GIORNO UNO
8:00 am: Il treno è quasi arrivato a Milano. Alle spalle mi lascio la solita lagna di mio padre. "Ma cosa ci troverai in quella città?" Ho 27 anni, lavoro a Milano, ma vivo ancora in provincia dai miei. Non vedo l'ora di lasciare questo posto.
9:15 am: Primo caffè con le colleghe. Hanno delle facce più riposate della mia e lo sanno. La più acida appena mi vede mi fa: "Dovresti fare qualcosa per quelle occhiaie". Stronza. Vorrei veder lei a far la pendolare.
10:30 am: Massimo mi assilla al cellulare. "Lascia il lavoro, vieni a stare da me." Non capisce che quello che per lui è un punto d'arrivo per me è un punto morto. È il mio fidanzato storico: stesso paese, stessa scuola, primo bacio, prima volta. Non riesce a pensare a una vita senza di me. Ma forse per me le cose stanno cambiando.
7:15 pm: Massimo lavora tutta la settimana e nel weekend suona in giro con gli amici. Il lunedì sera è distrutto e allora mi porta a casa sua per una sveltina. Dice che lo rilassa. Gli monto sopra e comincia a sciogliersi. Mi prende i seni con forza, ma sono io a dare il ritmo. Controllo il suo piacere e lo sento felice, ma per me non che un esercizio per i glutei.
8:40 pm: Cena dai miei. Il solito giro di lagne. Mia madre: "Ti vedo stanca, il treno ti fa male". Mio padre: "Lavori otto ore al giorno, contando il treno, sono dieci ore e più. Non è vita". Per fortuna c'è Silvia, la mia sorellina: "Sempre meglio che marcire qui!".
GIORNO DUE
11:30 am: Mattinata tranquilla in ufficio. La mia capa è a casa con l'influenza. Come al solito Massimo mi manda via mail un bigliettino smielato. Un cane e un gatto che si guardano innamorati. Sotto c'è scritto: "Siamo tanto diversi... ma con te andrei in capo al mondo". È proprio un bambino.
12:50 am: Il marito della mia capa passa in ufficio a ritirarle dei documenti. Ha l'età di mio padre, ma è un bell'uomo. Sembra gentile, anche se per lui sono solo un fermacarte. Peccato. Quando passa, le mie colleghe se lo mangiano con gli occhi e alla macchinetta del caffé non fanno altro che chiedersi "Come sarà a letto?".
3:45 pm: Dovrei cercarmi un uomo maturo? Uno che si è già preso la sua fetta di vita e che mi lasci fare altrettanto? Magari anche a letto sarebbe un po' più generoso.
6:45 pm: Sul treno c'è un signore sulla cinquantina. Ha delle mani forti e uno sguardo serio. Si accorge che lo sto fissando e mi sorride. Chissà cosa penserà? Forse crede che gli basterebbe un cenno e lo raggiungerei in bagno.
7:20 pm: Scendendo dal treno, mi si è strusciato contro. Altro che "signore sulla cinquantina", sembrava un ragazzino infoiato! Forse la storia del fascino dell'uomo maturo è una fregatura messa in giro dagli uomini. Invecchiando diventano ancora più egoisti perché sentono che il tempo sta finendo. E non credo che il sesso migliori.
GIORNO TRE
2:15 pm: Ieri notte sono stata da Massimo. Oggi resto a Milano da Rossella, una mia collega, e allora per tenerlo buono l'ho coccolato un po'. Ho cominciato a baciargli il petto come piace a lui e poi gli ho slacciato la cintura. Non credo che il sesso orale conti come "coccole", ma del resto non siamo più due ragazzini.
5:30 pm: Rossella mi supplica: "Usciamo?". È l'unica collega con la quale ho legato. È di Palermo ma vive a Milano da anni. In Sicilia non tornerebbe neanche morta.
7:00 pm: Aperitivo con Rossella e un paio di suoi amici, Carlo e Fabrizio. Tiriamo tardi perché stanotte resto a dormire da lei. Per oggi niente treno.
10:30 pm: Carlo offre da bere. È un bel ragazzo. "Ti piace?" mi chiede Rossella, come se lui fosse invisibile. Del resto il locale è pieno di musica e ci si sente a malapena. Io faccio sì con la testa, sperando di non essere vista.
11:00 pm: Rossella si è allontanata con Fabrizio. Resto al bancone con Carlo che continua a farmi bere. Tecnica vecchia e poi io l'alcool lo reggo bene.
11:15 pm: Rossella invece è già ubriaca. Almeno spero. È in un angolo con Fabrizio e se lo pomicia come una quindicenne. "Sai, abito qui vicino?" mi dice Carlo. Chissà come sarebbe una notte con lui? Sto con Massimo da sempre e l'eccitazione della scoperta mi manca molto. Stanotte però non se ne fa niente. Rossella è ubriaca marcia e devo riaccompagnarla a casa.
12:45 pm: A casa di Rossella, mi sistemo sul divano. Divide l'appartamento con un ragazzo, Marino, siciliano anche lui. Dice che i milanesi sono tutti morti, soprattutto quelli vivi. "Se non fosse per noi terroni e per gli stranieri questa città sarebbe un deserto."
GIORNO QUATTRO
8:00 am: Sono ancora in pigiama e sto aspettando che Rossella esca dal bagno. La cosa va per le lunghe e per un attimo penso di darmi una sistemata nel lavandino in cucina. Pessima idea.
9:15 am: Schizziamo verso l'ufficio. Rossella ha liberato il bagno alle nove. Risultato: anche se oggi non ho fatto la pendolare, ho avuto appena 45 secondi per truccarmi e le mie occhiaie sono sempre lì.
9:45 am: Arrivo che il telefono squilla già da un pezzo. Massimo mi ha mandato un altro bigliettino via mail. Una porcheria a base di orsetti, fiori e non so cos'altro. A volte l'amore è proprio una cosa ridicola.
2:45 pm: Stamattina mi è piaciuto vedere la città che prende vita, i marciapiedi che si riempiono, i bar pieni di gente. Mentre sono presa da questi pensieri da turista, Massimo pensa bene di chiamarmi per rovinare il quadretto. Mi tiene al telefono venti minuti per non dirmi niente. Sa che mi sta perdendo.
3:30 pm: Grazie a Massimo ho perso tre telefonate importanti. La mia capa mi cazzia nel suo ufficio e mi rimanda alla scrivania chiedendomi di fissarle un appuntamento importante per domani. "Ore 10:30, massaggio linfodrenante". Questi sono i suoi appuntamenti importanti. Farei a cambio con lei in un secondo.
4:45 pm: Una delle chiamate perse è da riprendere assolutamente entro oggi, ma la persona che ha chiamato non sarà raggiungibile prima delle sette e mezza. Addio treno. Anche stanotte si dorme sul divano di Rossella.
8:00 pm: Squilla il cellulare. È Carlo che mi invita a bere. Non ha capito che con me l'alcool non funziona. Però mi ha incuriosita. Rossella ha già capito e mi sorride. "Devo lasciarti le chiavi di casa?"
9:30 pm: Al tavolo Carlo non la smette di parlare. Faccio finta di ascoltare. Ho già deciso come finirà la serata.
10:25 pm: Parla anche in macchina, mentre mi porta a casa sua. Sto solo pensando a quando mi spoglierà. Ci vuole così poco a conquistare una donna che va a letto con lo stesso uomo da anni.
11:30 pm: Tradire è una cosa terribile. Ma quando capita non hai quest'impressione. Dura giusto il secondo in cui realizzi che stai facendo qualcosa di sbagliato, ma poi è il corpo a prendere il controllo. Mi piego sul tavolo della cucina mentre Carlo mi alza il vestito e mi scosta le mutandine. Lo sento spingere con forza e non penso a nient'altro. Mi sforzo di prendere tutto il piacere che vorrei, mentre lui continua a scoparmi. Dopo un po' è la solita noia.
12:50 pm: Arrivata da Rossella, crollo sul divano. Sono stanca morta, eppure non riesco a dormire. A un tratto si apre la porta e sento due persone entrare. È Marino, accompagnato. Non accende le luci e cerca di far piano. Io tengo gli occhi chiusi, mentre i due ridacchiano e si infilano in camera. Mi sento eccitata e non riesco a fare a meno di ascoltarli. Dalla camera arrivano dei mugolii e io comincio a toccarmi. È il mio primo orgasmo da un po' di tempo a questa parte. Questo la dice lunga su come sono combinata.
GIORNO CINQUE
9:45 am: Stamattina è andata meglio. Ho avuto ben due minuti per truccarmi. Le mie occhiaie sono sparite, non so se grazie al trucco o alla masturbazione. Anche oggi arrivo in ritardo. Ho addosso lo stesso vestito di ieri. Non ho pesi sulla coscienza. Sono felice.
10:00 am: La mia capa ha il suo massaggio linfodrenante, quindi posso leggere le email in tutta calma e rispondere agli sms di Massimo. Anche oggi ho ricevuto una delle sue cartoline digitali. C'erano due gabbiani in volo e sotto c'era scritto "L'amore è all'orizzonte". Che stronzata. Non poteva scegliere un giorno più sbagliato.
11:00 am: Sms di Massimo. "Due notti di fila a Milano. Non ti sono bastate?". Fa lo scherzoso perché ha paura della verità. Ma chi sono io per giudicare? Ci penso un po' su e gli rispondo. "Stasera torno presto. Vieni a prendermi in stazione?" Il "Sì" arriva nel giro di un secondo. Ma come faccio a volergli male?
1:00 pm: Pausa pranzo con Rossella. Vuol sapere di Carlo, ma io sorvolo e le racconto di Marino: "Ieri notte il tuo coinquilino era in compagnia..." Rossella smette di masticare e mi guarda con interesse. "Non ho visto niente, ma si sono infilati in camera e hanno cominciato a darci dentro... Deve essersi divertita la ragazza...". Rossella mi scoppia a ridere in faccia. Non faccio neanche in tempo a incazzarmi che riapre bocca: "Una ragazza??? Ma Marino è gay!!! Non te ne sei accorta???". Sono pietrificata dall'imbarazzo. "Che cretina!!! Non posso crederci... Ti sei messa a spiare due maschi che ci davano dentro!!!" Non mi sono mai sentita così idiota. Per fortuna non le ho detto come finiva la storia.
6:50 pm: Non mi sono ancora ripresa dalla figuraccia. Chiamo Massimo e gli dico di venire a prendermi in stazione. Stasera ho bisogno di lui. "Certo che vengo a prenderti! Vuoi passare un attimo dai tuoi per darti una rinfrescata?" Ho addosso lo stesso vestito da due giorni, ma gli rispondo "No. Non serve".
9:20 pm: A cena Massimo mi parla di un paio di modifiche che vuol fare a casa sua. Il parquet in salone "così è più caldo" e un armadio a muro in camera "così puoi metterci le tue cose". Lo lascio parlare.
10:45 pm: Massimo mi accompagna un attimo a casa dei miei. Prendo un cambio per domani e andiamo a dormire da lui.
11:20 pm: Facciamo l'amore. Non saprei dire chi dei due ha preso l'iniziativa. È stato un po' come incontrarsi a metà strada. Stasera Massimo è molto dolce, neanche fosse lui quello che deve farsi perdonare. È sopra di me e mi prende pianissimo. Stasera siamo solo noi due.
GIORNO SEI
10:25 am: In ufficio anche il sabato mattina. Per fortuna è una cosa rapida. Siamo in pochi e tutti ci diamo una mano per far presto. Rossella è supergentile. Forse si sente in colpa.
2:00 pm: A pranzo Rossella mi racconta di un suo ex che si è rifatto vivo da poco. "Si è trasferito a Milano da poco e mi ha chiesto ospitalità. Che devo fare?" "Piazzalo sul divano." "E se ci prova?" "Lo metti in camera con Marino!" Ridiamo. Rossella mi piace. Con lei le cose sono semplici.
6:45 pm: Sono in treno. Mi telefona Massimo. "Passo a prenderti in stazione?" Sono stanca. Gli rispondo di no, ma con la gentilezza di chi si sente in colpa.
8:10 pm: La mia sorellina rischia di essere bocciata. Mia madre l'ha saputo oggi all'incontro con gli insegnanti. Mi dispiace per Silvia, ma almeno stasera non sono io il bersaglio delle loro lagne.
GIORNO SETTE
9:30 am: Massimo passa a prendermi per un giro in macchina. I miei genitori lo salutano con affetto. È evidente che vorrebbero che mi trasferissi da lui, ma a me proprio non va. È una scelta da cui non si torna indietro. E io adesso voglio solo fare un giro.
11:00 am: Stiamo passeggiando in un paese vicino al nostro. È molto carino, ma non ci arriva neanche il treno. Ci sono posti da cui scappare è davvero difficile.
4:30 pm: In macchina verso casa di Massimo. "Che bella la campagna" dice. Ha ragione, ma a me proprio non interessa. "A Milano queste cose le vedi mica..." Non fa in tempo a finire la frase che per poco non ci viene addosso un trattore. Il contadino ci grida dietro in dialetto strettissimo. Scoppiamo a ridere. "Sì... in effetti queste cose a Milano non le vedi tanto spesso..."
5:45 pm: A casa di Massimo. Ho voglia di lui. Saranno state le risate. Facciamo l'amore come non lo facevamo da anni. Gli salgo sopra e muovo i fianchi toccandomi il clitoride. Massimo nota la mia mano e capisce il mio bisogno di piacere. Mi stende sulla schiena e comincia a leccarmi. Gli afferro i capelli e lo guido con impazienza fino a farmi godere. Dopo ci coccoliamo un po' e mi dice "Quando vuoi ti riporto a casa".
8:20 pm: A cena dai miei. A tavola è il solito giro di commenti dei miei genitori. "Ma che vita fai?" "Fino a Milano per fare la segretaria!" Per fortuna c'è Silvia: ha 18 anni ed è l'unica che mi sostiene. È strano. In famiglia Silvia è la più piccola, la più ingenua, ma è anche la sola a pensarla come me. Devo preoccuparmi?
N.B. La posta della rubrica " Sotto Voce " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.
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La divorziata e la chat a luci rosse - 42 anni, L'Aquila, donna, etero, divorziata | Tradito da mia moglie - 51 anni, maschio, etero, sposato da 8 anni |
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