Menu principale

Categorie news

Contatore visite OGGI

Utenti online

122 utente(i) online
(7 utente(i) in Rubriche)

Login

Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!

Foto recenti

Meteo in Italia

La situazione:
Scegli la Provincia

Cerca nel Sito

Foto recenti

Foto a caso

Colui che ti fa bella è colui a cui piaci -
Gemonio: Calderoli, Bossi e Tremonti al termine dell'incontro -
Tenniste Sex: Ana Ivanovic -
GUINNESS DAL MONDO
Federica Pellegrini balla con Morandi
Messico: Il Papa con il sombrero
NARCISISTA: Colui che ha difficoltà ad amare
La generosità è innata; l'altruismo è una perversità acquisita
Sesso a tre con il mastino napoletano, la vicina chiede aiuto agli animalisti
Giulio Piscitelli fotografa i migranti per capire tutto il resto
SmartSection is developed by The SmartFactory (http://www.smartfactory.ca), a division of INBOX Solutions (http://inboxinternational.com)
Rubriche > DIALOGO CON L'EDITORE > La vera pizza Margherita? Nata prima della regina Savoia
La vera pizza Margherita? Nata prima della regina Savoia
Articolo di Giuseppe Piccolo pubblicato il 8/10/2015 (2076 Letture)
Da quel 1889, tutte le volte che la regina Margherita tornava a Napoli avrebbe sempre invitato a palazzo Esposito che pigliava gli attrezzi del mestiere e si avviava assieme alla moglie con un biroccino verso la reggia dove preparava la pizza tanto apprezzata dalla sovrana. Fin qua probabilmente è tutto vero: Raffaele Esposito sarà senza dubbio stato il miglior pizzaiolo di fine Ottocento e avrà senz’altro fatto innamorare la regina della pizza che da allora in poi avrebbe portato il suo nome. Ma è altrettanto certo che quel modo particolare di preparare la pizza non l’ha inventato lui.


1311837208366


La regina delle pizze è la pizza della regina: la margherita si chiama così in onore di Margherita di Savoia. Ma esisteva già e non è stata inventata per la delizia dell’augusto palato, come in genere si racconta. Il colpo di genio di Raffaele Esposito, ovvero il pizzaiolo accreditato dell’invenzione, non sarebbe stato quello di aver creato dal nulla una pizza nuova, ma di aver risposto «margherita» – ovvero lo stesso nome della regina – alla domanda su come si chiamasse quella i cui tre colori (verde del basilico, bianco della mozzarella, rosso del pomodoro) richiamavano la bandiera italiana.



La leggenda narra che il suddetto Raffaele Esposito, cuoco della pizzeria Pietro… e Basta Così (fondata nel 1780, ancor oggi esistente con il nome di pizzeria Brandi) nel giugno del 1889 fosse stato chiamato da un funzionario della real casa nella reggia di Capodimonte, dove si trovavano in vista il re d’Italia, Umberto I, e sua moglie, Margherita di Savoia.



regimamargherita[1]



Raffaele Esposito cucina a corte



Il buon Esposito prepara tre pizze diverse e la regina dichiara di apprezzarne in particolar modo una, cioè quella che sarebbe diventata la margherita. A incoronare Raffaele Esposito re dei pizzaioli ci sarebbe poi una lettera, datata 11 giugno 1889, firmata da certo Camillo Galli, capo dei servizi di tavola della real casa: «Le confermo che le tre qualità di pizze da Lei confezionate per Sua Maestà la Regina vennero trovate buonissime.» La lettera è esposta alle pareti della pizzeria Brandi, di Salita Sant’Anna di Palazzo. Neppure quest’istituzione storica è stata risparmiata dalla crisi e proprio pochi giorni fa ha annunciato di chiudere a mezzogiorno e di mettere in cassa integrazione una parte dei dipendenti.



imagesCAGX8LRF



Da quel 1889, tutte le volte che la regina Margherita tornava a Napoli avrebbe sempre invitato a palazzo Esposito che pigliava gli attrezzi del mestiere e si avviava assieme alla moglie con un biroccino verso la reggia dove preparava la pizza tanto apprezzata dalla sovrana.



Fin qua probabilmente è tutto vero: Raffaele Esposito sarà senza dubbio stato il miglior pizzaiolo di fine Ottocento e avrà senz’altro fatto innamorare la regina della pizza che da allora in poi avrebbe portato il suo nome. Ma è altrettanto certo che quel modo particolare di preparare la pizza non l’ha inventato lui.



Ma la pizza com mozzarella e pomodoro esisteva già



Nel libro di Francesco De Bourcard, Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti, pubblicato nel 1858, quando la città sarebbe stata ancora per due anni la capitale del regno delle Due Sicilie, è descritta una pizza con la mozzarella e il basilico: «Altre [pizze] sono coperte di formaggio grattugiato e condite collo strutto, e vi si pone disopra qualche foglia di basilico. Si aggiunge delle sottili fette di mozzarella.» Il pomodoro viene dato come opzionale: «talora si fa uso», scrive l’autore napoletano di origine svizzera. Il bravo Raffaele Esposito, quindi, si sarebbe limitato a preparare per la regina tre pizze già diffuse in città e il suo merito sarebbe quello di averne battezzata una con il nome dell’augusta sovrana.



Dai ricettari di quell’epoca si apprendono altre cose interessanti sulla pizza. Per esempio che il pomodoro veniva messo sopra gli ingredienti, a coprirli e avvolgerli, e non steso sulla pasta con il resto della guarnitura collocato successivamente, come avviene oggi. Il medesimo De Broucard descrive anche la pizza piegata in due: «Talora ripiegando la pasta su se stessa se ne forma quel che chiamasi calzone.» Una preparazione, quindi, tradizionale almeno quanto quella della pizza aperta. Altra cosa: «il calzone si serve cosparso di una abbondante salsa bollente, fatta di pomodoro fresco a pezzi, olio, aglio, sale, pepe e origano», scrive la prima edizione della Guida gastronomica d’Italia, edita dal Touring Club Italiano, nel 1931. E questo per evitare che il raviolone di pasta si sgonfi miseramente non appena a contatto con la salsa di pomodoro fredda, come troppo spesso accade oggi.



“Così si mangiava pure il piatto”



La pizza ha origine antichissime, l’usanza di collocare gli alimenti sopra un disco di pasta da usare come piatto era diffusa ovunque e in tutte le epoche. Quando poi non c’era abbastanza cibo, si mangiava pure il piatto, come descrive Virgilio nell’Eneide: «Enea, i capi supremi e Iulo si distendono/ sotto i rami d’un albero altissimo: preparano/ i cibi, mettendo sull’erba larghe focacce di farro/ come fossero tavole (consigliati da Giove),/ e riempiono di frutta i deschi cereali./ Allora, consumati quei poveri cibi,/ la fame li spinse a addentare le sottili focacce/ spezzandone l’orlo. “Ahimè – fece Iulo/ scherzando – noi mangiamo anche le nostre mense”.»



La parola pizza nasce nel 997



La prima volta che compare la parola pizza è nel 997, in un contratto di locazione di un mulino sul fiume Garigliano. Il documento, conservato nell’archivio del duomo di Gaeta, afferma che, oltre all’affitto, ogni anno erano dovute ai proprietari nel giorno di Natale  «duodecim pizze», assieme ad altri beni alimentari. E dodici pizze erano la regalia prevista pure per Pasqua.



operascappibig



Non sappiamo cosa quelle pizze fossero, probabilmente delle focacce. Ci è più chiaro, invece, in cosa consistesse la pizza napoletana descritta dal Bartolomeo Scappi, cuoco personale di papa Pio V, nella sua Opera, pubblicata nel 1570. Questa è la seconda citazione conosciuta della pizza, e si tratta più che altro di un dolce. Bisognava pestare in un mortaio mandorle, pinoli, datteri e fichi freschi, uva passa, unendo acqua di rose in modo da ottenere una pasta che potesse essere mescolata con rossi d’uovo, zucchero, cannella e mosto d’uva. Il tutto andava poi tirato in una sfoglia da infornare alta circa tre centimetri. Scappi tuttavia è il primo a legare la pizza a Napoli e questa preparazione, per quanto complicata, è pur sempre una base su cui mettere sopra qualcos’altro. «In essa pizza si può mettere d’ogni sorte condite», precisa il cuoco papale.



Una preparazione in qualche modo simile sopravvive in Veneto e Friuli, dove la pinza (guardacaso l’etimologia della parola è la stessa, e deriva dal greco pita) è un dolce di farina e frutta secca, piuttosto basso e cucinato in una teglia da forno.



A Napoli, invece, dovrà passare qualche secolo, ma la base si trasformerà da un pastone di frutta fresca e secca con uova e burro, a una semplice pasta di farina e lievito. Con l’aggiunta del pomodoro arrivato dall’America, il gioco è fatto: ecco la nostra pizza. E quando Raffaele Esposito battezza quella con mozzarella, pomodoro, basilico e parmigiano, il cerchio si chiude. 



 


Naviga negli articoli
Precedente articolo Dialogo Aperto: il modello finlandese di trattamento della schizofrenia. Le fasi della storia di Napoli prossimo articolo

Rubriche

Messaggi dal Guestbook

  • 20/11/2008  Sono Miriam di Milano  Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
  • 7/9/2008  Luisa Casalnuovo (NA) - Italia -  Ho letto le vostre rubriche eccezionali e o visto le foto sui tifosi belle
  • 7/9/2008  Luisa Volla (NA) - Italia  Coplimenti un ottimo sito non è caotico ed è molto chiaro
  • 23/8/2008  Kya  X Angela
  • 16/8/2008  Jonny  Divertente
  • 15/8/2008  Sara - Napoli  Sotto Voce è molto interessante -
  • 13/8/2008  Sara  Salve leggo spesso con le mie amiche i vostri messaggi nella rubrica sotto voce
  • 13/8/2008  Celeste - Napoli -  Per Angela di Napoli
  • 13/8/2008  Popetta  Per Angela
  • 13/8/2008  Mary Bon  Ad Angela di Napoli


  • Visita

News più lette

Un articolo a caso

In genere i disturbi sessuali, presuppongono quadri di psicopatologia, che si elicitano nel sintomo evidente, proprio per questo, curando psicologicamente la patologia, anche il sintomo viene meno.

News a caso

Articoli dalle Rubriche

Ultimi video inseriti

Video a caso

Barzellette sui carabinieri
(Fri, 13-Jun-2014)
Barzellette sui carabinieri
Moarte in direct la tv
(Sat, 16-May-2009)
Moarte in direct la tv
Lucio Battisti
(Wed, 26-Mar-2014)
Lucio Battisti
Zoe's LifeStyle
(Fri, 05-Dec-2014)
Zoe's LifeStyle
Inter - Napoli senti come puz...
(Mon, 03-Oct-2011)
Inter - Napoli senti come puz...
I quattro fetentoni che gover...
(Thu, 13-Oct-2011)
I quattro fetentoni che gover...
Rocca dell' Innominato
(Fri, 26-May-2017)
Rocca dell' Innominato
Michael Jackson - Beat It
(Fri, 10-Jan-2014)
Michael Jackson - Beat It
Buscetta confessa al Maxiproc...
(Sun, 22-Jan-2012)
Buscetta confessa al Maxiproc...
Isolated: The Zo'é tribe (par...
(Sun, 01-Dec-2013)
Isolated: The Zo'é tribe (par...