Sono una donna di 54 anni che ormai il tempo ha riempito di rughe e sono anche un po’ ingrassata, ma vi assicuro che fino a qualche anno fa ero proprio davvero una bella donna. Mi sono trovata in questo sito qualche giorno fa mentre ero in internet x una ricerca e ho letto alcune storie. Nel leggere mi è venuta in mente qualche esperienza passata e quindi la mia intenzione non è di raccontare una storia di sesso in particolare, ma un po’ la mia storia di vita che inizia nella notte dei tempi. All’epoca dei fatti mia madre aveva appena 15 anni, mio padre 20 e mio zio 24.
Era la fine della I guerra mondiale, siamo nell’entroterra siciliano, e due ragazzi (Nicola e Valentina, miei futuri nonni paterni) convolarono a nozze e lavoravano nei campi datogli dal padre di mia nonna. Nel decennio tra il 1920 e il 1930 ebbero 4 figli: Alberto (nel 1920) morto durante la II guerra mondiale, Addolorata (nel 1922) morta a soli 3 mesi x malattia, Giorgio (nel 1925, mio zio) e infine Clemente (1929, mio padre).
Quando nel ’45 la II guerra mondiale terminò, mio zio (all’epoca 20 anni) e mio padre (16 anni), iniziarono a dare una mano nei campi e con gli animali e molto dei raccolti lo andavano a vendere nei mercati delle cittadine + grandi nei dintorni. Intanto in una proprietà terriera + piccola e confinante con quella di mio nonno, viveva un’altra famiglia composta da padre e la figlia Brigida (la mia futura madre) che aveva solo 10 anni, mia nonna materna morì durante la guerra. Verso la fine degli anni 40 questa famiglia iniziò ad avere problemi economici e per questo il padre di Brigida, in punto di morte, fece promettere a mio nonno di far combinare un matrimonio con uno dei figli così da unire le 2 proprietà e dare una sistemazione alla figlia.
All’epoca dei fatti mia madre aveva appena 15 anni, mio padre 20 e mio zio 24. I 2 fratelli si battevano per sposare Brigida, ma lei non ne voleva sapere di nessuno dei 2. Alla fine mio nonno decise che mio padre avrebbe preso in sposa Brigida, mentre a mio zio avrebbe dato tutta la proprietà, mantenendo a vita mio padre e mia madre. All’epoca c’era molta ignoranza e quindi le cose venivano decise sulla parola e così mio padre per sposare mia madre la mise incinta e così agli inizi del 1950 sono nata io. Fin qui potrebbe essere una storia come tante avvenuta nel dopoguerra.
Quando avevo 2 anni mio nonno venne a mancare e della proprietà se ne occupavano mio padre e mio zio, tutto procedeva bene fino a quando nel 1955 venne a mancare anche mia nonna. Nella casa rimanemmo in 4 persone: io, i miei genitori e mio zio.
Mia madre non voleva che lavorassi nei campi e così fece di tutto x farmi andare alle elementari e così inziai ad andare a scuola Le cose procedevano bene, almeno così sembrava. Infatti, all’epoca avevo appena 9 anni, era la fine di maggio e da qualche giorno ero a letto con la febbre e una mattina, mio padre uscì presto col carrettino per andare al mercato in città (faceva a turno con mio zio), mentre mia madre e mio zio erano nei campi, io quella mattina mi sentivo meglio e così decisi di vestirmi e uscire a prendere un po’ di sole e a correre nei campi. Mentre ero nei campi, ad un certo punto mi avvicino al fienile e sento delle voci, o meglio erano dei lamenti e decisi di entrare.
Ero dietro una balla di fieno e ben nascosta vidi mia madre e mio zio che scopavano. All’epoca mia madre aveva 25 anni e mio zio 34 anni. Mio zio non era un bell’uomo, era piuttosto brutto e grasso e anche puzzolente e cattivo, in pratica il contrario di mio padre. Quando vidi quelle scene di sesso, non capivo cosa fosse, così andai via e quando mia madre tornò in casa, le chiesi:- Mamma, sono andata a fare un giro nei campi -, mia madre la vedevo sbiancare, poi continuando dissi:- Poi mi sono avvicinata al fienile e sono entrata sentendo delle voci, e ho visto te e lo zio che eravate nudi, cosa stavate facendo? -, mia madre pallida e quasi sconvolta mi disse: Io e lo zio stavamo facendo un gioco, che papà non deve sapere e che tu non devi andare a raccontare in giro -, io: Voglio fare anch’io quel gioco e poi perché lo facevate? -, mia madre:- E’ un gioco che fanno solo i grandi, e poi lo dobbiamo fare altrimenti zio ci manda via di casa e poi tu non potrai giocare + nei campi -
In quel momento non capì cosa mi stesse dicendo mamma, poi ho capito crescendo, in pratica mio zio si sbatteva mia madre affinché non ci cacciasse di casa e non sapendo fare altro che lavorare la terra, mia madre doveva accettare anche se non le piaceva e capì che ogni volta che mio padre andava la mercato, loro scopavano stando attenti a non far rimanere incinta mia madre. Intanto crescevo e all’età di 12 anni mio padre morì, cadendo col suo carrettino in un burrone.
Qualche giorno dopo i funerali mio zio si avvicina a me e dice: Vedo che 6 cresciuta, ora hai 12 anni, ma ne dimostri qualcuno in + -
In effetti a 12 anni avevo già un bel fisico abbastanza formato e ancora con tanta voglia di crescere. All’ epoca ero alta circa 170cm, avevo dei bei capelli neri lunghi, un bel seno già abbastanza grande e con pelle scura, in pratica ero già una bella campagnola. In una di quelle giornate (era il 1962), mentre mia madre era andata da una signora in paese, io davo una mano nel fienile a mio zio, e ad un certo punto lui mi prese per mano e disse: Ora 6 già una signorina, vieni che ti faccio vedere una cosa, mi tirò con forza e mi buttò sul fieno sparso, mi fece spogliare nuda e mi violentò e mi fece fare anche il primo pompino della mia vita e mi fece ingoiare tutto e così conobbi il sesso.
Mio zio disse:- Non dire niente a nessuno, nemmeno a tua madre o altrimenti vi sbatto fuori da casa e rimarrete senza mangiare e bere -
A quel punto capì che la stessa cosa era capitata a mia madre e quindi zitta e muta scopavo con mio zio ogni volta che lui lo volesse e dovevo stare alle sue sevizie per paura di andare via. Poi nel 1965 dopo 3 anni di sevizie, una mattina mi alzai e trovai una lettera di mia madre sotto il cuscino e mi disse che oramai era stanca della vita e mi incitò a scappare di casa e a scappare via dalla Sicilia, magari andando al nord.
Infatti, poco dopo mio zio si avvicinò a me e mi disse che mamma era morta, si era impiccata nella notte sotto l’albero vicino casa. Io piansi x 2 giorni, mio zio anche lui sconvolto della vicenda, non si azzardava nemmeno ad avvicinarsi a me. E in una delle notti seguenti lasciai a soli 15 anni casa, e per la prima volta in vita mia uscivo fuori dai confini del mio paese natio.
Che tempi ragazzi!
Partì con pochi spiccioli in tasca e per andare più lontano avevo bisogno di soldi e così iniziai a prostituirmi e in pochi mesi raggiunsi Milano in treno. Ricordo che era notte, quasi Natale e faceva molto freddo e c’era la neve. Era per me la prima volta che la vedevo e la toccavo. Avevo tanta paura, mi trovavo in una città molto grande, ma uscita dalla stazione centrale si avvicina una signora piuttosto anziana (si vedeva che era una vecchia baldracca) che mi disse.- Piccola cerchi qualcuno? Sei anche tu qui a fare marchette? io:- Veramente sono qui per trovare lavoro, lei potrebbe darmi una mano? - la signora:- Girati un po’! Uhm… Va bene ti posso dare una mano, vieni seguimi, e mi portò nella sua casa non molto lontano dalla stazione, li mi fece lavare e mi fece stare a mio agio, a quel punto entrammo in confidenza e le raccontai la mia storia.
La mattina dopo mi portò con lei, in una villa poco fuori Milano e capì che c’era qualcosa che non andava. Mi viene presentato un signore distino sui 45/50 anni, che disse.- Allora sentiamo, cerchi lavoro bella fanciulla? - io: Si certo, sono qui per questo, di cosa mi debbo occupare e quando cominciamo? - lui:- Si tratta di intrattenere clienti in questa villa, la sera e la notte, e si può anche cominciare da stasera, ti darò il 10% del guadagno che fai ogni serata, è chiaro che più ti dai da fare con i clienti, + loro pagano e tu + ci guadagni, ma se non ti interessa, non ti obbligo a venire - In pratica capì che dovevo tornare a fare la puttana.
Non sapevo cosa fare, ma alla fine era l’unica cosa da fare e non avevo altre scelte, poi mi chiese l’età e dissi che avevo 20 anni e così la sera stessa iniziai a lavorare in quella villa dove ogni sera scopavo con almeno una decina di clienti e vidi che il guadagno c’era e a volte facevo anche orgie. Rimasi lì fino all’età di 25 anni, in pratica fino al 1975, quando conobbi un cliente molto gentile di 10 anni + grande che mi offrì di andare via con lui, sposarlo e dargli dei figli. Così scappai via con questa persona che oggi è mio marito e abbiamo avuto 3 figli: 2 maschi e una femmina e viviamo a Roma e gli sono sempre stato fedele e spero che anche lui lo sia stato e oggi solo mio marito conosce il mio passato.
Non so se la mia storia è stata noiosa, cmq in ogni caso continuerò ogni tanto a venire in questo sito a leggere le vostre storie. Un bacio a tutti, ciao.
N.B. La posta della rubrica " Sotto Voce " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.
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