Dopo preso il caffè, Peppe e Francesco (mio marito), si chiusero nelle studio dove vi era il computer io, mi misi a preparare il pranzo.
Conoscendo mio marito sapevo cosa stavano guardando film porno e di sicuro le mie foto senza veli non mi dispiaceva anzi la cosa mi faceva piacere essere guardata mi era sempre piaciuto. Rimasero nello studio più di un’ora quando uscirono, erano visibilmente eccitati Peppe, mi guardò in modo diverso dal solito il suo sguardo era voglioso andò via. Francesco, prese dell’altro caffè e si accese una sigaretta mi girava intorno come se volesse dirmi qualcosa. Tornò nello studio dopo un po’ mi chiamò.
«Ho fatto un guaio non t’incazzare». Disse con tono dimesso. Pensai che si riferiva alle foto fatte vedere a Peppe.
«Che cosa è successo?». Risposi calma per nulla agitata.
«Ho dato una videocassetta, dove siamo tu ed io che facciamo l’amore a Peppe e poi gli ho fatto due foto le vuoi vedere?». Speravo solo che la cassetta, il nostro amico l’avrebbe guardata da solo e non con sua moglie. Le foto che aveva fatto a Peppe, lo ritraevano con il cazzo duro, un cazzo che mi sembrò abbastanza interessante molto grosso e del tutto incappucciato. Mi chiese se mi piaceva, risposi di sì era la verità perché mentire? Tornai alle mie faccende. Dopo pranzato Francesco, si mise sul divano ad ascoltare la radio: “Tutto il calcio minuto per minuto” io, mi sdraiai sul letto. Ripensavo a tutti i cazzi presi in due anni, erano davvero tanti di alcuni non conoscevo nemmeno il nome di altri non lo ricordavo nella mente mi era solo rimasto in impresso il cazzo. Mi venne voglia. Potevo chiamare mio marito che di certo non si sarebbe rifiutato di appagarmi, ma preferì masturbarmi stare da sola con me stessa dopo aver raggiunto l’orgasmo, andai in cucina. Francesco, era abbacchiato il Napoli aveva perso.
«Mi sono masturbata pensando agli uomini che ho avuto, ma tu ricordi con precisione quanti ne ho trombati?».
«No. Una volta portavo i conti avevo fatto una lista con: “Excel” poi ho lasciato stare dovevo aggiornarla continuamente sono tanti-assai». Nel dire questo si abbassò calzoni e slip e tirò fuori il cazzo già duro. Il suo cazzo non era di quelli che ti lasciano a bocca aperta lungo non più di sedici centimetri sottile e dritto scappellato completamente. Francesco, sapeva chiavare era un cultore del sesso, un vero esperto.
«Fammi un bocchino». I complimenti maggiori dai miei amanti li avevo ricevuti per come sbocchinavo e per le tette sì, ho un gran bel seno, una quarta di misura ampio e grosso. L’unica pecca e che non ingoiavo non riuscivo era più forte di me dovevo sputare lo sperma. M’inginocchiai lui era sdraiato sul divano. Iniziai a succhiarlo. Dio se mi piaceva averlo in bocca sentirlo palpitare mi dava un piacere immenso. Volevo fargli un gran bocchino se lo meritava per tutto il piacere che sapeva darmi e per gli uomini che mi aveva concesso di chiavare. Sapevo che quando sputavo lo sperma lo infastidiva per questo decisi di farmi venire in faccia. Mi schizzò sui vetri degli occhiali da vista e tra i capelli. Per fargli cosa gradita per dimostrare quanto ero troia, leccai un po’ di sperma che mi colava lungo il viso.
«Sei una gran vacca, una troia».
«Lo so e mi piace esserlo a te non fa piacere avere una moglie così?».
«Certo sei la donna che ogni uomo desidera sono fiero di te». Gli morsi il cazzo che lentamente si stava afflosciando.
«Domattina, né tu né io lavoriamo quindi verso le nove andiamo da Peppe ha il turno di pomeriggio mentre la moglie lavora».
«Che ci andiamo a fare?».
«Andiamo a giocare un po’ lui non sa ancora niente dopo gli mando un sms per dirgli che andiamo a prendere il caffè». Non avevo mai considerato Peppe come un mio possibile amante, ma dopo aver visto il suo cazzo in foto, la cosa non mi dispiaceva dissi di sì.
La seduzione.
La mattina seguente, ci svegliammo alle sette e trenta dopo fatto colazione andai a farmi la doccia. Indossai dei jeans sbiaditi e una camicetta bianca molto sbottonata che metteva in mostra le mie belle tette. Francesco, disse cosa dovevamo fare per sedurre Peppe.
«Quando siamo lì, ci sediamo sul divano inizio a toccarti ti apro la camicetta e ti tolgo il reggipetto poi dico a lui di baciarti e toccarti».
«Ok, ma non programmare tutto lascia alcune cose all’imprevisto al caso sarà più bello». Le cose preparate non mi sono mai piaciute, ma a volte e necessario fare un piano stabilire come agire sincronizzarti per evitare delle gaffe. Partimmo con la nostra Ford Fiesta. Sapevo che era eccitato, ma volli sincerarmi gli tastai la patta era dura come cemento. Io, al contrario non ero eccitata, ma curiosa volevo vedere che faccia faceva Peppe una volta scoperte le mie tette solo al pensiero, mi scappava da ridere. Ci accolse era in braghe corte rosse e canottiera blu. Francesco, ed io ci sedemmo sul divano lui su una sedia ci era di fronte. La tv era accesa su Canale5 che trasmetteva il notiziario Peppe, la guardava, ma senza concentrazione la sua testa era altrove forse pensava a quello che sarebbe successo da lì a poco. Francesco, infilò la mano sotto la camicetta da dietro accarezzandomi la schiena nuda e calda. Peppe, ci guardò per un attimo il suo viso divenne rosso fuoco trattenni una risata a stento la cosa si stava facendo interessante piacevole.
«Vado a preparare il caffè». Disse alzandosi. Mio marito, mi sganciò il reggiseno, lo feci passare da una manica della camicetta e lo tolsi mettendolo nella borsa. Sbottonò la camicia fino all’ultimo bottone ero molto provocante la stoffa mi copriva a stento i capezzoli.
«Vado a vedere cosa sta facendo». Francesco, andò in cucina. Li sentivo confabulare.
«Che cosa state dicendo voi due?». Il mio sposo tornò.
«Niente cosa vuoi che diciamo?». Tornò a sedersi al mio fianco e abbassa voce mi disse: «Va da lui».
«Così? Non gli prenderà un colpo nel vedermi? Che cosa devo fare?».
«Niente digli che vuoi preparare tu il caffè l’importante che ti veda che si arrapi».
«Secondo me è già arrapato».
«Anche secondo me, ma lo voglio cotto deve scoppiare dalla voglia di averti».
«Sei un gran porco per questo mi piaci». Ci baciammo in bocca. Mi alzai sistemai la camicia senza chiuderla mi guardai allo specchio l’aria era di una gran troia una vera puttana. Quando Peppe mi vide a momenti, la moka gli cascava dalle mani.
«Posso esserti utile?». Gli dissi e la camicetta scivolò sul seno destro scoprendolo. Lo coprì con la mano maliziosamente.
«Forse sono troppe grosse non trovi?». Peppe si schiarì la voce.
«Sono… per… fette». Rispose balbettando.
«Ti piacciono?».
«Molto».
«Non me l’hai mai detto in tanti anni che ci conosciamo».
«L’ho detto a tuo marito che hai un bel seno».
«Solo il seno hai visto di me ho anche altre cose ad esempio qualche video».
«Ho visto tutto sei brava molto brava». Mi avvicinai e lo baciai in bocca. Tornai da Francesco. Quel demonio era sdraiato sul divano con il cazzo fuori se lo stava menando.
«Preferisci fare da solo non vuoi che ti aiuti?».
«Sono infoiato come un mandrillo che cosa è successo in cucina?».
«Ci siamo baciati in bocca e dopo mi ha ciucciato le tette le trova meravigliose».
«Come succhia?».
«Non male, ma è molto emozionato ho paura che sborri non appena lo tira fuori». Mi calai calzoni e mutandine fino alle ginocchia e mi misi a novanta gradi glielo presi in bocca. Aspettavo che arrivasse Peppe per prendermi da dietro cosa avrebbe scelto l’ano o la fica? La risposta l’avrei avuta a breve.
«Dai Peppe cosa aspetti vieni!». Quell’invito fu gridato da Francesco. Avvertì la sua presenza alle mie spalle.
«Falle di tutto non temere Angela è troia più sei porco più gode mettiglielo nel culo senza problemi dai Peppe chiavala!». Esortava l’amico lo spronavo mi ero bagnata tutta non vedevo l’ora di essere presa. OPS… eccolo la cappella premeva contro l’orifizio anale sentì umido caldo e Peppe che imprecava. Era venuto. Francesco bestemmiò.
«Quanto tempo ci vuole per riprenderti?». Domandò. Io, andai in bagno a pulirmi lo sperma colava nelle chiappe e lungo le cosce. Mi denudai e feci il bidè. Tornai in sala come mamma mi aveva fatta, completamente nuda Peppe era avvilito il cazzo gli pendeva tra le gambe floscio mentre quello di Francesco era ben dritto.
«Guarda che fica non ti viene voglia di chiavarla?». Peppe non rispose. Mi accovacciai ai suoi piedi e glielo presi in bocca era molle e sapeva di sperma. Gli accarezzavo le palle mi marito si mise al suo fianco afferrai il suo cazzo con la mano.
«Questa è una vera puttana amico mio una chiavata con lei la ricordi per tutta la vita fidati di me». Mi piaceva essere definita puttana ero fiera di me stessa e di quello che sapevo fare. Ciucciavo il cazzo di Peppe e menavo quello di Francesco. Iniziò a crescere nella mia bocca ci stavo riuscendo a farlo eccitare nuovamente. Succhiavo prima uno poi l’altro due cazzi per una donna sono giusti anche se per me l’ideale erano tre, uno in fica, l’altro nel culo e il terzo in bocca. Provai a scappellare il cazzo di Peppe senza riuscirvi la pelle non veniva giù per timore di fargli male lascia stare. Mio marito, si sdraiò sul pavimento mi misi su di lui nella posizione del “69” offrendogli la fica cristo se leccava bene. Il nostro amico si mise dietro e lentamente entrò nel retto. Come si fa a descrivere quello che provavo erano sensazioni uniche indescrivibili. Gemevo - frignavo come una scrofa in calore. Peppe mi stantuffava con veemenza colpi secchi e precisi ero prossima all’orgasmo.
«Ohhh… sì… sì ahhh…». Sfilai il cazzo dalla bocca e lo menavo velocemente aspettavo che fiottasse per imbrattarmi il viso.
«Troia vengo… arrivo ahhh… ». Mio marito.
«Anch’io sto per venire…». Peppe.
«Insieme si tutti e tre insieme ohhh…». Io. Raggiungemmo l’orgasmo nel medesimo istante fu meraviglioso. Avevo lo sperma persino nelle orecchie. Con il viso sporco di sborra presi il caffè.
«Allora ti è piaciuto? Hai visto che vacca è la mia signora? Che mi dici?».
«Dico che siete una gran bella coppia magari fosse così, anche mia moglie sarebbe il massimo per me».
«Tu cerca di convincerla anch’io all’inizio non volevo pensavo di non essere capace di andare con altri uomini poi invece ci sono riuscita e adesso non tornerei indietro mi piace troppo scopare cambiare continuamente partner». Ci salutammo con la promessa di farlo ancora.
N.B. La posta della rubrica " Sotto Voce " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.