Il pap test è molto utile poiché il tumore dell'utero, conosciuto anche come carcinoma della cervice uterina, progredisce lentamente e, se diagnosticato in tempo, può essere curato rispettando l'integrità anatomica e funzionale della zona.
Dall'analisi del campione citologico possono essere raccolte numerose altre informazioni come la presenza di eventuali lesioni precancerose. Importantissima è la diagnosi di infezione da un particolare virus chiamato papilloma virus (HPV). Tale agente infettivo fa parte di una famiglia molto estesa di virus, molti dei quali totalmente innocui per l'organismo.
Negli ultimi anni si è però scoperto che alcuni di questi ceppi virali sono tra i principali responsabili del carcinoma uterino. Una volta infettata tale zona questi virus trasferiscono il proprio DNA nel nucleo delle cellule che possono rispondere all'infezione moltiplicandosi in modo abnorme. Tuttavia come preciseremo meglio in seguito molte infezioni da papilloma virus regrediscono spontaneamente senza causare alcun danno.
Dall'esame citologico si possono poi raccogliere tutta una serie dati sull'equilibrio endocrino della donna in quanto i diversi ormoni sessuali influenzano la maturazione delle cellule che compongono i diversi strati dell'endometrio.
Il pap test può inoltre evidenziare la presenza di eventuali infezioni batteriche o micotiche come la candida.
Che cos'è il tumore uterino?
1) VAGINA | |
2) COLLO DELL'UTERO | |
3) UTERO | |
4) TUBE DI FALLOPPIO | |
5) OVAIO | |
6) FIMBRIE | |
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Il tumore dell'utero si sviluppa quando alcune delle sue cellule cominciano a crescere in maniera incontrollata. Tra i principali fattori di rischio vi sono rapporti sessuali non protetti, deficit immunitari, disequilibri ormonali naturali o indotti. Alcuni tipi di tumore come quello che colpisce il collo dell'utero si manifestano soprattutto in giovane età, altri come quello che interessa l'endometrio uterino o la mammella sono frequenti anche nelle donne più anziane.
L'esordio della malattia è asintomatico (soprattutto per il tumore cervicale); solo in un secondo momento compaiono sintomi come ematuria (presenza di sangue nelle urine), dolori al basso ventre o alla schiena, dolore nella minzione.
La prevenzione si attua grazie ad un'adeguata igiene intima, a uno stile di vita sano ed attivo (fumo, alcol, additivi chimici e sedentarietà vanno evitati il più possibile) e alla pratica di rapporti sessuali sicuri.
Il pap test, come si esegue
Il pap test è un esame citologico che studia con l'aiuto del microscopio le alterazioni delle cellule del collo dell'utero. Per analizzare tale regione vi è la necessita di prelevare una piccola quantità di cellule sfaldate che verranno esaminate in laboratorio.
L'esecuzione del pap test dura una decina di minuti, solitamente è indolore, e solo in alcune donne può provocare lievi fastidi.
Inizialmente la paziente viene invitata a spogliarsi dalla vita in giù e a sdraiarsi supina su un apposito lettino con le gambe leggermente divaricate.
Il medico applicherà lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l'apertura vaginale in modo da favorire il prelievo
Verrà poi delicatamente inserita una speciale spatola che insieme ad un apposito spazzolino raccoglierà piccole quantità di muco dal collo dell'utero e dal canale cervicale.
Tale campione costituito da cellule d'esfoliazione verrà poi esaminato in laboratorio grazie all'ausilio di appositi metodi di colorazione e ad un approfondito esame computerizzato.
Interpretazione dei risultati
La descrizione dei risultati del pap test ha subito nel corso degli anni numerose evoluzioni passando dall'utilizzo di semplici scale numeriche (CIN1, CIN2, CIN3, poi sostituite da SIL di basso ed alto grado) ad un sistema descrittivo dei risultati. Per questo motivo attualmente l'interpretazione dell'esame è pienamente comprensibile soltanto ad un medico che va preventivamente contattato per capire i risultati dell'esame.
Il limite maggiore del Pap Test non è tanto l'interpretazione dei risultati quanto il pericolo che situazioni considerate a rischio possano migliorare spontaneamente. In altre parole anche se l'esito dell'esame non rientra nella norma, eventuali alterazioni sospette possono essere escluse con accertamenti ed esami successivi.
Questo aspetto che non comporta alcun rischio fisico per la donna, può tuttavia avere ripercussioni psicologiche molto gravi. Pensiamo ad esempio allo stress o all'inutile apprensione che può generare la diagnosi di situazione a rischio in una giovane donna. Bisogna inoltre considerare l'ipotesi, supportata da molti psicologi, secondo cui il pensare continuamente ad un problema potrebbe condurre all'effettiva materializzazione del problema stesso.
L'errore o la superficialità della diagnosi è quindi di un problema molto grave, un trauma psicologico dalle importanti conseguenze che ogni medico dovrebbe considerare prima di generare inutili allarmismi.
L'infezione da papilloma virus (HPV), come accennato nella parte introduttiva, può infatti regredire spontaneamente. Si tratta di un fenomeno piuttosto frequente nelle giovani donne, mentre, man mano che l'età avanza aumentano le probabilità che l'infezione sia presente da molto tempo e sia ormai in una forma cronicizzata difficilmente guaribile.
Per questo motivo la diagnosi di infezione da HPV non è necessariamente correlata ad un maggior rischio di sviluppare la patologia oncologica. Tuttavia essa è presupposto fondamentale per l'esecuzione di controlli più frequenti in grado di monitorare l'evoluzione dell'infezione. La permanenza della malattia è infatti l'unico fattore che può ritardare o impedire la guarigione spontanea della lesione. Attualmente si stanno sperimentando vaccini in grado di proteggere le donne dalle infezioni da HPV.
In caso di risultati anomali vengono generalmente eseguiti ulteriori esami diagnostici di accertamento. In alcuni casi viene consigliato di ripetere il pap test con maggiore frequenza (ad esempio ogni 12 mesi); in altri il paziente viene sottoposto ad ulteriori accertamenti diagnostici tramite colposcopia, una tecnica che consente di osservare direttamente la superficie della vagina e il collo dell'utero. Anche in questo caso la raccomandazione di eseguire ulteriori test non indica necessariamente la presenza di un tumore maligno, bensì l'esistenza di una condizione che necessita uno studio più accurato.
La ripetizione del pap test si rende necessaria anche in presenza di infiammazione, errori procedurali o mancata osservanza da parte della paziente delle regole di preparazione all'esame.
Anche se in proposito vi sono pareri discordanti, gli studiosi sono soliti attribuire al Pap test una precisione diagnostica che si aggira sul 40-50% per i più scettici e sul 80-90%per i più ottimistici.
Quando va eseguito il pap test
L'esecuzione del pap test dev'essere eseguita lontano da mestruazioni, rapporti sessuali e lavande vaginali. In particolare è bene osservare le seguenti norme:
- Il prelievo citologico va effettuato nel periodo compreso tra i 3-5 giorni che seguono il termine delle mestruazioni ed i 3-5 giorni che precedono l'inizio del flusso mestruale
- Prima dell'esame vanno osservati almeno due giorni di astinenza sessuale
- Nei 3-5 giorni che precedono l'esame bisogna evitare l'applicazione di creme, ovuli ed irrigatori vaginali
- Il pap test può essere eseguito anche in gravidanza senza causare alcun problema al feto; la gestazione, di per sé, non è in alcun modo correlata con un aumento del rischio di sviluppare un tumore al collo dell'utero, quindi l'esecuzione dell'esame va effettuata solamente qualora vi sia una reale motivazione
- Il pap test dovrebbe essere seguito per la prima volta in età precoce, orientativamente tra i 20 ed i 25 anni che coincindono solitamente con l'inizio dei rapporti sessuali. Nel caso l'attività sessuale inizi prima della maggiore età è bene anticipare la visita.
- Le donne vergini possono invece sottoporsi al test senza che vi sia una lesione dell'imene; in questi casi il ginecologo, che dev'essere preventivamente informato, adotterà una tecnica più "delicata" senza l'ausilio del divaricatore. I risultati dell'esame, vista la difficoltà a raccogliere residui cellulari, saranno però meno accurati. Tuttavia va ricordato che il rischio di cancro al collo dell'utero in una donna che non ha mai avuto rapporti sessuali è molto basso
- Il pap test andrebbe ripetuto anche dopo la menopausa, almeno fino ai 70 anni, poiché può fornire utili informazioni anche sullo stato dell'endometrio uterino
- Secondo le linee guida comunitarie, in assenza di particolari predisposizioni, l'esame andrebbe ripetuto una volta ogni tre anni
- In caso di risultati anomali il ginecologo potrebbe consigliare l'esecuzione di altri test (colposcopia) o la ripetizione dell'esame a breve distanza di tempo
Anche se non lo si è mai eseguito, non è mai troppo tardi per sottoporsi ad un Pap test. Come abbiamo visto in questo articolo si tratta di un esame semplice che può davvero salvare numerose vite. D'altro canto è bene non cadere nel panico in presenza di risultati inaspettati, sia perché in molti casi si tratta di lesioni innocue sia perché in caso di diagnosi precoce le possibilità di guarigione sono elevate.
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