Ho appena mollato i ragazzi a scuola e mi metto a scrivere queste righe. Ho deciso di farlo perché mi sento sola.
Facciamo bene l'amore. È rilassante. Ma non riesco a frenare la mia mente che continua a chiedersi "Ma è questo che voglio?". E il peggio è che lui sta benissimo, invece. È una cosa che mi fa impazzire. Il mio lavoro part-time, non so come facciano le altre mamme a lavorare a tempo pieno.
GIORNO UNO
8:37a.m.: Ho appena mollato i ragazzi a scuola e mi metto a scrivere queste righe. Ho deciso di farlo perché mi sento sola. A guardarmi non si direbbe - ho due figli (8 e 11 anni), una Toyota e un marito ancora attraente - ma è proprio così.
9:19a.m.: In tv ho appena sentito un cantante (non so chi sia) dire "Amo la mia vita!". Perché io invece no? In certi momenti mi piace, ma amarla non direi. Sto con mio marito da quando avevo 26 anni. È un uomo meraviglioso, ma non credo sia la mia anima gemella. Se lo fosse lo saprei, non credete?
10:00a.m.: Telefonata con Anne, la mia migliore amica. Parliamo moto spesso al telefono, ma ci vediamo molto poco. È incazzata con suo marito perché al momento è disoccupato e non le sembra si stia sbattendo un granché per trovare un lavoro. È un argomento che scotta. L'unica cosa di cui non parliamo mai sono proprio i nostri matrimoni: lei l'ha sposato a 31 anni perché nessun altro s'era fatto avanti. Acqua in bocca! È un segreto.
11:15a.m.: Ho lasciato un messaggio in ufficio a Colin. È manager di una grossa compagnia che non fa altro che tagliare posti di lavoro. Prova con me i suoi discorsetti d'addio. Chiacchierata di mezzogiorno poco vivace, per colpa dell'atmosfera tesa, però ammetto che l'idea di una segretaria che frigna perché non riesce a separarsi dal suo vecchio fermacarte proprio non mi commuove.
12:15p.m.: Finito il mio lavoro part-time. In tutta onestà, non so proprio come facciano le altre mamme a lavorare a tempo pieno. Io l'ho fatto fino a quando è nato Taylor, ma da allora riesco a malapena a farmi vedere 20 ore a settimana.
5:30p.m.: Mentre siamo in macchina, Taylor (11 anni) mi chiede come mai alcuni preservativi sono colorati. Temporeggio facendo qualche domanda e scopro che è passato con degli amici davanti a Condom Kingdom e in vetrina ne ha visti alcuni rosa. Gli ho spiegato che quando una cosa è obbligatoria, la gente ama renderla personale e divertente. Sono stata una brava mamma, no? Sincera e paladina del sesso sicuro.
6:35p.m.: Colin torna dal lavoro esausto e cambia al volo i suoi pantaloni con le braghe del pigiama. Mi saluta, mi chiede immediatamente cosa c'è per cena e se ho bisogno di una mano. In un'ora, neanche per un secondo gli passa per la testa di sfiorarmi o di chiedermi com'è andata la mia giornata.
7:00p.m.: Sam (8 anni), Colin e io ceniamo; Taylor è a una qualche roba scout. Sam guida la conversazione e Colin gli sta dietro. Ha un debole per i trenini adesso, cosa che Colin incoraggia, e ci delizia spiegandoci come si smonta una locomotiva.
9:15p.m.: Colin e io siamo in camera da letto, con Taylor che sbuca dalla porta di continuo chiedendoci una mano con i compiti. Non è che il nostro matrimonio non sia piacevole, anzi. Ma è proprio quello il problema. È completamente, perfettamente piacevole. E niente più.
9:30p.m.: Bev, la mia compagna di stanza al college, mi chiama per un saluto. Ha divorziato e sta per risposarsi: io sono l'organizzatrice non ufficiale della festa. Colin prende la chiamata e chiacchiera un po' con Bev. Poi mi passa il telefono e Bev commenta: "Hai proprio trovato l'uomo giusto".
10:45p.m.: Quando mi metto a letto, Colin ronfa già da un pezzo.
GIORNO DUE
6:41a.m.: Aspetto che la sveglia la pianti di suonare e fisso la schiena di Colin. La cosa che mi spaventa è che non mi interessa più per niente. Ero così felice quando ci siamo sposati-davvero, è stato il più bel giorno della mia vita, la cosa migliore che avessi mai fatto. Ora mi chiedo se non fossero gli ormoni a parlare. Adoro i miei bambini, mentre su di lui non saprei che dire, sono indecisa.
6:46a.m.: Ancora la sveglia. A Colin non piacciono i multipli di cinque. Indecisa. È la parola giusta.
2:06p.m.: Esco presto dal lavoro. Oggi non ne potevo più e del resto non sono indispensabile. Inoltre ce la passiamo piuttosto bene (mutuo quasi estinto, rate delle due auto a posto), quindi non ha senso trattenersi a lungo.
2:07p.m.: Sento che mi stanno arrivando. Ogni mese è sempre una sorpresa.
3:00p.m.: Colin è a un corso di mezza giornata con questa sua capa che secondo me gli fa il filo. Anne è sempre stata molto chiara con Geoff: un passo falso ed è un uomo morto. Davvero, Anne non ha niente da invidiare alla moglie di Tiger Woods: anche lei, se sapesse di un tradimento, impugnerebbe una mazza di golf e si lancerebbe all'inseguimento. Io invece non ho mai minacciato Colin. Chissà se ho fatto male.
8:30p.m.: Incontro con il mio gruppo di lettura. Stiamo leggendo Mangia, prega, ama. Mi piace, sì, ma lei mi sembra un po' troppo egocentica. E però chi sono io per parlare.
10:15p.m.: Colin mi chiede come è andata con il gruppo di lettura e io sclero: "E che te ne frega?". Poi mi scuso a profusione. È comprensivo. Poco dopo, crolla.
10:17p.m.: Davvero, questo non è quello che mi aspettavo.
12:30p.m.: Non riesco a dormire, la casa è silenziosa. Odio dirlo, ma a volte guardo Colin e mi chiedo se potrei trovare di meglio. Capite? Qualcuno che sia un po' più stimolante e coinvolgente. Non fraintendetemi, non lo lascerei mai, ma fantasticare non è peccato.
GIORNO TRE
6:41a.m.: Mi sveglio, mi lavo i denti, torno a letto e provo a stuzzicare Colin. Non è mai stato uno da rapporti mattutini e mi allontana gentilmente.
7:44a.m.: Ho letto da qualche parte che una donna raggiunge l'apice del desiderio sessuale proprio quando suo marito si è piazzato definitivamente sul divano. Niente di più vero.
1:30p.m.: Terapia. Terapia cognitiva comportamentale - sapete, no? Tirare avanti. La mia terapista è una donna di 55 anni, madre di due ragazzi. Le confesso che mi sto interrogando su Colin e scoppio a piangere non appena dico "indecisa". Dice che è reagire con tanta intensità è un buon segno. Significa che il nostro rapporto ha per me un significato profondo, a dispetto delle mie superficiali indecisioni. Le dico cosa avrei voluto dal matrimonio (un legame scoppiettante eccetera). Lei giustamente mi fa notare che sebbene quelle fossero aspettative importanti, conta molto di più quello a cui aspiro adesso. Perché so bene quali sono le alternative.
1:56p.m.: Dice anche che alla fine dei conti, in tutti i matrimoni, una donna deve decidere quali e quanti problemi può tollerare. Ovviamente io non ne ho idea.
1:57 p.m.: Per l'ennesima volta la terapista mi ricorda che è disposta a fare terapia di coppia. Dico che ci penserò. Sarà vero? Lei è mia. Non voglio condividerla.
10:00p.m.: Sono sdraiata a letto che leggo 10-10-10 di Suzy Welch. L'idea del libro è che, prima di prendere una grande decisione, dovresti considerare quali cambiamenti comporterà nelle prossime dieci settimane, nei prossimi dieci mesi e nei prossimi dieci anni. Seguendo questa logica, Suzy ha deciso di divorziare.
10:10p.m.: Colin mi chiede cosa sto leggendo. Scanso la domanda sbaciucchiandolo. E non sento niente. Cos'ho che non va? Neanche lui evidentemente sente nulla. Sorride dolcemente e spegne la luce dal suo lato. 10:40p.m.: Non c'è niente di più deprimente di una serie di approcci sessuali andati a vuoto.
GIORNO QUATTRO
7:00a.m.: Mi sveglio e vado a fare una corsetta. Anni fa sistemavo così qualsiasi tipo di problema emotivo, sessuale eccetera. Mi faceva sentire meglio all'istante.
7:40a.m.: Sveglio Sam buttandomi nel suo letto a ridacchiare. Taylor è troppo grande ormai per queste cose.
9:20a.m.: Consolo la mia sorellina al telefono. Ha sposato l'Uomo Sbagliato per eccellenza. A dire il vero è splendido. E alcolizzato. E sobrio, per lunghi periodi. Certo che penso che dovrebbe lasciarlo, ma non posso stare a ripeterglielo di continuo.
9:45a.m.: Mi dice che a volte sente il cuore che le scoppia. Invece nel mio caso è la testa che scoppia.
9:46a.m.: Non glielo dico, ma mi piacerebbe tanto provare anche solo un millesimo dell'amore che lei prova per suo marito.
1:00p.m.: In ufficio. Una collega si lascia andare a confessioni un po' troppo dettagliate sulla sua vita sessuale. Crede che interessi a qualcuno, anche se in realtà ogni quattro mesi racconta la stessa storia. Cambia solo il nome del ragazzo. Mi ripeto come un mantra quanto sono annoiata.
5:15p.m.: Fisso il vuoto nel parcheggio pensando al mio ragazzo dei tempi del college. Immagino dove saremmo ora se non m'avesse mollata. È strano che io pensi ancora a lui? Beh, è così. E controllo anche la sua pagina su Facebook. Fuori dalla macchina, Taylor bussa sul finestrino per farsi notare.
8:00p.m.: Affido Sam a Taylor (anche se a dirla tutta, è Sam il più responsabile dei due. Devo chiudere la connessione a internet in tutta la casa per evitare che Taylor incontri online qualche pluriomicida). Andiamo a una festa di pre-vacanze. Una volta, quando i ragazzi erano ancora piccoli, abbiamo dato buca a una festa e siamo andati in un albergo a ore. Adesso ciondoliamo in uno squallido salotto stile anni Settanta, con un branco di genitori che non ci stanno granché simpatici.
10:30p.m.: Sono troppo ubriaca per guidare e Colin non è certo sobrio. L'esperta padrona di casa ci consiglia di chiamare un taxi. Colin insiste che è tutto a posto; io le passo la mia carta di credito.
11:00p.m.: Sono sbronza. Colin mi mette a letto.
GIORNO CINQUE
6:30a.m.: Mi sveglio e mi accorgo che sono collassata sul divano. Probabilmente ancora ubriaca. Ma sono proprio io? Davvero? Questa è roba da college. Mi alzo e vado in camera. Mi stringo a Colin. Puzza come una vecchia osteria.
8:45a.m.: Colin ha portato via i ragazzi con l'altra macchina, e io mi concedo cinque minuti sotto la doccia. Quando Colin ha proposto di installare un impianto idraulico a basso flusso, mi sono opposta.
11:00a.m.: Ancora Bev al telefono. Mi dice che col suo promesso sposo va tutto alla grande, anche in camera da letto. La cosa che mi stupisce è che è Colin il più represso fra noi due. Un tempo era sempre pronto a tutto. Adesso sembra un manager impettito anche in camera da letto.
11:10a.m.: Bev mi chiede come vanno le cose con Colin. Dico che vanno bene. Perché è proprio così.
2:15p.m.: Vado a prendere Sam a scuola perché a quanto pare mostra potenziali sintomi di questa nuova influenza, la H1N1. Non importa se ho fatto carte false per farlo vaccinare. Salta in macchina pieno di energia.
2:20p.m.: Viene fuori che gli hanno misurato la febbre dopo l'intervallo, quando era accaldato e sudato.
2:25p.m.: Decisione presa. Ci vuole un gelato. In realtà ha ordinato il Funfetti (è una cosa tipo zucchero misto a colorante misto a zucchero). Non parla d'altro che della fiera di modellismo dove Colin lo porterà nel week end. Io non ne sapevo niente. Insomma, di Colin si può dire tutto, ma è un papà eccezionale.
6:30p.m.: Colin, che ha saputo che Sam stava male (l'ha chiamato l'infermiera), arriva a casa con un bidone di zuppa. Mi sento in colpa per non averlo avvisato che il bambino stava bene.
6:40p.m.: Sono seduta a scrutarlo mentre misura la febbre a Sam. Ma cos'ho che non va?
8:15p.m.: Porto a spasso il cane e ne approfitto per chiamare Bev. Mi accerto di essere a un isolato di distanza e di indossare gli occhiali da sole prima di scoppiare a piangere e mi lancio in un monologo di venti minuti su Colin.
8:35p.m.: È la prima volta che Bev sente queste cose e mi dà lo stesso consiglio che mi dette diciannove anni fa quando avevo una cotta per uno della squadra di football: "Bella, gli devi PARLARE."
8:45p.m.: Ha ragione. Ha troppo ragione. Ovvio, lei si trova nella tranquilla fase di transizione fra un matrimonio appena finito e uno che sta per cominciare. Ma ha ragione. Non ho ancora provato la mossa più semplice: PARLARE.
9:45p.m.: Quando torno, Colin è nella stanza di Sam che prova a convertire una roba elettronica che serve per lo ski lift in una rampa per il trenino. Non ho il coraggio di dire a Sam che è ora di dormire, così vado a letto e basta.
GIORNO SEI
9:45a.m.: Sono con Sam, che continua a sentirsi benissimo, nella sala d'attesa del pediatra. Leggo un'intervista che secondo Pamela Anderson quando il sesso è finito è ora di passare ad altro. Però questo funziona se uno ha qualcos'altro a cui passare.
10:50a.m.: Vado in ufficio presto, forse per la prima volta nella mia vita.
9:00p.m.: L'altro consiglio di Bev è che forse prima di fare il grande passo, dovrei provare col sesso. Così metto i bambini a dormire sul presto, per rimediare alla scorsa notte, e vado a letto con Colin per la prima volta nelle ultime settimane.
9:20p.m.: Facciamo bene l'amore. È rilassante. Ma non riesco a frenare la mia mente che continua a chiedersi "Ma è questo che voglio?". E il peggio è che lui sta benissimo, invece. È una cosa che mi fa impazzire.
GIORNO SETTE
6:45a.m.: Mi alzo e porto fuori il cane per una passeggiata mattutina, cosa che non faccio mai.
8:30a.m.: Per una volta, entrambe le squadre di calcio dei ragazzi si allenano nello stesso posto alla stessa ora. Alleluia. Mi siedo sugli spalti e chiacchiero piacevolmente con le altre mamme. Avranno i miei stesi pensieri? No. Ne sono convinta. No. Non sono neanche rassegnate. Loro sono contente.
12:15p.m.: Il gruppo scout di Sam sta ripulendo un pezzo di autostrada o un fosso o chissà cos'altro, così lo accompagno. Uno dei papà mi raggiunge e mi dice ciao. Penso a come sarebbe uscire con quest'uomo. Ma non riesco nemmeno col pensiero a spingermi oltre. Colin è stampato nel mio cervello.
2:00p.m.: Bev chiama per sapere se è tutto ok. Le dico che forse il Prozac potrebbe aiutarmi. Lei ripete: ""Bella, gli antidepressivi non sistemeranno questa faccenda. Non hai ancora PARLATO con tuo marito?".
5:30p.m.: Oggi Colin doveva lavorare, ma a una cert'ora torna e ci mettiamo a sistemare la recinzione del giardino. Lui spala e io sposto sassi fino a che fa buio. A lavoro finito, mi dà un bacetto sulla fronte.
7:20p.m.: Stasera film. Abbiamo noleggiato Wall-E. Sam insiste a voler giocare con la sua automobilina radiocomandata durante il film, e a me non importa abbastanza da farlo smettere. Colin mi abbraccia e ci coccoliamo sul divano. 9:30p.m.: I ragazzi salgono a lavarsi i denti e noi restiamo immobili sul divano. La mia testa è piena di cose che potrei dire. Ma ecco cosa dico: "Che ne pensi del nostro rapporto?".
9:31p.m.: Sembra sorpreso. Si mette a sedere dritto e dice: "Tesoro, direi che ce la passiamo bene". Non riesco ad andare oltre perché Sam torna di sotto e ci fa vedere che gli stanno sanguinando le gengive perché le ha spazzolate come un matto.
11:00p.m.: Non riesco a dormire. Ce la passiamo bene. Che resti negli annali: ho sposato il più acuto osservatore al mondo.