed è difficile parlarne, lo è stato e continua ad esserlo, perché il sesso fine a se stesso è già visto malissimo. Una donna non può godere se non per finalità riproduttive e neppure in quel caso, in realtà, per alcuni dovresti essere un soggetto attivo che sceglie quel che piace o no. L’ho fatto anche da sola, con il mio dildo giocattolo che mi fa stare bene. L’ho fatto per divertimento, per lussuria, per amore e tenerezza, e mai ho pensato che dovessi vivere il sesso seguendo una graduatoria di valore.
Certune dicono che il sesso innamorato è meglio, ad alcune piace quello senza amore, ad altre non piace così come piace a me. Io sono aperta e curiosa e non mi faccio incastrare con una etichetta standard. Non sono gay, lesbica, trans, etero, bisex. Sono solo io, faccio quel che mi piace quando mi piace e non mi sento in colpa.
Una sera ho trascorso molte ore nel tentativo di fare venire un tizio che aveva rinunciato all’erezione. Mi sono incaponita, divertendomi, come se il suo pene potesse mutare forma sotto le mie mani. Infine venne e fu una liberazione, per me un godimento altro, con una sensazione di potenza, perché dare piacere mi fa sentire bene. Non è lo stesso per qualche uomo? Non godono moltissimo vedendo la propria partner eiaculare e gemere?
L’esperienza che mi è piaciuta di più, in assoluto, però è stata quella con una coppia di amici, un uomo e una donna, e non so come ma ci siamo ritrovati a toccarci in macchina, mentre tornavamo da una serata bella. Si siamo fermati perché non potevamo aspettare. Nascosti in un angolo, dietro gli alberi, con il suo pene in gola e la volta dopo ecco la sua vagina. E’ stato passionale, tenero, eccitante, perfetto.
Avevo letto una volta che farlo con gli amici e con le amiche non è una cosa bella, perché poi non ci si guarda più allo stesso modo, tutto diventa strano e qualcuno si fa male per gelosia. Un’altra amica mi disse che il sesso con una coppia etero diventa rischioso perché c’è sempre la possibilità che l’altra lo faccia per non perdere di vista il proprio compagno anche se poi ti odierà all’infinito e non potrà mai più considerarti un’amica.
Invece tra noi è stato tutto semplice, spontaneo e abbiamo continuato a vederci senza alcun problema e senza rinnegare quel momento. Quello che voglio dire è che certe volte a farti stare male, a spingerti a provare vergogna e sensi di colpa sono i pregiudizi di altri. E’ la mentalità bigotta che sta dietro a tanti veti. Non dico che altrimenti tutti scoperebbero come ricci in ogni angolo di strada e con chiunque, ma probabilmente sarebbe utile meno sessuofobia e frustrazione che poi, secondo me, è anche origine di molestie e stupri.
Vi racconto l’ultima è poi basta. Ho scopato con un signore tanto distinto che avevo bisogno di scompigliare. Lo vedevo timido, durante le riunioni associative. La pensavamo allo stesso modo su molte cose, sposato, uno di quelli che se ci scopi confessa alla moglie il “tradimento” e poi la lascia per andare a vivere con te anche se tu non glielo hai mai chiesto. Mi dicevo “lascia stare”, ti eccita, per chissà quale ragione, ma lascia stare perché non finirà bene e farai soffrire tante persone. Invece l’ho beccato da solo e siamo finiti a letto a casa mia. Gli ho fatto giurare che non l’avrebbe detto alla moglie e che non avrebbe mai dovuto sperare nulla da me. Disse soltanto: “lo so”. Si rivestì e dopo un altro cunnilingus, per assicurarsi di lasciarmi la nostalgia di lui, poi se ne andò.
Sai quanto c’è voluto prima di vivere la mia sessualità con tanta libertà? Anche troppo, per i miei gusti. C’è forse un modo di liberarsi con un po’ di anticipo del peso di una mentalità bigotta e sessuofoba che altri ci costringono a portare?
Ps: è una storia vera. Grazie a chi me l’ha raccontata. Ogni riferimento a cose, fatti e persone, è puramente casuale.