Estratti conto, polizze, fogli e foglietti da tenere con ordine come prove di avvenuto pagamento nel caso in cui, un giorno, eventuali enti o fornitori vogliano farti un controllo. Ti è mai capitato di dover presentare una ricevuta saldata tempo addietro? Se non la trovi devi effettuare nuovamente il pagamento con l’aggiunta di una sanzione: fastidio!
Vuoi evitare problemi del genere? Ecco una lista precisa che ti permetterà di capire con esattezza per quanto conservare fatture e bollette:
Abitazione
Ricevute di affitto: 5 anni
Ricevute delle spese di condominio: 5 anni
Bollette per le utenze (acqua, luce, gas e telefono): 5 anni
Tasse
Ricevute di imposta: 5 anni dall’anno dopo la dichiarazione di riferimento
Ricevute delle spese detraibili (scolastiche, mediche, ecc.): 5 anni dall’anno dopo la dichiarazione di riferimento
Tassa sui rifiuti: 5 anni
Canone RAI: 10 anni
Bollo dell’automobile: 3 anni a partire dalla data di scadenza
Spese varie ed eventuali
Scontrini: per l’intero periodo di garanzia dell’articolo comprato
Ricevute-fatture di hotel e ristoranti: 6 mesi
Ricevute di corsi sportivi e rette scolastiche: in genere 1 anno, ma anche 5 anni quando sono spese detraibili
Contravvenzioni: 5 anni
Assicurazioni e banche
Estratti conto corrente della banca: 10 anni
Cambiali: 3 anni dopo la scadenza
Quietanze delle assicurazioni: 1 anno dopo la scadenza
Parcelle di lavoro: 3 anni
Fatture commerciali: 3 anni
Queste le tempistiche medie di conservazione dei documenti appena citati: periodi più o meno lunghi da ricordare per non incorrere nel tempo in problemi e sanzioni evitabili semplicemente prestando un minimo di attenzione.
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