Un’azienda familiare
Ma Egle Sebaste, amministratore unico dell’azienda di famiglia che occupa 50 addetti fissi più in media una decina di stagionali, sottolinea come i prodotti dello stabilimento piemontese siano sempre più richiesti negli Emirati Arabi. Dove apprezzano soprattutto i “tartufi dolci”, cioccolatini a base di nocciole rigorosamente piemontesi. Ed ora l’azienda ha iniziato la conquista di Singapore. Mentre, in Europa, i mercati principali restano Svizzera, Germania, Francia e Gran Bretagna. Sta però aumentando la richiesta nel Nord Europa ed è ripartita la domanda russa, dopo i problemi legati alle sanzioni. L’export rappresenta ora circa il 30% di un fatturato che ha superato i 14 milioni di euro.
Il torrone che piace ai newyorkesi
In collaborazione con Eataly la Sebaste è sbarcata anche a New York, «dove il nostro torrone – assicura l’amministratore delegato – è molto apprezzato». Così come sta avvenendo in Brasile. Sono soprattutto i discendenti degli emigrati italiani a richiederlo ed a promuoverlo nelle Americhe. Con la paradossale eccezione dell’Argentina dove gli italiani, ed i piemontesi, sono numerosissimi. «Una parte della mia famiglia – ricorda Egle Sebaste – era emigrata proprio in Argentina. Tre fratelli, Settimo, Ottavo e Nono Sebaste. Ed avevano aperto una fabbrica di torrone che, però, non aveva avuto successo per la carenza di materia prima adatta. Così l’hanno trasformata in una fabbrica di caramelle». Ed altri esponenti della famiglia avevano aperto una fabbrica di torrone in Belgio.
Ora è rimasta solo l’azienda piemontese a proseguire la tradizione di una famiglia che ha avuto successo nel mondo in altri settori. E che si è ritrovata a Grinzane per festeggiare i 130 anni di attività della Sebaste ma anche per celebrare l’ingresso in azienda della quinta generazione, rappresentata da Matteo Rossi Sebaste e dalla sorella Lucia.
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