Menu principale

Categorie news

Contatore visite OGGI

Utenti online

75 utente(i) online
(24 utente(i) in Rubriche)

Login

Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!

Foto recenti

Meteo in Italia

La situazione:
Scegli la Provincia

Cerca nel Sito

Foto recenti

Foto a caso

Mary la donna più grassa al mondo -
Kenya, malnutrizione nel Kaikor -
GUINNESS DAL MONDO -
Cassazione su coppie gay 'Diritto a vita familiare'
Buon politico è chi sa cosa dire; gran politico, chi sa cosa tacere
Sharapova, smorfie ed eleganza agli Open di Francia
È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita
Non ti preccupare le corna che hai tu non puoi vedertele, ecco perchè sei un cornuto contento
Vita: Corruzione che s'adorna di illusioni
Camilleri: Salvini ha stesso consenso che aveva Mussolini che vergogna
SmartSection is developed by The SmartFactory (http://www.smartfactory.ca), a division of INBOX Solutions (http://inboxinternational.com)
Rubriche > DIALOGO CON L'EDITORE > Il tesserino non serve a niente, il vero giornalismo si fa con coraggio e onestà
Il tesserino non serve a niente, il vero giornalismo si fa con coraggio e onestà
Articolo di G.P. pubblicato il 12/10/2017 (1203 Letture)
Giornalisti e pubblicisti... Comprati e venduti... specialmente nei piccoli paesi... Il miglior giornalismo oggi lo produce chi non ha un contratto sicuro in tasca, chi non ha quindici mensilità garantite. Lo produce gente che mette a rischio la propria faccia, la propria pelle, ma anche il proprio lavoro. Perché lavorare in stato di precarietà assoluta vuol dire non avere difese, vuol dire avere molte più difficoltà ad andare avanti. Ma spesso sono proprio questi giornalisti ad aver tirato fuori le storie più dure e dolorose.... o si vendono... 



È un giornalismo difficile, pericoloso, che troppo spesso è costato la vita di chi lo ha portato avanti e che, anche ora che la Mafia ha smesso di uccidere, richiede troppo spesso a chi lo fa un prezzo altissimo: la solitudine, l'isolamento, la marginalità.

Si parla di un giornalismo che è quasi sparito, seppellito dalle convenienze e dalla pavidità di alcuni, ma anche dalla cappa della cosiddetta 
Oggettività che qualcuno ha infilato a forza addosso a un mestiere che, al contrario, neutrale non è per niente.

Il giornalismo è un mestiere in cui ti devi schierare rispetto alla verità. Devi fare una scelta di campo, devi farlo con onestà intellettuale e devi saperlo che non sei mai al di sopra dei fatti che racconti, questo è il difficile...

Nessun giornalista si può considerare alla stregua di un notaio o di un passacarte. Le cose che scrivi passano per forza attraverso la tua esperienza, la tua vita. Purtroppo a volte l'errore di considerarlo un lavoro da amanuensi è stato fatto. È stato considerato un lavoro come tanti altri, rischiando di rimanere astratto, distante, privo di empatia e, in fondo, senza capire che spesso il nostro lavoro e i nostri racconti hanno una importanza sociale straordinaria. Certo, parlo soprattutto di luoghi e tempi in cui il giornalismo è stato di frontiera, ma vale per ogni campo.

Chi ha paura della buona informazione? Chi ha bisogno di avere intorno a sé un giornalismo impigrito, distratto, benedicente e benevolente... ? I politici corrotti... 

Giornalista privo di autorevolezza non vuol dire per forza che ci debbano essere peccati da nascondere o segreti da tacere. Solo che ci sono dei contesti sociali, politici o civili in cui l'assenza di buona informazione è una garanzia di impunità a tutti i livelli. Per cui si lavora con meno controlli, con più spregiudicatezza. Ci sono campi in cui, in Italia, si costruiscono carriere senza doversi mostrare agli occhi dell'opinione pubblica. Per questo un giornalismo impigrito certamente fa comodo.

Da parte dei giornalisti ho l'impressione che si sia perso il piacere dell'indagine, della scoperta e del racconto, anche perché l'informazione in tempo reale prodotta attraverso i nuovi media ha almeno in parte tolto ai lettori il vecchio gusto di un'informazione che non si fermava alla superficie delle cose, alla prima domanda, ma che voleva andare oltre. In parte anche perché in passato l'informazione si è nutrita di eventi emotivi che oggi mancano.

Non è soltanto un problema di regole dell'Ordine o di regole d'ingaggio del mestiere, è anche un problema dei giornalisti. È innegabile infatti che quella parte di giornalisti che stanno dentro un sistema di riconoscimenti e di formalità si sentono di far parte di una casta. In tanti considerano tutto ciò che sta fuori frutto di improvvisazione, precarietà e, per così dire, periferia della professione. Ma è proprio lì, nelle periferie dell'Italia e della professione stessa, che sta venendo il miglior giornalismo. Il miglior giornalismo oggi a volte lo produce chi non ha un contratto sicuro in tasca, chi non ha quindici mensilità garantite. Lo produce gente che mette a rischio la propria faccia, la propria pelle, ma anche il proprio lavoro. Perché lavorare in stato di precarietà assoluta vuol dire non avere difese, vuol dire avere molte più difficoltà ad andare avanti. Ma spesso sono proprio questi giornalisti ad aver tirato fuori le storie più dure e dolorose.... o si vendono... Perché sono più deboli e più soli. Ma per essere un buon giornalista, per fare bene questo mestiere non occorrono tesserini rossi, né esami dell'ordine. Puoi essere un pessimo giornalista ed avere il tesserino da professionista e puoi essere uno straordinario narratore e cronista e non essere nemmeno iscritto all'albo.

Un giornalismo precario è un giornalismo a rischio, sia professionale che personale. Da un canto il bisogno di fatturare e di scrivere per guadagnare portano ad abbassare la qualità, a scrivere di più, peggio, e a non poter rischiare di pestare i piedi dei potenti. Dall'altra, il fatto di essere fondamentalmente da soli, espone certamente a pericoli più grossi. Se il prezzo di un giornalismo realmente libero è il fatto che sia un giornalismo senza padroni, ma anche senza soldi, allora forse è un prezzo troppo alto da pagare. Poi, chiariamo, esistono anche grandi storie di giornalismo che non sono corsare e precarie, ma sono sempre di meno. È per questo che in commissione antimafia ci stiamo battendo da anni per rendere più tutelata la figura del freelance; la mafia si è creata anche nei piccoli paesi... con informazioni manipolate... 

In fondo, ad alcuni politici fa comodo una stampa dormiglione... Perché consente di non sentire il suo fiato sul collo...

Il giornalismo c'è. Ce ne sono tanti di giornalisti onesti che, anche contro le difficoltà di cui abbiamo parlato prima, continuano a fare egregiamente il lavoro di quelli che non ci sono più. È la mafia ha capito che il prezzo che ha pagato per aver ucciso magistrati, politici e giornalisti è stato troppo alto in confronto ai benefici. Ora cerca vie diverse, che non è detto che siano meno dolorose degli omicidi, comprare i giornalisti... questo purtroppo accade spesso nei piccoli paesi... 

È più semplice parlare dei morti. Perché parlare di vivi significa anche esporsi e parlare di se stessi. I morti fanno meno male. I martiri fanno più comodo degli eroi.

Mafia: Organizzazione criminale suddivisa in più associazioni (cosche o famiglie ), rette dalla legge dell'omertà e della segretezza, che esercitano il controllo di attività economiche illecite e del sottogoverno, nata in Sicilia oggi molto diffusa nei piccoli paesi d'Italia. Tendenza a sostituirsi alla legge (di nascosto) con l’azione o il prestigio personale, per lo più attraverso la formazione consorterie, e con atteggiamenti di boriosa insolenza: ambienti in cui regna la mafia. Ostentazione di eleganza, di spavalderia, specialmente i alcune famiglie. 




 


Naviga negli articoli
Precedente articolo Il Papa: Abbattiamo i muri che ci separano, divisi siamo nemici Il disturbo narcisistico di personalità prossimo articolo

Rubriche

Messaggi dal Guestbook

  • 20/11/2008  Sono Miriam di Milano  Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
  • 7/9/2008  Luisa Casalnuovo (NA) - Italia -  Ho letto le vostre rubriche eccezionali e o visto le foto sui tifosi belle
  • 7/9/2008  Luisa Volla (NA) - Italia  Coplimenti un ottimo sito non è caotico ed è molto chiaro
  • 23/8/2008  Kya  X Angela
  • 16/8/2008  Jonny  Divertente
  • 15/8/2008  Sara - Napoli  Sotto Voce è molto interessante -
  • 13/8/2008  Sara  Salve leggo spesso con le mie amiche i vostri messaggi nella rubrica sotto voce
  • 13/8/2008  Celeste - Napoli -  Per Angela di Napoli
  • 13/8/2008  Popetta  Per Angela
  • 13/8/2008  Mary Bon  Ad Angela di Napoli


  • Visita

News più lette

Un articolo a caso

VERSO LA FINE DELLA II GUERRA MONDIALE - Tra il 14 e 24 gennaio 1943, gli alleati indicono la conferenza di Casablanca per negoziare la fine della II guerra mondiale. Le condizioni proposte all'Italia sono durissime: resa incondizionata. Il 10 luglio, truppe anglo-americano sbarcano in Sicilia. Il 25 luglio 1943, con la sfiducia votata a Mussolini da parte del Gran Consiglio del fascismo e la nomina, da parte del Re, di Badoglio come nuovo capo del Governo, ha di fatto termine il regime fascista. Mussolini viene arrestato immediatamente, all'uscita da Villa Savoia dopo il suo colloquio con il Re che gli comunica la sua destituzione. 


News a caso

Articoli dalle Rubriche

Ultimi video inseriti

Video a caso

Opm Tagalog Christmas Songs
(Tue, 24-Dec-2013)
Opm Tagalog Christmas Songs
GUINNESS WORLD RECORD
(Sat, 12-Jul-2008)
GUINNESS WORLD RECORD
Caos migranti a Pescolanciano...
(Tue, 05-Jun-2018)
Caos migranti a Pescolanciano...
Shakira - Chantaje (Official ...
(Mon, 02-Jan-2017)
Shakira - Chantaje (Official ...
Milan - Fiorentina 6 - 0
(Sat, 14-Mar-2009)
Milan - Fiorentina 6 - 0
Bambini che ballano - Very Co...
(Sat, 11-Aug-2012)
Bambini che ballano - Very Co...
Buscetta confessa al Maxiproc...
(Sun, 22-Jan-2012)
Buscetta confessa al Maxiproc...
Un giorno in Pretura Il calan...
(Thu, 02-Jan-2014)
Un giorno in Pretura Il calan...
Once Upon A Time In The West ...
(Sun, 30-Jul-2017)
Once Upon A Time In The West ...
รวมห&...
(Sun, 19-Oct-2014)
รวมห&...