Bergamo: un uomo costringeva la moglie a indossare minigonne mentre facevano la spesa. La regola principale era che la donna non doveva assolutamente portare biancheria intima ma, al contrario, doveva assicurarsi che sguardi sconosciuti la notassero per piegarsi e mostrare le sue nudità.
Tutto questo sotto gli occhi del marito, se così può essere chiamato, che naturalmente iper eccitato dalla scena da lui ideata, abusava della consorte nel bagno del supermercato o a casa, una volta tornati.
La donna, imbarazzata, cercava di coprirsi o tirare giù la gonna con la mano, ma questo gesto mandava in bestia l'uomo e il retroscena è quindi facilmente immaginabile.
Riuscite ad immaginare vostro marito o il vostro ragazzo che vi costringe ad andare in giro riproponendo improbabili scene erotiche?
È inaudito. Non si può essere tanto brutali e pervertiti nell'imporre qualcosa del genere (a meno che entrambi non siano d'accordo, ma questo è un altro discorso).
L'incubo per la donna, che tra l'altro era costretta a subire brute violenze anche per altre ragioni, ha finalmente avuto fine.
Il marito, l'ultima volta, avrebbe persino sparato un colpo per terra, per intimorire la malcapitata.
La donna non ha più retto e ha denunciato l'uomo.
Il 44enne è stato arrestato con accusa di minacce, resistenza e lesione opposte ai carabinieri.
Dopo mesi, anni di sopportazione la penosa vicenda si è conclusa, ma quante altre donne forse sono costrette proprio dalle persone più vicine a non rendere conto di sè stesse ma a soddisfare solo desideri e fantasie altrui?
Queste persone sono mariti nella maggior parte dei casi, ma anche padri, amici, colleghi; ad ogni modo persone vicine e care alla vittima.
Questo caso tutto italiano non rispecchia una realtà geograficamente isolata, purtroppo abusi sessuali e non, vengono praticati nei confronti delle donne e dei bambini anche in molti altri paesi, si pensi a due casi ormai quasi dimenticati:
la sedicenne gravida colombiana che venne stuprata da un gruppo di paramilitari, che non contenti le recisero con un coltello il ventre per poi buttare il suo cadavere e quello della piccola vittima in un fiume poco distante o ancora Ana Orentes, che venne incatenata dal marito ad un termosifone e successivamente cosparsa di benzina per poi morire incendiata.
Casi allucinanti, che non dovrebbero esserci ma purtroppo sono parte integrante della nostra realtà.
Non dimentichiamo neanche delle sentenze che sono state emesse negli ultimi anni e che per alcuni versi vanno contro la dignità della donna.
I jeans sono troppo difficili da aprire, quindi non si può subire violenza, o l'ultimo eclatante caso nel quale è stata emessa una sentenza con attenuante per lo stupratore, tra l'altro compagno della madre della vittima; in pratica una pena ridotta per chi abusa di ragazze o donne non più illibate.
Ancora, il mese scorso una bambina ricoverata presso l'ospedale di Palermo ha raccontato nel sonno degli abusi sessuali subiti dal padre, un parcheggiatore abusivo di 51 anni; la piccolina aveva solo 5 anni.
La violenza sulle donne è un tassello dolente della società; purtroppo i casi di stupro, violenza e abuso, soprattutto dentro le mura di casa, non fanno altro che mostrare dati in ascesa.
Un fenomeno che non ha voglia di arrestarsi, dovuto anche a ovvie difficoltà di denuncia del proprio carnefice.
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