Chlamydia, nemico silenzioso: È l'infezione genitale a trasmissione sessuale più diffusa al mondo. Ma anche la più pericolosa: se non identificata rapidamente può causare sterilità. Sintomi, diagnosi, cura. Si contrae con i rapporti sessuali non protetti e nelle giovani provoca un'infezione che può danneggiare l'utero e soprattutto le tube, con serie conseguenze sulla gravidanza e la fertilità. È la Chlamydia, un nemico silenzioso che colpisce anche gli uomini, ma con conseguenze a lungo termine assai più gravi nelle donne.
Lo abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Perugino , ginecologo della Clinica Mangiagalli di Milano.
Dottore ci può spiegare prima di tutto che cos'è la chlamydia?
È un batterio gam negativo immobile che ha una vita infracellulare obbligatoria. Nella donna questo batterio infetta selettivamente l'epitelio cilindrico della cervice uterina oppure può interessare le cellule della uretra o della ghiandola di Bartolini.
Chi colpisce?
Interessa soprattutto le adolescenti e nel 70-80 per cento dei casi è asintomatica, cioè non dà sintomi. Però i danni che può fare sono enormi perché è spesso sottovalutata, anche se è una delle più frequenti, se non la più frequente, infezione sessualmente trasmessa.
Quali rischi si corrono?
Può provocare la malattia infiammatoria pelvica , nota tra i medici come Pid, acronimo dell'inglese Pelvic inflammatory disease, che può portare a infertilità "tubarica" o gravidanza extrauterina (quando una gravidanza si sviluppa al di fuori dell'utero, in genere nella tuba di Falloppio, ndr).
Cosa succede se la si contrae in gravidanza?
La si può trasmettere al feto durante il parto e la conseguenza più frequente è la congiuntivite da inclusi.
Perché interessa soprattutto le giovanissime?
Perché cambiano spesso partner e non usano il profilattico. Spesso anche se lo usano, lo usano male. Tra i fattori di rischio c'è un'età compresa tra i 16 ed i 24 anni, abituale cambio di partner sessuale, mancato uso di metodi di barriera di contraccezione. Anche la cosiddetta piaghetta del collo dell'utero, che spesso viene individuata durante il pap test, è riconosciuta come fattore di rischio per le malattie a trasmissione sessuale.
Come si può evitare di venir contagiati?
L'unica misura preventiva davvero affidabile è l'uso del profilattico in ogni situazione e fin dall'inizio del rapporto. La pillola dà un po' di protezione in più. Aumentanto lo spessore del muco riduce i rischi alle tube. In generale c'è molta ignoranza. A parte l'Aids e l'Human Papilloma Virus (HPV) e la Candida, tutte le altre malattie sono molto trascurate. Le ragazze non sanno che esistono e soprattutto non ne consocono i rischi.
Come avviene la diagnosi?
Fino a qualche anno fa la diagnosi, che spesso è difficile, avveniva con tampone endocervicale o endorettale. Questi test sono però molto invasivi. Oggi ci sono test più semplici e rapidi che individuano la chlamydia nelle urine.
Quali sono i sintomi che devono mettere in guardia?
Il 30 per cento può avere secrezioni, perdite biancastre, dolori aspecifici o un dolore pelvico persistente da tempo.
Come si cura?
Anche la terapia non è semplice da attuare. Quella antibiotica richiede sommistrazione di dose multiple e protratte nel tempo.
La chlamydia riguarda ovviamente anche gli uomini. Con quali disturbi?
Nel 1996 la percentuale di uomini affetti da chlamydia era del 5,8 per cento mentre nelle donne dell'1,9 per cento. Per l'uomo la localizzazione è a livello dell'uretra. E anche loro possono avere danni nella riproduzione. Spesso sono proprio gli uomini infetti, senza saperlo, a trasmettere l'infezione al partner.
Perché secondo lei di queste malattie si parla poco?
Credo perché, da un punto di vista sociale, non hanno una grande rilevanza. Ma per noi medici sì. Quando facciamo interventi chirurgici sulle tube ed ovaie spesso vediamo i danni della chlamydia. A livello pelvico può dare aderenze addominali. Ciò nonostane le donne rimangono stupefatte quando diciamo loro che sono affette dalla chlamydia.
|