Sostituendosi all’Aspi, il Naspi non solo prevede un pubblico maggiore di riferimento, in quanto saranno coinvolti anche i soggetti che hanno avuto un lavoro con contratto a tempo indeterminato, atipico o di collaborazione, ma anche tempistiche più lunghe durante le quali potersi avvalere di tale strumento di sostegno, che arriverà fino ad un massimo di 2 anni: più precisamente saranno presi in considerazione la metà dei mesi in cui il soggetto interessato ha avuto un contratto di lavoro negli ultimi quattro anni precedenti alla richiesta del sussidio, che partirà da un massimo di 1.200 euro per scendere poi gradualmente fino a 700 euro.
Bisogna aver lavorato almeno 3 mesi prima di perdere il lavoro.Coinvolgendo tutti i soggetti che finora non avevano avuto accesso al sussidio per il tipo di contratto sottoscritto con il datore di lavoro, il Naspi darà la possibilità di ricevere sostegno economico a tutti coloro i quali hanno lavorato per almeno tre mesi prima di perdere l’impiego.
Cosa succede se non si trova lavoro nei due anni successivi alla richiesta del Naspi
Inoltre, secondo quanto prospettato dal Governo, il sussidio non abbandonerebbe il lavoratore se questo non dovesse trovare lavoro nei 24 mesi successivi alla richiesta del Naspi; infatti, in quel caso, prendendo in considerazione l’Isee del disoccupato, il richiedente avrebbe diritto ad un’altra forma di sostegno economico.
Termine della cassa integrazione in deroga
Per quanto riguarda le disponibilità economiche dello Stato per sostenere questa tipologia di sostegno economico a coloro che hanno perso il posto di lavoro e faticano a ritrovarlo, il Governo pensa di poter trovare le coperture economiche dalla fine della cassa integrazione in deroga, che dovrebbe avvenire in modo graduale.
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