L'alcol, bevuto in quantità eccessive tutto insieme, come fanno i giovani che al sabato sera si intossicano a colpi di cocktail, superalcolici o birra, 'brucia' il cervello, causando degenerazione e danni irreversibili a livello di un'area essenziale per la memoria, l'ippocampo. E' quanto mostrato da uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze 'PNAS'. "L'alcol, è la prima causa di morte tra i giovani", e un'altra 'vittima' dell'alcol é il loro giovane cervello.
Eseguito su scimmie in 'eta' adolescenziale'. Diretto da Chitra Mandyam, lo studio è una dimostrazione degli effetti del binge drinking sugli adolescenti.
Emanuele Scafato, direttore Osservatorio nazionale alcol, questo studio é una conferma importantissima di qualcosa che si era già visto per via indiretta su adolescenti: "sin dal 2000 studi condotti in America anche da ricercatori italiani hanno mostrato, attraverso la risonanza magnetica, che il cervello di giovanissimi che praticano il binge-drinking ha un volume ridotto soprattutto a livello dell'ippocampo e che a ciò corrisponde una riduzione funzionale del 10-20% di memoria e capacità di orientamento dei giovani".
"Il 22% dei giovani di 18-22 anni, fa binge drinking: si tratta di una generazione destinata ad avere un deficit cognitivo", che si manifesterà in modo dirompente quando questi giovani avranno 60-65 anni. "Si dovrebbe aumentare l'età minima legale per il consumo di alcol a 18 anni - è l'appello di Scafato - ed introdurre il divieto di vendita". Gli esperti dello Scripps Research Institute di La Jolla hanno dato una bevanda alcolica, camuffata con succo di agrumi (come le bevande alcoliche aromatizzate - chiamate alcopop - che spesso segnano l"iniziazioné dei giovani all'alcol), a un gruppo di giovani macachi che potevano berne a piacimento per un'ora al giorno.
Dopo 11 mesi di binge drinking nell'ippocampo si osserva diminuzione delle cellule staminali neurali e degenerazione di neuroni. Il motivo di questi effetti devastanti e irreversibili, spiega Scafato, è che l'organismo dei giovani non è ancora in grado di metabolizzare l'alcol (questa capacità si sviluppa, grazie a un enzima, solo intorno ai 20-21 anni).
"L'alcol, quindi, è libero di circolare nel loro organismo", spiega, e andare nel cervello a fare danni.
Infatti l'alcol, è una sostanza 'lipofila', cioé ama il grasso (non a caso viene usato come 'rimedio della nonna' per togliere macchie di grasso). Poiché le membrane cellulari sono fatte quasi interamente di grassi, continua Scafato, quando l'alcol arriva nel cervello distrugge i neuroni e, ciò che è peggio, le staminali neurali, concentrate nell'ippocampo. I giovanissimi che iniziano col bere gli alcopop (bibite alcoliche appositamente sviluppate dalle industrie per catturare i teenager ed iniziarli all'alcol) e che poi si ritrovano a praticare il binge-drinking al sabato sera vanno incontro, quindi, allo stesso destino visto nel cervello dei macachi. E' importante che i giovani capiscano che il binge drinking, sottolinea Scafato, non è solo causa di ubriachezza, ma è una vera intossicazione (non a caso il 14% delle intossicazioni alcoliche registrate in ospedale sono a carico di under-14). E quello che si è visto nel cervello dei giovani macachi avviene anche negli adolescenti, ribadisce Scafato: non a caso, spiega, studi su giovani dediti al binge drinking mostrano deficit di memoria e di orientamento del 10-20% rispetto ai coetanei che non si intossicano.
"L'alcol, è la prima causa di morte tra i giovani", e un'altra 'vittima' dell'alcol é il loro giovane cervello.
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