Il Cimitero delle Fontanelle di Napoli è forse uno dei luoghi più misteriosi della città. Di una città, Napoli, che di mistero – e di sotterranei e di sangue e di eventi inspiegabili - ne conosce eccome
La vera Napoli non è il mare che la bagna, il sole che la illumina talvolta in maniera così violenta, il vociare del suo traffico e dei suoi vicoli. La vera Napoli è una città d’ombra e di ombre. Dove l’oscuro, il mistero, la morte, l’aldilà sono tutto uno strano ribollire di vita. Per questo, per conoscere la vera Napoli bisogna visitare la Napoli sotterranea (dove c’è addirittura un anfiteatro), o le catacombe di San Gennaro, o – appunto – il Cimitero delle Fontanelle.
Cimitero delle Fontanelle di Napoli. Cos’è?
Il Cimitero delle Fontanelle è in realtà un antico cimitero di Napoli. Anzi, per meglio dire, è un ossario che si trova nel cuore del Rione Sanità.All’interno di questo cimitero ci sono centinaia e centinaia di teschi. Perché? Da dove vengono?
Cimitero delle Fontanelle di Napoli. La storia
Verso la metà del Milleseicento la città di Napoli fu letteralmente rasa al suolo dalla peste. Un flagello che nemmeno San Gennaro riuscì a tenere lontano da Napoli. Il triste risultato dell’epidemia di peste furono itrecentomila morti che la città pagò come tributo per chissà quali colpe (all’epoca i flagelli si credeva fossero supplizi dovuti a peccati commessi dalla comunità tutta). Due secoli più tardi fu invece il colera a provocare altre vittime.
I resti – ed erano davvero tanti – dei morti per peste o per colera venivano portati in queste cave di tufo: altro posto non c’era per contenerli tutti.
A questi si aggiunsero i morti che dopo l’arrivo dei Francesi, su disposizione di quest’ultimi non potevano più essere sepolti nelle chiese com’era d’abitudine fino alla fine del Settecento.
E’ così che è nato il Cimitero delle Fontanelle di Napoli: una enorme grotta di tufo dove pian piano vennero accatastati ossa e teschi dei napoletani che per un motivo o per un altro erano costretti ad abbandonare la vita terrena.
Ma il vero significato del Cimitero delle Fontanelle di Napoli è un altro. E va ricercato nel rapporto che i napoletani hanno con l’Aldilà.
Il cimitero delle Fontanelle di Napoli. Il culto delle anime pezzentelle
Migliaia di teschi anonimi messi gli uni sugli altri. Al buio della grotta di tufo. Quello del Cimitero delle Fontanelle dovrebbe essere uno scenario macabro. Eppure non è così. Perché la religiosità napoletana se ne è appropriata. Ed è successo che ciascuno cominciò ad adottare un teschio anonimo come fosse un personalissimo santo. Dandogli addirittura un nome per renderlo riconoscibile in mezzo a migliaia di altri teschi (uguali). E il santo personale veniva spesso posto dentro una teca: se il devoto se lo poteva permettere era una teca in marmo,altrimenti era sufficiente anche una scatola di latta (quella dei biscotti) per omaggiare il santo.
E a queste anime pezzentelle – così si chiamano - che popolano numerose il Cimitero delle Fontanelle si poteva chiedere di tutto. Anche cose piccole piccole e poco “mistiche”. Come vincere una lotteria.
Cimitero delle Fontanelle di Napoli. Una curiosità: la letterina di un devoto
Questo è uno degli esempi di messaggi scritti da devoti e rinvenuti dentro uno dei teschi del Cimitero delle Fontanelle: Anima bella venitemi in sogno e fatemi sapere come vi chiamate. Fatemi la grazia di farmi uscire la mia serie della cartella nazionale. Anima bella fatemi questa grazia, a buon rendere…
Cimitero delle Fontanelle di Napoli oggi
Oggi il Cimitero delle Fontanelle è aperto al pubblico, dopo che nel 1969 l’arcivescovo di Napoli ne ordinò la chiusura preoccupato per ilculto delle anime pezzentelle, così poco ortodosso rispetto ai canoni della Chiesa. La riapertura è avvenuta nel 2010.
E il Cimitero delle Fontanelle è un posto così pieno di leggende (come quella del teschio del Capitano sempre ben lucidato e senza mai un granello di polvere…) e misteri e culti che val la pena visitarlo per tentare di comprendere cos’è veramente Napoli.
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