Il seno, si percepisce anche il segno della protesta, come è accaduto di recente nelle Filippine e in Inghilterra. Il seno non è soltanto il seno. E’ qualcosa di più di ciò che anatomicamente si riconosce come tale. E’ poesia ed esplosione di energia. E’ seduzione e piacere, ma anche simbolo della protesta.
A parte ciò, entrando nel vivo, delle visioni estatiche del seno, ripreso per come appare in ogni angolo del mondo, segnalo la senz'altro originale forma di protesta portata avanti da alcune madri filippine, intenzionate a manifestare davanti alla Corte Suprema di Manila per una questione di latte artificiale.
Sì, perché anche in Asia le donne non allattano più come un tempo le proprie creature. Lo fanno solo 35 donne su cento. Per questo, a seguito del divieto di pubblicizzare il latte artificiale da parte del ministero della Sanità filippino, alcune donne hanno voluto inscenare una dura, ma non certo spigolosa, opposizione fisica alle direttive del potere costituito. Lo hanno fatto scendendo in piazza ed esibendo con orgoglio i propri seni, sbandierandoli al vento.
Ma la protesta, seno in vista e incazzatura grande dentro, non è finita certo qui. In Inghilterra, per esempio, un’altra esemplare protesta è stata messa in atto nei mesi scorsi da una insofferente ragazza all'indirizzo del principe Carlo.
Non solo il principe Carlo, però. Al centro delle attenzioni c'è pure la Regina madre, diventata modella inconsapevole di una scultura di Paolo Schmidlin, di cui si può ammirare la frenesia di mani per nulla inattive.
Non solo sberleffi alla regina Elisabetta II. Dalla Polonia, dopo le polemiche tra i due Paesi in relazione ai recenti contrasti al vertice dell’Unione europea, ad essere preso in giro è perfino il cancelliere tedesco Angela Merkel. La donna è stata peraltro definita “matrigna d’Europa” dal giornale polacco. E così, con un’abile fotomontaggio, la donna campeggia a seno nudo sulla copertina del settimanale "Wprost". Sguardo sorridente e, ai lati, completamente assorti e persi nella meraviglia di madre natura, i fratelli Kaczynski: a sinistra il presidente Lech e, a destra, il primo ministro Jaroslaw.
Le immagini sono forse poco estive? E allora, che c'è di male? In estate il gusto e la bellezza della vita scorre libero e senza freni per le strade, ma soprattutto sulle spiagge e in ogni dove, all'aperto o al chiuso, nel bagno di folla o nel segreto della propria intimità. Quindi il trionfo del seno va vissuto in prima persona. Esibirlo non è reato.
Un avvincente cantore del seno è lo scrittore cinese Mo Yan, in un libro di straordinario fascino ch'è in particolare un romanzo epico di raro splendore nel panorama letterario mondiale, ha momenti lirici intensi che meriterebbero di essere sottolineati, punto per punto, per poi rileggerli in tutta la loro immediatezza e poesia.
E Mo Yan sia, dunque: "(...) la prima cosa che videro i miei occhi fu lo splendido e turgido seno di mia madre.
Il capezzolo sembrava un occhio caritatevole che mi osservava con affetto e calore. L'altro capezzolo era nella mia bocca, intento a titillare attivamente la punta della mia lingua e a carezzare le mie gengive. Il latte dolce e meraviglioso scendeva come un piccolo torrente nella mia gola. (...)"
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