Il meccanismo dell'illusione - L'illusione che la guerra sia fuori
Articolo di Celeste Stella pubblicato il 12/6/2011 (1689 Letture)
Senza attrito non c'è calore - Senza calore non c'è trasformazione - Senza trasformazione non c'è crescita - E non c'è illusione che tenga.
Non troppo tempo fa ho incontrato una coppia in crisi: lei è abilissima a leggere le emozioni, a soffermarsi su queste, a condividerle, ma è imbranata nell'organizzazione della vita in genere; lui, invece, è solo cervello e capacità organizzative. Mi raccontano la loro crisi come se parlassero di due situazione diverse. A quanto pare, non sono riusciti né a stare armonicamente assieme, né a separarsi.
Il punto è che si sono arenati, come tantissime altre coppie, su un incastro illusorio: a me manca un pezzo, ma ce l'hai tu, a te ne manca uno che ho io, il gioco è fatto, basta non lasciarsi più. Ciò che l'illusione non lascia vedere è che non ci si può neanche avvicinare più di tanto, perché si incontrerebbe la fragilità propria e dell'altro e ciò è troppo spaventoso e, inoltre, non è previsto nel contratto. Allora, cosa succede? Che la guerra viene condotta su di un altro piano, all'esterno.
Lo slittamento dei vari piani è chiaro:
1. porto dentro di me tanti pezzi che non riesco ad armonizzare; (la guerra dentro di me)
2. trovo la scorciatoia del cercare un partner che possiede capacità che a me mancano e che non riesco (voglio) sviluppare; (nasce l'illusione della scorciatoia)
3. le cose non vanno, non capisco, è colpa sua, il problema è lui (o lei); (la guerra nella coppia)
4. convinco gli altri, soprattutto le persone più care, che le cose sono come dico io, mentre lui (o lei) fa lo stesso; (la guerra fuori)
Non è difficile immaginare quali saranno le conseguenze della guerra fuori, se il campo di battaglia è un bambino, come spesso accade.
Le guerre, a tutti i livelli, esisteranno finché esisterà l'illusione che dentro non c'è guerra. Ma come può non esserci guerra all'interno di ogni essere umano, se le generazioni passate non hanno coltivato la consapevolezza?
La vera guerra è quella che ciascun essere umano porta nel proprio petto, così come la sola rivoluzione che possa sfociare in un vittoria per tutti è la rivoluzione della consapevolezza. Per questo un ricercatore deve porsi nell'attitudine di un guerriero, per affrontare, una alla volta, tutte le battaglie necessarie per portare il Sé al comando della propria vita.
Alla luce di quest'ottica, diviene più chiaro perché alcune esperienze, come la Sadhana, o alcune Meditazioni, faticose sul piano fisico, devono portare attrito.
Senza attrito non c'è calore.
Senza calore non c'è trasformazione.
Senza trasformazione non c'è crescita.
E non c'è illusione che tenga.
Non troppo tempo fa ho incontrato una coppia in crisi: lei è abilissima a leggere le emozioni, a soffermarsi su queste, a condividerle, ma è imbranata nell'organizzazione della vita in genere; lui, invece, è solo cervello e capacità organizzative. Mi raccontano la loro crisi come se parlassero di due situazione diverse. A quanto pare, non sono riusciti né a stare armonicamente assieme, né a separarsi.
Il punto è che si sono arenati, come tantissime altre coppie, su un incastro illusorio: a me manca un pezzo, ma ce l'hai tu, a te ne manca uno che ho io, il gioco è fatto, basta non lasciarsi più. Ciò che l'illusione non lascia vedere è che non ci si può neanche avvicinare più di tanto, perché si incontrerebbe la fragilità propria e dell'altro e ciò è troppo spaventoso e, inoltre, non è previsto nel contratto. Allora, cosa succede? Che la guerra viene condotta su di un altro piano, all'esterno.
Lo slittamento dei vari piani è chiaro:
1. porto dentro di me tanti pezzi che non riesco ad armonizzare; (la guerra dentro di me)
2. trovo la scorciatoia del cercare un partner che possiede capacità che a me mancano e che non riesco (voglio) sviluppare; (nasce l'illusione della scorciatoia)
3. le cose non vanno, non capisco, è colpa sua, il problema è lui (o lei); (la guerra nella coppia)
4. convinco gli altri, soprattutto le persone più care, che le cose sono come dico io, mentre lui (o lei) fa lo stesso; (la guerra fuori)
Non è difficile immaginare quali saranno le conseguenze della guerra fuori, se il campo di battaglia è un bambino, come spesso accade.
Le guerre, a tutti i livelli, esisteranno finché esisterà l'illusione che dentro non c'è guerra. Ma come può non esserci guerra all'interno di ogni essere umano, se le generazioni passate non hanno coltivato la consapevolezza?
La vera guerra è quella che ciascun essere umano porta nel proprio petto, così come la sola rivoluzione che possa sfociare in un vittoria per tutti è la rivoluzione della consapevolezza. Per questo un ricercatore deve porsi nell'attitudine di un guerriero, per affrontare, una alla volta, tutte le battaglie necessarie per portare il Sé al comando della propria vita.
Alla luce di quest'ottica, diviene più chiaro perché alcune esperienze, come la Sadhana, o alcune Meditazioni, faticose sul piano fisico, devono portare attrito.
Senza attrito non c'è calore.
Senza calore non c'è trasformazione.
Senza trasformazione non c'è crescita.
E non c'è illusione che tenga.
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