Prevenzione di massa contro l'infarto utilizzando uno dei farmaci più antichi che la medicina conosca: l'aspirina. I benefici di un uso quotidiano dopo i 50 anni potrebbero essere considerevoli: Meno del 10% di infarti. Una cifra che solo in Italia si potrebbe tradurre in 20 mila casi l'anno considerando che sono 200 mila gli italiani che subiscono un attacco di cuore.
E' la British Heart Foundation a consigliarne l'utilizzo alla luce dei risultati di uno studio condotto dalle Università di
Nottingham e Sheffield su 12 mila pazienti per 10 anni: uomini con più di 48 anni e donne oltre i 57.
L'aspirina è da molto tempo il farmaco d'eccellenza nella prevenzione delle malattie cardiache e milioni di persone in tutto il mondo ne fanno già uso quotidiano, prescritta fino ad ora però solo a categorie con rischio più alto.
Le raccomandazioni della British Heart Foundation, potrebbe quindi allargare gli orizzonti di utilizzo di questa molecola, per la quale ora se ne consiglia l'uso di massa dopo i 50 anni. I benefici, spiegano gli esperti, con una riduzione del 10% di infarti e ictus, sono maggiori rispetto ai rischi come le ulcere gastriche.
Ma gli esperti inglesi, riferisce il sito della Bbc, non dimenticano di invitare a valutare il proprio rischio individuale, migliorando i propri stili di vita.
"E' un'idea sensata - commenta il farmacologo Luciano Caprino - uno dei maggiori esperti di farmaci antiaggreganti - e il vantaggio di ridurre del 10% gli infatti giustifica il consiglio di un utilizzo esteso dell'aspirina. Ma ci sono dei problemi: quelli allo stomaco, le piccole emorragie che si possono sviluppare e i rischio di complicazioni renali. Per evitare problemi è considerato più conveniente dare dosi molto basse a stomaco pieno" la cosidetta "aspirinetta".
In futuro, ha concluso Caprino, sarà possibile individuare con test biochimici e funzionali le persone più a rischio e concentrare su di esse le terapie.
Ma il farmaco, secondo altri studio, fra i quali anche uno italiano, sarebbe capace anche di offrire vantaggi nella prevenzione dei tumori della bocca, della gola e dell'esofago. All'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, hanno infatti verificato che assumere aspirina regolarmente per cinque anni ridurrebbe di 2/3 il rischio di contrarre tumori del tratto aerodigestivo superiore.
Non solo. Secondo i ricercatori non è da escludere un ruolo del farmaco nella prevenzione dei tumori dell'intestino, ruolo peraltro già suggerito da precedenti studi.
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