Menu principale

Categorie news

Contatore visite OGGI

Utenti online

158 utente(i) online
(10 utente(i) in Rubriche)

Login

Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!

Foto recenti

Meteo in Italia

La situazione:
Scegli la Provincia

Cerca nel Sito

Foto recenti

Foto a caso

I mille volti di Ferrara -
Nave militare tedesca in missione antipirateria in Africa -
A Castelvolturno fecero un patto per il Napoli Calcio - Ehi Fu -
Scienza: robot sottomarini per la rete wi-fi subacquea
Al Lingotto in mostra auto e moto d'epoca
In mostra gli scatti surreali di LaChapelle. Le star viste dal geniale fotografo americano
Wimbledon, Camila Giorgi avanza. L'azzurra si qualifica agli ottavi
Sono nato senza volerlo, morirò senza volerlo, fatemi vivere come voglio !
Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone
La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri
SmartSection is developed by The SmartFactory (http://www.smartfactory.ca), a division of INBOX Solutions (http://inboxinternational.com)
Rubriche > RUBRICA LEGALE > Marito tradito, la figlia non è sua Giudice: obbligato a darle il cognome
Marito tradito, la figlia non è sua Giudice: obbligato a darle il cognome
Articolo di Avv. Carlo Vitaliano pubblicato il 19/3/2011 (1453 Letture)
Il marito tradito deve lasciare il nome alla bimba fino ai 18 anni. Il motivo: "Oggi è piccola e sarebbe un trauma troppo forte.


Avv. Carlo VitalianoArianna non sa che quell’uomo che ha sempre chiamato papà, in realtà non è biologicamente suo padre. Qualcuno proverà forse a spiegarglielo, ma intanto Arianna (nome di fantasia), 6 anni, continuerà a portare lo stesso cognome con il quale è stata registrata quando è nata. Sul suo certificato di nascita sarà scritto che quel papà non è il suo papà, ma lei fino ai 18 anni non sarà obbligata a cambiare il suo cognome. Alla maggiore età poi sarà lei che deciderà se quel rapporto di affetto e di amore potrà continuare ad essere sancito anche da un vincolo anagrafico oppure no. Così ha deciso il tribunale civile di Monza che, con una sentenza apripista ha sancito che di fronte a un disconoscimento di paternità non segue, automaticamente, la variazione del cognome del bambino.




In particolare il Tribunale ha invocato «il diritto del figlio naturale di mantenere il cognome, del quale era in precedenza titolare, quando lo stesso sia divenuto un autonomo segno distintivo della sua identità personale». Il procedimento del quale si sono occupati i giudici della IV sezione civile ha preso avvio dalla richiesta da parte del Tribunale dei minorenni di Milano di vederci chiaro sulla reale paternità di Arianna. Entrambi i genitori avrebbero voluto infatti l’affidamento della bimba dopo la separazione. Proprio l’eccessiva litigiosità della coppia aveva costretto gli assistenti sociali a far intervenire il Tribunale che però si era trovato di fronte la prima sorpresa. La madre aveva infatti confessato che quella bambina non era figlia naturale del suo ex marito. La prova del Dna non lasciava margini di dubbio: nessuna connessione biologica tra Arianna e il presunto padre. Da qui la richiesta di disconoscimento di paternità. «La bambina ha diritto di sapere chi è il suo padre naturale - spiega il curatore della bimba, ma nello stesso tempo il Tribunale dimostrando grande sensibilità non ha voluto interferire nel legame che ormai si è creato fra Arianna e il padre. Il cambio del cognome è sicuramente un fatto traumatizzante per una bimba che il prossimo anno frequenterà la prima elementare.

Si è voluto lasciare alla figlia la possibilità di decidere e valutare, quando avrà l’età per farlo, l’intensità di quel rapporto, evitando inutili traumi. L’importanza di questa pronuncia sta, dunque, nel fatto di sottolineare, per la prima volta, l’assenza di automatismo giuridico tra intervenuto disconoscimento e modifica del cognome». «È evidente, infatti, - si legge nella sentenza - che se il nome, (inteso nelle sue due componenti) è elemento identificativo della persona, ogni modificazione dello stesso è suscettibile di incidere sulla persona che identifica e sulla percezione che questa ha del sé, in relazione con il mondo esterno». Ma non solo.




Il tribunale di Monza bacchetta la pretesa del padre di «voler continuare a mantenere il rapporto con Arianna subordinando però l’assunzione degli impegni economici alla decisione del Tribunale di confermare o meno la sua paternità» come «egoistica» e «che evidentemente mal si attaglia con il bene della bambina». 



 




 


Naviga negli articoli
Precedente articolo Sospensione del Mutuo: quando è prevista? - Forse non sapevate che la sospensione del mutuo è una possibilità prevista dalle banche Equitalia ha definito il modulo per consentire ai contribuenti che effettuano pagamenti parziali mediante compensazione - Il pagamento a rate regolare non viene fermato dal blocco prossimo articolo

Rubriche

Messaggi dal Guestbook

  • 20/11/2008  Sono Miriam di Milano  Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
  • 7/9/2008  Luisa Casalnuovo (NA) - Italia -  Ho letto le vostre rubriche eccezionali e o visto le foto sui tifosi belle
  • 7/9/2008  Luisa Volla (NA) - Italia  Coplimenti un ottimo sito non è caotico ed è molto chiaro
  • 23/8/2008  Kya  X Angela
  • 16/8/2008  Jonny  Divertente
  • 15/8/2008  Sara - Napoli  Sotto Voce è molto interessante -
  • 13/8/2008  Sara  Salve leggo spesso con le mie amiche i vostri messaggi nella rubrica sotto voce
  • 13/8/2008  Celeste - Napoli -  Per Angela di Napoli
  • 13/8/2008  Popetta  Per Angela
  • 13/8/2008  Mary Bon  Ad Angela di Napoli


  • Visita

News più lette

Un articolo a caso

gif20La lingua è la veste del pensiero - Ogni lingua ha un suo silenzio - I poeti parlano una sola lingua, ma non si comprendono ugualmente fra di loro - L'italiano è una lingua parlata dai doppiator - La magia della lingua è il più pericoloso di tutti gli incanti - La semplicità nelle lingue sarà difficile ad ottenere, perché in noi tutti non è più semplice né la mente né il cuore.

News a caso

Articoli dalle Rubriche

Ultimi video inseriti

Video a caso