Struttura anatomica
Quando due o più capi ossei si articolano, le superfici di contatto vengono racchiuse da un tessuto fibroso, detto capsula , al cui interno è adesa una membrana giallastra detta sinoviale . La superficie articolare si presenta liscia, color madreperlaceo, elastica al tatto, poggiata su osso detto subcondrale . Le cellule che la costituiscono si chiamano condrociti, immersi in una matrice ad alto contenuto acquoso (fino al 80% del totale), formata da proteine (collagene e proteoglicani). La cartilagine, che non possiede una vascolarizzazione propria, viene nutrita da due differenti fonti; in misura minore per diffusione dai vasi che irrorano l'osso subcondrale e principalmente per imbibizione della superficie, mediante l'aumento di pressione che si verifica nella camera articolare durante il movimento, da parte del liquido prodotto dalla membrana sinoviale. Essa infatti produce questo liquido, viscoso e ricco di principi nutritivi, il quale, steso in un film su tutta la superficie articolare, svolge la duplice funzione di nutrire la cartilagine e di lubrificarla diminuendo l'attrito. All'interno del liquido si trovano anche i prodotti di scarto del metabolismo dei condrociti alla cui eliminazione provvede la membrana sinoviale mantenendo costante l'equilibrio tra liquido prodotto e riassorbito.
Quadro clinico
Dolore, limitazione funzionale, rigidità articolare, soprattutto al risveglio, sono tratti comuni di un'articolazione artrosica; ad essa si può associare un aumento volumetrico legato a diversi fattori quali il versamento endoarticolare, causato dal tessuto sinoviale irritato, e la formazione di osso ai margini articolari. Sovente al movimento l'articolazione produrrà rumore di "scroscio": esso è legato allo sfregamento delle superfici articolari che essendo divenute scabrose, in seguito alla malattia, hanno perduto la levigatezza originaria.
Dolore
Il dolore nelle fasi iniziali risente soprattutto di fattori di tipo meccanico; pare infatti che diverse componenti articolari concorrano nella "produzione" dello stimolo doloroso.Sicuramente l'aumento di pressione all'interno dell'articolazione dovuto all'irritazione della membrana sinoviale (sinovite) ed all'aumento del liquido da essa prodotto produce una distensione della capsula articolare, dolorosa. Quando l'articolazione colpita fosse sottoposta a carico, come nel caso dell'anca o del ginocchio, l'aumento di pressione aumenterebbe la tensione capsulare e di riflesso il dolore.Altro fattore responsabile del dolore pare essere la stimolazione periostale, ovvero della membrana riccamente innervata e vascolarizzata che avvolge le ossa da parte della neoformazione ossea reattiva, così come l'aumento di microfratture dell'osso, per l'alterazione del carico, può evocare dolore.A conferma dell'origine "meccanica" del dolore, come è esperienza comune a chi soffre di artrosi infatti, è il sollievo articolare che si prova con il riposo.
Rigidità Articolare
Presente al risveglio o dopo un periodo di immobilità, è solitamente di breve durata, meno di mezz'ora, accompagnata da senso di insicurezza e cedimento articolare soprattutto sulle articolazioni portanti (anca, ginocchio, caviglia). Spesso questo, a dispetto del dolore, è il fattore che più preoccupa chi è affetto da artrosi e lo induce a consultare il medico.
Limitazione Funzionale
La limitazione dei movimenti articolari è espressione visibile e frequente dell'artrosi manifesta. All'inizio della malattia non è altro che la volontà dell'artrosico di non evocare il dolore limitando l'escursione articolare che, per altro, mantiene intatto il proprio arco di movimento. Successivamente, sia per le deformità prodotte sulle superfici articolari che per la retrazione dei tessuti articolari e periarticolari (capsula, legamenti, fasce, muscoli e tendini), la limitazione diviene effettiva con effetti che possono condurre a disabilità di vario grado.
L'artrosi trapezio-metacarpale o rizartrosi predilige il sesso femminile, compare tra i 50 ed i 60 anni, colpisce più frequentemente un lato. La deformità che provoca a livello articolare è assai dolorosa, tanto da impedire il riposo notturno, invalidante poiché, impedendo la normale funzione del pollice sia nella presa grossolana che nei movimenti fini, quali il disegno ricamo ecc., influisce gravemente sulla qualità della vita di chi ne è affetto.
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