E se i segni delle percosse subite sono destinati a guarire con il trascorrere del tempo, le ferite nell'anima restano in eterno. Di questo ormai ne sono consapevole.
Così accade di svegliarsi di notte all'improvviso e domandarsi se la violenza subita è stata frutto di un incubo oppure è una dolorosa realtà.
Ancora più allucinante è scoprire sulla propria pelle che chi subisce una violenza viene abbandonato al proprio destino proprio dalle persone sulle quali credeva di poter contare ciecamente e incondizionatamente e cioè i suoi parenti più stretti che ti lasciano sola in balia di te stessa, incuranti della tua sofferenza non solo fisica ma anche psicologica.
Pertanto diventa impossibile superare l'umiliazione per l'affronto e l'offesa subiti. Quello che è più grave è che in questo frangente di assoluta solitudine, fragilità e smarrimento si innesta il tentativo perverso e crudele dei familiari di annientare totalmente la vittima della violenza non degnando la propria figlia, la propria sorella, vittima della violenza, di un minimo di attenzione che sia o una parola di affetto o quanto meno un segno di rispetto e anzi paradossalmente la "famiglia" si compatta tutta, come un clan mafioso, attorno a chi commette violenza che si sente, per questo, ancora più forte, ancora più potente, ancora più sfrontato.
La strategia è quella di isolare la vittima trovando una giustificazione all'ingiustificabile.
Un esempio? ..."Ha fatto bene a picchiarla" ... "L'ha provocato"... e poi ... "é malato".
E alle parole, con autentica perfidia, fanno seguire i fatti per far sentire la vittima della violenza emarginata.
Si viene esclusi dal nucleo familiare e da componente della famiglia diventi la"pecora nera", l'elemento di disturbo, quella che ha osato ribellarsi.
La persona che subisce le botte deve avere un atteggiamento passivo. Deve prenderle, stare zitta e non chiamare nessuno in soccorso, né la Polizia o i Carabinieri ma nemmeno il proprio marito che è dalla "famiglia" considerato un estraneo .
Non a caso il detto che "I panni sporchi si lavano in famiglia" .
La conseguenza di questo comportamento profondamente immorale è che la vittima della violenza viene messa in crisi perché perde di colpo tutti i suoi riferimenti affettivi. Non ha più fiducia in niente e in nessuno. Se tradiscono infatti le persone a lei più care a maggior ragione il tradimento potrebbe arrivare da tutti. E' sola e si sente sola. Se è debole, soccombe.
Quale sia il motivo di tale comportamento mi è oscuro, forse un tentativo di salvare il buon nome della "famiglia" oppure interessi economici oppure... Chissà. Non me lo so spiegare.
Sono perfettamente convinta che il silenzio non paghi in queste circostanze. Bisogna avere e trovare dentro di sé la forza di reagire, di ricominciare daccapo.
Le offese ingiuste gridano vendetta. Sono certa che prima o poi giustizia sarà fatta perché i nodi vengono sempre al pettine.
N.B. La posta della rubrica " Misteri Nascosti " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.
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