Può l’epatite A causare serie complicanze? - Qual è il miglior modo di prevenire l’epatite A?
L’epatite A è una malattia acuta del fegato causata dal virus HAV. Nella maggior parte dei casi la malattia è dovuta al mancato rispetto di norme igieniche, con conseguente contaminazione fecale di cibi ed acqua: tra i possibili agenti patogeni contenuti nelle feci c'è infatti anche il virus HAV, responsabile di questa epatite.
Le cause più comuni di trasmissione sono quindi:
- scarsa igiene personale delle persone coinvolte nella preparazione di cibi e pasti;
- mangiare pesce crudo o poco cotto proveniente da acque inquinate da scolo fognario;
- non lavarsi le mani dopo aver cambiato un pannolino e portarle inavvertitamente alla bocca;
- rapporti sessuali non protetti;
- utilizzo di materiale già usato per iniettarsi droghe.
L’epatite A è diffusa dove c’è scarsa igiene. Sono stati riportati una serie di dati su Case di Cura dove il virus è diffuso per contaminazione oro-fecale dovuta a scarsa igiene del personale addetto al cambio dei pannoloni e al servizio di distribuzione pasti. La diffusione è avvenuta anche in istituzioni militari, per disabili e prigioni.
Occasionalmente l’epatite A è diffusa anche in luoghi domestici o ristoranti.
Il sintomo più frequente è l’astenia, cioè debolezza. Altri sintomi riferiti abitualmente sono: febbre, perdita di appetito, nausea, fatica, mal di testa, dolore muscolare, dolore addominale e ittero (cioè la comparsa di un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari). I sintomi di solito spariscono spontaneamente in 2 mesi. Da notare che i bambini possono essere del tutto asintomatici. In genere la comparsa della malattia avviene in un periodo di tempo compreso tra le 2 e le 7 settimane dopo il contagio e la sintomatologia di solito è lieve.
Attraverso un test del sangue. Se pensi di poter aver contratto l’epatite A dovresti eseguire una visita medica per un’accurata diagnosi. I sintomi dell’epatite A sono simili a quelli di altre malattie epatiche che possono essere potenzialmente gravi.
Di solito non si utilizzano medicinali per trattare l’epatite A in quanto, normalmente, i sintomi sono lievi e il sistema immunitario sconfigge il virus senza che vi sia bisogno di ricorrere a farmaci. A volte può comparire un leggero prurito diffuso su tutta la cute, che può però essere controllato con farmaci ad azione locale.
Le persone infette dall’epatite A dovrebbero però avere l'accortezza di ridurre l’attività quotidiana ed evitare sforzi fisici sia di tipo sportivo che lavorativo. Inoltre è opportuno seguire una dieta bilanciata abbondante di liquidi.
Va inoltre ricordato che durante l'epatite il fegato, in stato di sofferenza, non riesce a svolgere le sue funzioni in maniera ottimale pertanto potrebbe verificarsi unadifficoltà a metabolizzare i farmaci, magari utili per il trattamento di altre patologie preesistenti.
Inoltre l’assunzione di alcol diminuisce ulteriormente la funzionalità epatica. Pertanto se hai l’epatite A dovresti evitare alcol e l'assunzione di farmaci (anche rimedi erboristici) senza l'autorizzazione del medico.
Se sei affetto da epatite A, anche se il tuo stato di salute è buono e non avverti disagi fisici, devi comunque ricordare che puoi infettare qualcun altro, pertanto è necessario che mantieni in ogni situazione una buona igiene personale.
Sì, ma per fortuna sono limitate allo 0,1% dei casi. In genere si tratta di persone che hanno altre malattie epatiche e con età superiore ai 65 anni. In questo caso il pericolo più grave è quello di incorrere in una insufficienza epatica, che può essere da lieve a molto severa.
Esiste la possibilità di vaccinarsi e questo vaccino conferisce un’immunità a lungo termine. Questo viene somministrato attraverso una iniezione in 2 dosi, l'una a 6 mesi di distanza dalla prima.
La vaccinazione è raccomandata a:
- tutti i bambini da 1 anno in su;
- ai viaggiatori che si devono recare in luoghi in cui l’epatite A è diffusa, come sud-est America, est Europa, centro America, Africa, sud-est Asiatico, Messico e Caraibi;
- è inoltre utile per i pazienti con malattie croniche epatiche o malattie della coagulazione del sangue come l’emofilia;
- possono inoltre vaccinarsi i pazienti trapiantati o quelli in attesa di trapianto di fegato.
Se pensi di aver contratto il virus dell’epatite A, il tuo medico curante potrebbe trattarti a scopo preventivo e profilattico con immunoglobuline, ovvero anticorpi specifici contro il virus, che aiutano la tua capacità di debellare l’infezione. Le immunoglobuline possono essere somministrate nelle 2 settimane successive all’esposizione al virus HAV.
Un importante modo di prevenire il contagio e la diffusione dell’epatite A è praticare una buona igiene personale. Lavare sempre le mani con sapone e acqua calda immediatamente dopo aver utilizzato servizi igienici o aver cambiato pannoloni, e prima di preparare o mangiare cibi. Il lavaggio deve essere accurato, quindi anche sotto le unghie e non durare meno di 60 secondi.

Se hai l’epatite A:


Naviga negli articoli | |
![]() |
EPATITE B
![]() |
|