Contagio e prevenzione
Trattandosi d'infezione, le probabilità di contagio sono elevatissime in caso di contatto sessuale non protetto: la maggior parte dei processi infettivi a carico dei genitali diffonde da soggetto a soggetto attraverso il semplice rapporto sessuale. La miglior prevenzione è il rispetto delle regole comportamentali ed igieniche, comprese quelle in ambito sessuale: a tale scopo, si raccomanda la scrupolosa igiene personale e intima, insieme all'utilizzo di metodi contraccettivi barriera (es. preservativo), soprattutto con partner poco conosciuti o a rischio d'infezioni.
In caso di accertata infezione vaginale, a titolo preventivo, si raccomanda di sottoporre anche il partner (per chi segue una vita sessualmente attiva) alla terapia specifica, al fine di evitare, quanto possibile, l'effetto rimbalzo, anche in assenza di sintomi.
Infezioni vaginali ricorrenti
Le infezioni vaginali più ricorrenti sono: candidosi, clamidia, herpes genitale e gonorrea.
Vaginite e vaginosi sono due termini generali che includono infezioni ed infiammazioni a carico della vagina, sostenute da più patogeni, quali Candida albicans, Gardnerella vaginalis, Mycoplasma hominis e Trichomonas vaginalis. Ma vediamo più in dettaglio i segni e i sintomi caratteristici delle infezioni vaginali sostenute da questi microorganismi.
Candida albicans
La Candida albicans è un micete che, in alcune donne, vive in simbiosi con la flora batterica intestinale, senza dunque arrecare danno alcuno; in condizioni ad essa favorevoli, la Candida prolifera indiscriminatamente, arrecando un danno più o meno importante (trasformazione da microorganismo commensale ad opportunista). Tipiche, dunque, sono le infezioni vaginali provocate da questo fungo: la trasmissione, oltre che per contatto sessuale, può avvenire tramite l'utilizzo promiscuo di biancheria infetta, o per via materno fetale. Alcune malattie, come l'ipotiroidismo, l'iposurrenalismo, la neutropenia grave, la leucemia ed i tumori, possono esporre la donna ad un maggior rischio di contrarre infezioni vaginali di ogni tipo, compresa la Candida.
SINTOMI: nella donna, l'infezione vaginale da Candida genera bruciore circoscritto, dispareunia, dolore durante la minzione, eritema localizzato, ipersensibilità, perdite vaginali biancastre simili a ricotta, prurito intenso ed inarrestabile.
TERAPIE: la terapia per il trattamento delle infezioni vaginali da candida si basa sulla somministrazione orale di antifungini, associati ad una cura locale specifica (applicazione di creme, pomate, ovuli specifici) e ad un'integrazione di fermenti lattici per il ripristino della flora batterica intestinale. Nonostante, di primo acchito, la terapia per la cura delle infezioni da candida possa sembrare piuttosto semplice, in realtà non sempre risulta così: infatti, la Candida tende a recidivare, manifestando ferocemente i propri sintomi. Per questo motivo, la prevenzione, specie dopo aver contratto l'infezione per la prima volta, risulta indispensabile per minimizzare il rischio di ricadute. Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della candidosi vaginale.
Gardnerella vaginalis
La Gardnerella vaginalis, proprio come la candida, è un simbionte della flora batterica intestinale umana che, in condizioni ad essa favorevoli, crea danno replicandosi indiscriminatamente. Il suddetto batterio è uno degli agenti eziologici protagonisti d'infezioni batteriche come vaginiti e vaginosi, la cui colonizzazione è favorita da alcuni elementi, come l'abuso di antibiotici, la somministrazione di contraccettivi uterini, i lavaggi vaginali interni frequenti, la scarsa igiene intima e i rapporti sessuali completi (lo sperma lievemente alcalino altera il pH vaginale, che dovrebbe essere lievemente acido). Le infezioni da Gardnerella sembrano essere due volte più frequenti rispetto a quelle sostenute da Candida albicans.
SINTOMI: si stima che la metà delle infezioni vaginali sostenute da Gardnerella vaginalis decorra in modo completamente asintomatico; tant'è che molte donne affette non si rendono conto dell'infezione. Nell'altra metà delle pazienti, l'infezione si manifesta con una marcata alterazione del pH vaginale, bruciore ed irritazione vulvare, perdite vaginali biancastre ed anomale, spesso maleodoranti.
TERAPIA: trattandosi di un batterio, le infezioni vaginali scatenate da Gardnerella vanno curate con un ciclo antibiotico, durante il quale il rispetto delle dosi e della durata del trattamento risulta indispensabile per evitare complicanze, quali malattia infiammatoria pelvica, vaginosi batteriche e sterilità (nei casi più gravi). Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della Gardnerella.
Mycoplasma hominis
Altra infezione d'interesse ginecologico piuttosto comune nelle donne in età fertile è quella causata da Mycoplasma hominis: i micoplasmi non sempre presentano un'azione patogena, dal momento che alcune specie popolano le mucose genitali femminili. Tuttavia, quando l'equilibrio della flora batterica intestinale viene alterato, il Mycoplasma hominis può trasformarsi da commensale ad opportunista e creare un danno in modo più o meno feroce. In alcuni casi, l'infezione vaginale scatenata da questo microorganismo può degenerare fino alla malattia infiammatoria pelvica. Il batterio viene trasmesso, principalmente, per contatto sessuale; la madre affetta può trasmettere l'infezione anche al figlio al momento del parto. Si osserva che il rischio di contrarre questa infezione vaginale aumenta in caso di rapporto sessuale non protetto con uomini affetti da uretrite non gonococcica.
SINTOMI: le infezioni vaginali sostenute da Mycoplasma hominis provocano prurito intimo, bruciore e secrezioni vaginali anomale. Considerati i sintomi piuttosto comuni alla maggior parte delle infezioni genitali, è importante la diagnosi differenziale, per distinguere l'infezione da Mycoplasma hominis da gonorrea, clamidia, sifilide, ecc..
TERAPIA: il batterio viene debellato con una terapia antibiotica specifica, in particolare con azitromicina e doxiciclina, potenti farmaci in grado di interferire con la sintesi proteica del batterio.
Trichomonas vaginalis
Altra infezione vaginale trasmessa sessualmente è la tricomoniasi: come il termine preannuncia, la malattia è causata da un protozoo flagellato noto come Trichomonas vaginalis, implicato nelle malattie veneree più diffuse al mondo. La trasmissione dell'infezione è possibile anche, semplicemente, utilizzando asciugamani e biancheria infetta o per via materno fetale.
Il parassita, attecchendo alle mucose delle pareti vaginali, altera la flora batterica locale, competendo con i lattobacilli normalmente presenti, la cui funzione è quella di difendere la vagina da eventuali insulti patogeni.
SINTOMI: l'infezione vaginale scatenata da Trichomonas vaginalis non sempre si manifesta con sintomi importati. Quando l'attacco risulta particolarmente feroce, il pH vaginale aumenta fino ad un valore lievemente alcalino (quando, invece, dovrebbe essere leggermente acido), e provoca sintomi come bruciore e prurito vulvare, cervicite, dispareunia, dolore durante la minzione e perdite vaginali anomale (giallastre o verdognole, maleodoranti, schiumose).
TERAPIA: i farmaci più utilizzati in terapia per la cura della tricomoniasi sono gli imadazoli, come metronidazolo e tinidazolo. Anche il partner sessuale dovrebbe sottoporsi alla medesima cura, anche in caso di assenza di sintomi (come, del resto, spesso accade). Si raccomanda, inoltre, la completa astensione sessuale fino al completo allontanamento dei sintomi. Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della tricomoniasi.
Herpes simplex
Anche i virus possono provocare infezioni a livello vaginale: è il caso dell'Herpes simplex (HVS-1 e HVS-2), lo stesso patogeno responsabile del comune Herpes labiale. L'herpes simplex genitale - o più semplicemente Herpes genitale - è responsabile di lesioni papulose sulle delicate zone intime, fastidiose, dolorose o purulente. Il patogeno trasmette l'infezione per semplice contatto sessuale non protetto con soggetti contagiati; il rischio di contrarre l'infezione aumenta in caso di calo delle difese immunitarie, stress, alterazioni dell'equilibrio ormonale e compromissione del sistema immunitario.
SINTOMI: la sintomatologia che accompagna l'infezione vaginale da Herpes simplex è spesso associata alla formazione di vesciche biancastre direttamente sui genitali, sia sulla pelle che sulle mucose. L'infezione può estendersi oltre la vagina ed intaccare anche la cervice uterina e l'uretra.
FARMACI: seppur non esista una cura definitiva volta ad eradicare permanentemente il virus dell'Herpes simplex, in commercio esistono numerose sostanze farmacologiche in grado di ridurre il rischio di recidive e minimizzare i sintomi. I farmaci più adatti a tale scopo sono gli antivirali, da assumere per via sistemica o da applicare direttamente in situ; anche il partner sessuale dovrebbe seguire una strategia terapica simile, per evitare di diffondere il virus nuovamente. L'intervento immediato è indispensabile per accorciare i tempi di guarigione e recupero dall'infezione vaginale.
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