La convivenza prima del matrimonio rafforza una coppia che decida poi di sposarsi. A questa conclusione è giunto un studio pubblicato a Washington su iniziativa dei Centers of Control of Desease. Lo studio ha raccolto i dati di un'inchiesta nazionale sulla Famiglia realizzata nel corso del 2002 su un campione di oltre 13 mila persone. IL PRO E CONTRO NELLA CONVIVENZA
Dall'indagine risulta che il 28% delle donne americane e il 28% degli uomini americani hanno convissuto prima di sposarsi, mentre solo il 23% delle donne e il 18% degli uomini non hanno mai vissuto in precedenza con il partner prima di sposarlo. Confrontati con quelli precedenti, i dati hanno messo i luce questa tendenza, soprattutto tra gli uomini: coloro che hanno convissuto con la donna che hanno poi sposato hanno visto il loro matrimonio durare più di dieci anni.
Questo dato vale per il 71% dei conviventi maschi intervistati, e per il 69% delle donne.
I dati precedenti, che risalivano al 1995, avevano dimostrato invece il contrario per quanto riguarda le donne: era cioé superiore la percentuale di matrimoni falliti tra coloro che avevano convissuto piuttosto che tra coloro che non lo avevano fatto. Negli Stati Uniti sono sposati il 46% dei maschi compresi tra i 15 e i 44 anni di età, e il 42% delle donne.
I primi matrimoni che durano più di dieci anni sono grosso modo i due terzi. Più della metà delle coabitazioni sfocia nel matrimoni nell'arco di tre anni. Infine, più di un quarto degli americani si sono già sposati due o più volte (27% tra gli uomini, 26% tra le donne).
Sono molte le coppie vip che dichiarano di vivere separate per mantenere il rapporto vivo, per fuggire alla noia e alla routine e per assaporare sempre il sapore di rivedersi dopo una separazione, anche se
breve. L'ex velina Maddalena Corvaglia, fidanzata ufficialmente con Enzino Iacchetti, ha dichiarato che la convivenza potrebbe essere proprio il primo passo verso un rapporto abitudinario. Quindi case separate.
Ma ci sono altri che la pensano in modo contrario, e non potrebbero sopravvivere senza il loro partner sempre vicino.
IL PRO E CONTRO NELLA CONVIVENZA
Qual e' allora la verita'?
E' proprio vero che, dopo i primi tempi in cui la convivenza e' idilliaca, la cosa si rivela piu' problematica di quanto di ci aspettava? E' vero, insomma, il detto: dopo i confetti escono i difetti?
Intanto c'e' da dire che convivere col fidanzato non e' proprio come andarci in vacanza: passare una settimana all'anno sempre insieme a lui e' magnifico. Ci si addormenta e ci si sveglia insieme, non si hanno preoccupazioni se non quella di divertirsi: niente lavatrici da fare, pranzi da preparare, pulizie generali, bensi' cene al ristorante, pomeriggi al mare, passeggiate e shopping.
E quando si torna a casa, la nostalgia del periodo di vacanza e' grandissima.
Pero' la convivenza vera, quella che non ha una scadenza, e' molto diversa. All'inizio l'entusiasmo e' grande, e i preparativi e i primissimi giorni sono effettivamente una vacanza. Vivere insieme alla persona che si ama, in una casa scelta e arredata insieme, sembra il sogno di una vita. Dopo un po' pero' arrivano anche i problemi: per convivere occorre saper fare delle rinunce, delle concessioni. Occorre scendere a compromessi, e abituarsi, per noi donne, a vivere con la tavoletta del water sempre alzata, con il bagno allagato dopo la doccia, con i suoi calzini "dimenticati" in camera da letto e la cesta della biancheria piena dei suoi vestiti da lavare. Bisogna anche mettersi in testa che qualcuno deve cucinare per tutti e due, e apparecchiare la tavola per poi sparecchiarla. Bisogna fare le lavatrici e stirare, spolverare e passare
l'aspirapolvere. E' bene dunque chiarire che, anche se lui lavora e voi no, (o a maggior ragione se entrambi lavorate!), che la donna non e' l'unica destinataria dei compiti casalinghi. Non ve ne siete certo andate
di casa solo per trovarvi a lavare le sue mutande e stirare le sue camicie!
Mettetevi d'accordo quindi sui turni di pulizie e sui vari compiti. Se voi cucinate, lui sparecchia. Se voi stirate, lui divide i panni sporchi per fare le lavatrici. Oppure, se lui lavora e voi ancora studiate, voi farete le pulizie durante la settimana e il sabato e la domenica sara' suo compito servirvi e riverirvi.
Molti riportano nella convivenza con la loro compagna cio' che hanno vissuto e imparato da piccoli dai loro genitori: se a casa di lui la mamma faceva tutto e il papa' stava in poltrona a leggere il giornale, e'
quasi certo che lui riterra' legittimo comportarsi secondo il modello che ha assimilato durante l'infanzia.
E' bene quindi mettere le cose in chiaro prima di iniziare una vita insieme. Se ognuna delle due parti della coppia non e' disposta a prendersi la sua parte di responsabilita' e di doveri, allora non e' il caso di andare a vivere insieme perchè manca la maturità necessaria. E non e' nemmeno il caso di "provare lo stesso" ad andare a convivere, nella speranza che l'altro cambi, perche' non si cambia mai di punto in bianco, e soprattutto non si cambia se non c'è la volontà di cambiare.
C'e' poi da mettere in conto anche la questione pecuniaria (ebbene sì, i soldi). Se lavorate entrambi, come gestire i soldi? Mettersi a fare distinzioni tra "questi sono soldi miei e quelli sono soldi tuoi" puo' essere estremamente deleterio, e litigare per i soldi e' davvero squallido (anche se moooolto frequente).
Allora che fare, metterli tutti in una cassa comune? Potrebbe essere sbagliato anche questo, soprattutto se lui guadagna molto piu' di te, o viceversa.
Una soluzione equa potrebbe essere mettere insieme una percentuale dei vostri stipendi, in relazione ai vostri guadagni, per pagare le bollette, l'affitto, la spesa, e tenerne invece un'altra per i vostri acquisti
personali: e' probabile infatti che il vostro ragazzo non sia entusiasta se coi soldi delle bollette vi comprate l'ennesimo paio di sandali! E neanche voi se lui invece che fare la spesa torna a casa con tre giochi per la play station.
Ma i problemi di economia domestica e pulizie, sono il problema minore. La vera questione, quella che fa separare anche le coppie sposate, e' la temutissima incompatibilita' di caratteri. Purtroppo spesso l'unico modo per capire com'e' davvero una persona e' viverci insieme.
Avrete abbastanza cose da dirvi e raccontarvi ogni giorno? Riuscirete a rendere ogni giorno un po' diverso dal precedente e dal successivo, senza sprofondare nella noia l'uno dell'altra?
Riuscirete a rimanere una coppia innamorata senza diventare come due vecchi coniugi inaciditi da anni di compromessi?
Molte coppie che si separano dopo il matrimonio o dopo una convivenza, dicono: "non lo riconoscevo piu', era un'altra persona rispetto a quando non vivevamo insieme".
E spesso e' vero. Alcuni, durante il fidanzamento, si auto-impongono certi comportamenti che poi abbandonano totalmente una volta raggiunta la sicurezza di una convivenza; come a dire: ora che so che siamo legati, mi comporto come sono davvero e smetto di fingere di essere quello che non sono perche' tu stia con me. Anche qui e' importante chiarire le cose prima di iniziare la convivenza, e poi venirsi incontro. Le
mattine in cui ci si alza col piede sbagliato, le arrabbiature, le piccole depressioni capitano a tutti. Ma quando sceglie di vivere con qualcuno bisogna essere pronti anche a "subire" le giornate no dell'altro, ad accettare i suoi silenzi, a evitare di fare polemiche inutili del tipo: "ce l'hai con me?", "cosa ti ho fatto?", etc.
E' molto importante anche coltivare i propri spazi e saper accettare che l'altro abbia i suoi: qualche uscita serale di sole donne e di soli uomini vi rendera' piu' felici che non passare tutte le sere voi due soli davanti alla televisione perche' non avete piu' nulla da raccontarvi.
Ricapitolando: chiarire da subito come saranno organizzazione della casa e spese comuni.
Prendersi responsabilità, diritti e doveri equi ed equivalenti: se lui cucina voi non dovete per forza fare "tutto il resto". Mettere bene in chiaro che la serata di cinema con le amiche non si tocca, e impegnarsi a non fare storie se qualche sera lui vi dovesse lasciare sole per andare a giocare a calcetto.
Infine, la cosa piu' importante: capirsi e mettersi nei panni dell'altro. Dopo i primi mesi di convivenza verranno fuori molti difetti, da entrambe le parti.
Serve accettarli con maturita', discuterne se necessario ma poi passarci sopra. Non c'e' niente di peggio, infatti, che sentirsi rinfacciare a vita di quella volta che si erano dimenticati i calzini sporchi sopra le lenzuola pulite.
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