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Stili di vita : LE VITTIME DELLA MODA
Inviato da Flora Rossi il 14/11/2024 8:40:00 (2569 letture)

Tutte uguali, omologate, senza verve, senza sorriso e con i volti scavati. Scavati come scheletri. Vittime della moda, del “sistema” che le vuole così filiformi. Vittime di sè stesse. Donne apparentementi felici e di successo che per portare il pane a casa sono costrette a digiuni massacranti per perdere peso e per rappresentare lo stereotipo della donna grissino. Mai un sorriso, mai felicità sul volto pallido e tirato.



LO SAPEVATE CHE? - LE VITTIME DELLA MODA





Tutte uguali, omologate, senza verve, senza sorriso e con i volti scavati. Scavati come scheletri. Vittime della moda, del “sistema” che le vuole così filiformi. Vittime di sè stesse. Donne apparentementi felici e di successo che per portare il pane a casa sono costrette a digiuni massacranti per perdere peso e per rappresentare lo stereotipo della donna grissino. Mai un sorriso, mai felicità sul volto pallido e tirato.



Oggi a distanza di 20 anni guardo quelle foto e invece di vedere donne di successo da emulare in tutto e per tutto vedo solo donne infelici, tristi, stanche ed anoressiche. Vittime di un mondo dorato che le ha illuse e le sta illudendo ancora. Ma non possono fare altro. Potrebbero mai ammettere che le donne curvy sono sexy, felici e solari? Avete mai visto le foto di una modella curvy? Ve la posto io. Cosa ne dite? Che immagine vi rimanda? Quella della gioia e della felicità. Quella cui noi donne dobbiamo tendere sempre…Perchè la donna è fatta di rotondità da amare e coccolare. Mettetevi l’anima in pace. E’ così da secoli e nessuno stilista potrà mai cambiare questa innegabile realtà…








Cari amici vi presento il nuovissimo libro Usa che illustra le tecniche del trucco vintage.



Ogni decennio ha avuto il suo stile nel trucco, le labbra come una firma, il trucco degli occhi, tecniche rouge, ecc Questo libro mostra i cambiamenti negli stili di make-up nel corso di questi decenni e fornisce consigli pratici e facili per ricreare un volto d’epoca. Usando forme e colori di un decennio particolare, l’emulazione di un periodo è ancora più facile ed efficace.







Rennells Lauren ha scritto trucco retrò dopo il libro Hairstyling, un successo internazionale Vintage.



104-pagine a colori: il libro inizia con una breve storia di trucco durante l’età vittoriana ed edoardiana e quindi fornisce le conoscenze pratiche per applicare il trucco per meglio utilizzare le informazioni fornite in ogni decennio. E fornisce dettagli sugli stili di trucco nel corso del 1920, 1930, 1940, 1950 e 1960.



Una vera chicca per gli amanti del Vintage. Da oggi la vostra guida per scegliere l’epoca in cui tuffarsi. 





La prima mostra fotografica delle Pin Up inizia ad Ancona in esclusiva nazionale.



Una mostra fotografica con 80 foto di bellissime ragazze formose che posano come Pin Up per combattere i disturbi alimentari.



L’iniziativa è promossa dalla mia associazione culturale Pin Up.



Le foto con le ragazze con le curve dall’aspetto sano e gioioso, scattate da me con il marchio Pin, rappresentano la nuova iniziativa della Sessa per dire “no all’anoressia e bulimia”.



Riflettori puntati quindi su ragazze e donne, provenienti da tutta Italia, che per un giorno hanno posato come le Pin Up e le Dive anni ’40-’50 mostrando un corpo formoso e sano.



Ovviamente in controtendenza con i diktat della moda e dello società di oggi che impone modelli di magrezza improbabili e insani e spinge molte donne all’anoressia e bulimia.



Una mostra per combattere i disturbi alimentari che nascono nell’adolescenza e che molte non riescono ad arginare poiché condizionate da modelli di magrezza al limite dell’anoressia.



Dopo aver sofferto per venti anni di bulimia ho ideato un progetto sociale e culturale intitolato Pin Up che vede la rivalutazione delle vere donne con un corpo sinuoso e mediterraneo.



La mia battaglia a colpi di Pin Up, iniziata 4 anni fa, attualmente è una risposta di successo alle tante terapie mediche che curano l’anoressia e bulimia.



Il mio è un approccio terapeutico non medico ma decisamente originale, innovativo e gioioso che ha sortito effetti molto positivi sulle donne che mi seguono da anni.



Grazie al mio blog Pin Up del 2000 oggi vanto un bacino di utenza di 30 mila visitatori e molti casi di guarigione di anoressia e bulimia semplicemente grazie ai miei post ed articoli in cui spingo le donne e le ragazze ad avvicinarsi al modello di bellezza Pin Up degli anni ’40-’50.



Proprio in quegli anni la donna ha raggiunto il picco massimo di bellezza, armonia e sensualità: un percorso opposto a quello di oggi in cui la società spinge le donne a cambiare il proprio corpo ed a “torturarsi” in nome di una magrezza assoluta ed indiscutibile.



“E’ fondamentale ricominciare a riproporre le donne in chiave felice, spensierata e con le curve come quelle di un tempo per opporle alle immagini di donne emaciate, depresse, filiformi lanciate dalla moda e dalle passerelle.



Se le ragazze si percepiscono sensuali con il loro corpo mediterraneo ritrovano la loro autostima e si accettano finalmente liberandosi da clichè sbagliati ed insani veicolati oggi dalla nostra società.



Si tratta di un vero e proprio lavaggio del cervello a cui siamo sottoposte tutte sin da piccole in nome di una dittatura dei corpi magri e perfetti.



Basta con questa cultura che penalizza e danneggia la donna”.



La mostra Pin vuole appunto gridare a tutti che: “Gli uomini preferiscono la ... carne” e che “Le vere donne hanno le curve”.



Infine una curiosità: il nome della mostra Pin Up del 2000 è dedicato a tutte le donne di oggi.



Formose e sensuali proprio come le Pin Up. Sono appunto loro le Pin Up del 2000: per gridare tutti insieme che la bellezza non è legata alla magrezza!



Bocche rosse, sguardi sensuali e vibrazioni Burlesque. Sono le Pin Up di oggi. Le ragazze che adorano gli anni ’40 e ’50 e che desiderano avvicinarsi all’arte del Burlesque. Ma anche donne che vogliono ritrovare la femminilità perduta e girl formose che ricordano le Dive di un tempo. A loro ed a tutte le donne è dedicato il rivoluzionario Show Room multimediale.





 Il primo in Italia e sulla scia di quelli americani. Nasce ad Ancona, nelle Marche, la vera e propria “fabbrica” delle Pin Up e delle Burlesquer, ideata e fortemente voluta da Simona Sessa, giornalista, imprenditrice e blogger.



L’eclettica Simona ha pensato di creare uno Shop polivalente dove saranno forniti una serie di servizi e prodotti per tutte le donne desiderose di sedurre e sentirsi più sexy.



E’ un vero e proprio centro della bellezza e della seduzione dove molte ragazze e donne saranno trasformate in Pin Up e dove le Burlesquer esordienti potranno imparare l’arte del Burlesque oltre ad avere lo studio del personaggio personalizzato.



Una struttura dove avrà anche sede l’agenzia di Pin Up e Burlesquer di Simona Sessa, la Scuola di seduzione e Burlesque ( con servizio di trucco e parrucco d’epoca), uno studio fotografico per foto anni ’20-’30-’40-’50.



Corsetti, cappellini, abiti per le pin Up di oggi, reggicalze, calze, scarpe ed accessori retrò.



Una novità assoluta per l’Italia. Pin Up del 2000 sarà tutto questo. Inoltre in programma mostre fotografiche e presentazioni di eventi, organizzati dall’associazione culturale Pin Up del 2000 di Simona Sessa che combatte anoressia e bulimia con il suo omonimo progetto sociale.



Andranno in scena  eventi culturali dove l’argomento donna è sempre il protagonista.



Tra gli argomenti più scottanti: l’anoressia, la bulimia, la rivalutazione della donna in carne e tutti i temi legato all’universo femminile.



Saranno organizzati incontri, letture di libri e mostre dedicate alla Pin Up.



Tra i tanti appuntamenti in cartellone: sfilate di lingerie ed abbigliamento  per  ricreare l’atmosfera degli show room degli anni ’50, caldi e accoglienti punti di aggregazione femminile.



Nuove idee, nuovi prodotti e tutto quanto ruota al mondo del dress e intimo femminile sarà al centro dell’interesse del negozio Pin Up del 2000. Finalmente un luogo delle donne e per le donne.



Un meeting point dove donne e ragazze di qualsiasi età potranno ritrovare la loro femminilità perduta e tornare ad essere sexy e seducenti.



Lo spazio esterno dello Show Room, consentirà a breve di sfogliare i numerosi cataloghi  seduti in gradevoli tavolini o semplicemente riposarsi durante lo shopping.



La politica ed il concept



Il filo conduttore e della politica di Pin Up del 2000 è basato sul progetto culturale della giornalista Simona Sessa ovvero di rivalutazione della donna formosa. Su tale progetto è basato l’operare dell’associazione culturale Pin creata sempre da Simona che da anni si batte per la riaffermazione di un modello di bellezza formosa, tipica della donna mediterranea che si contrappone a tutti i diktat moderni della moda e dello Show System.



La sua è una battaglia iniziata qualche anni fa per aiutare e sostenere le ragazze e le donne ossessionate dal peso e dalla magrezza come identificazione di bellezza nella società odierna.



Il messaggio che la Sessa sta lanciando è: “Morbida e rotonda: così è la donna di oggi”.



Uno slogan per sottolineare il concetto che la donna di oggi è formosa e morbida. Una immagine sana e felice che si contrappone a quella della donna “grissino” veicolata dalla moda e dalla tv.



La rivalutazione della donna Pin Up è quindi una tappa obbligata per dimostrare come seducevano ed ammaliavano le donne degli anni ’40-’50 che mostravano con orgoglio pancetta, glutei torniti e seni abbondanti. E facevano impazzire gli uomini.



Le Pin Up sottolineavano con dovizia di particolari le curve con una lingerie sofisticata e curatissima che le rendeva vere e proprie bambole della sensualità.



Erano vere donne, femmine al 100%.



Oggi il concetto della vera femminilità è evaporato: poche le donne che si curano ed esaltano la loro sensualità. Bisogna perciò tornare alla cura maniacale della persona: iniziare dalla lingerie ad ed a un modello più in carne, più sano e genuino.




 
L’arredamento Anche il design e l’estetica del negozio saranno originalissimi: retrò e molto glamour.



Si ispirerà ai negozi tipici degli anni ’50 con arredamento in pieno stile Pin Up e Burlesque. Quadri ed immagini ispirate alle Pin Up di ieri e di oggi. Tutto sarà studiato nei minimi particolari.



La musica in sottofondo sarà quella degli anni ’50 e continuerà a creare quell’atmosfera intima e tipicamente femminile. 



ADDIO ALLA MITICA JANE RUSSELL: SOPRANNOMINATA “IL SENO”









E’ toccato a Bettie Page circa un anno fa ed ora tocca a lei. Jane Russell se ne è andata giorni fa ed ha raggiunto la sua collega amica Marilyn Monroe al di là dell’acorbaleno. E  morta all’età di 89 anni per una crisi respiratoria nella sua abitazione a Santa Maria, in California.



La bellissima Jane era una bomba sexy degli anni ’40 e ’50 ed è diventata famosa con film come “Il mio corpo ti scalderà”, del 1943, in cui interpretava la supersexy amante del bandito Billy the Kid. E che dire del film: “Gli uomini preferiscono le bionde?”. Pellicole che resteranno un cult per tante donne orgogliose delle proprie curve e per tanti uomini che ancora oggi sono turbati dal fascino tentatore e formoso della bella Jane.



Sono profondamente attirata da tutte le Star e donne sexy degli anni Quaranta e Cinquanta ma una donna che ha lasciato un segno indelebile dell’immaginario erotico degli uomini e nella mia vita è sicuramente Jane Russell. Bella, esplosiva, alta e “tanta” Jane è stata una delle Pin Up più amate.



Una celebre foto che la ritrae sdraiata sopra un covone di paglia in tutta la sua prorompente avvenenza fu un emblema che la fece diventare una celebre Pin Up, tra le preferite dai soldati americani al fronte durante la seconda guerra mondiale.



Il suo sguardo fiero e aggressivo, il suo corpo morbidamente sdraiato sulla paglia hanno l’effetto di un pugno nello stomaco. Stiamo parlando di una donna che grazie alla sua traboccante femminilità è riuscita a imporsi come sex symbol mostrando una spalla o una scollatura vertiginosa. Ma soprattutto grazie al quel carisma e femminilità esplosiva che l’hanno resa una delle donne più desiderate del mondo.



Tra le Pin Up Jane è quella che più sento cucita sulla mia pelle, quella che più mi assomiglia.



Alta, fisico formoso, quella sua “tanta” carne ben distribuita e quella faccia strafottente non sdolcinata che invece caratterizza la sua “rivale” Marilyn Monroe. Quest’ultima era la gatta che faceva le fusa mentre Jane era aggressiva nei suoi modi di sedurre e porsi alle telecamere. Jane una femmina visceralmente sexy e bella.



Soprannominata il “seno” interpretò ruoli sostanzialmente congeniali al suo tipo di donna bella e formosa.



Insieme a Lana Turner, Jane Russell ridisegnò il concetto della sensualità. Nel secondo dopo guerra dove la magrezza e la denutrizione la facevano da padrona corpi come quello di Jane con grandi seni e forme morbide erano rassicuranti e molto sessuali. Ecco perché ebbe un grande successo. Ed ecco perché i suoi ruoli sono sempre stati quelli di una femmina ultra femminile: vedi film come “Femmina Ribelle”, “Il mio corpo ti scalderà”, “Gli uomini sposano le brune” o “Gli uomini preferiscono le bionde”. Fu scoperta dal regista  e miliardario H. Hughes che la lanciò sugli schermi nel 1943 e che creò il personaggio Russell mettendo in risalto la sua prepotente bellezza e la sua sensualità aggressiva. 



Jane Russell come Betty Page, Marilyn Monroe, Sofia Loren, Monica Bellucci, Marlene, Rita Hayworth, Anita Ekberg, fa parte di quel genere di donne che oggi, a parte pochi esemplari, si sono estinte. Ovvero sensuali e iper femminili che seducono gli uomini con un  sguardo, con una semplice camminata, muovendo gli occhi o ridendo. Senza necessariamente spogliarsi.  



Basta un sorriso per diventare ammaliatrici. Un bacio per essere seduttrici. Un flirt per diventare l’oggetto del desiderio di milioni di uomini. Il loro è un sex appeal innato, non ostentato e non esibito a tutti costi. C’è e basta. La vera seduzione non è mai voluta. Semplicemente accade.



 



Si tratta di donne che non studiavano nulla a tavolino. Erano sé stesse con traboccante sessualità ed accomunate da corpi morbidi e sinuosi che anche se ritoccati ad arte non sono mai stati palesemente individuabili per l’aiutino del chirurgo.



 



Queste donne femmine sono lontane anni luce dalle attricette di oggi, veline e prezzemoline che si scoprono, si spogliano anche con non poca volgarità pur di farsi notare. Loro devono farlo perché non sono nessuno.



Non saranno mai come Betty Page o Marilyn che a distanza di anni sono ancora icone dell’erotismo.



 



  



E non potranno esserlo perché non sono femmine dentro. Sono belle con un bel fisico e completamente trasformate ad arte in personaggi da copertina. Ma da qui ad avere carisma di donne e femmine ce ne vuole. Non basta essere 1,80, avere un bel viso o un bel corpo per essere grandi donne del cinema o della tv. Oggi non basta. E men che meno negli anni ’50.



E allora vi chiederete perché vediamo le starlette di oggi campeggiare su riviste e in tv. Semplice. Nella tv trash e del non-valore ci deve essere posto per le prezzemoline. La tv che macina il niente produce il niente.



E allora ben vengano le schedine, vallettine ecc. Io però, come tanti in Italia, continuo a sognare le Pin Up come Jane Russell.



Un omaggio quindi alla donna più femmina di tutte. Un simbolo dell’eros con la E maiuscola. 



 



 



 





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Il Glioblastoma (noto anche come Glioblastoma multiforme o con la sigla GBM) è il tumore più comune e più maligno delle neoplasie della glia. Il suo nome è stabilito dallo standard WHO-2000 e confermato dallo standard WHO-2007. Composto da un eterogeneo mix di cellule tumorali astrocitiche scarsamente differenziate, il glioblastoma colpisce soprattutto, ma non solo, gli adulti, e si presenta solitamente negli emisferi cerebrali; meno frequentemente si localizza nel tronco cerebrale o nella colonna spinale. Le metastasi extracraniche sono molto rare. Il glioblastoma può svilupparsi da un Astrocitoma diffuso (grado II) o da un Astrocitoma anaplastico (grado III) (in tal caso è detto secondario, vedi più oltre), ma più frequentemente si manifesta de novo, senza alcuna evidenza di precedente neoplasia (è allora detto primario). Il trattamento del glioblastoma è essenzialmente palliativo ed include chirurgia, radioterapia e chemioterapia.

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