In un comunicato stampa il Forum delle Associazioni familiari chiede una maggiore sensibilità delle banche verso la famiglia, insomma una specie di "apertura di credito" fondata su ragioni storiche ma ben radicata in quello che ancora oggi la famiglia, cellula vitale della società, rappresenta. Questa infatti, come ricorda il Forum, «ha rappresentato per il nostro Paese un bacino fondamentale di creazione di risparmio ed il motore del miracolo economico a partire dal dopoguerra, capace di attutire l'impatto della crisi economica, mentre la forza del risparmio delle famiglie ha consentito alle nostre banche di restare "salde" di fronte alla crisi finanziaria globale».
Ecco allora la richiesta di «politiche creditizie ad essa dedicate, nell'ambito del provvidenziale ritorno ad un credito ed a una finanza autenticamente a servizio dell'economia reale» e in particolare: l'istituzione «di apposite politiche creditizie per incoraggiare la costituzione di nuove famiglie», l'ampliamento «sia per importi sia per durata, delle agevolazioni previste dal Fondo di Credito per i nuovi nati», l'incoraggiamento «del credito, la consulenza ed i servizi a favore dell'impresa familiare, costitutivamente orientata sul lungo periodo e, grazie al valore unico ed irripetibile della trasmissione generazionale delle professionalità e delle conoscenze, istituzione affidabile e solida anche per merito creditizio», la valorizzazione «del ruolo familiare di "stakeholder" rendicontando in un apposito capitolo del Bilancio Sociale e, in futuro, del Bilancio Integrato, tutte le iniziative dedicate».
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