Difficile da comprendere è l’usanza delle isole Trobriand, nella Papua Nuova Guinea dove la vita sessuale ha inizio tra i sei e i dodici anni. Noto è, invece, che nell’Antica Grecia l’omosessualità era un qualcosa di importante, ma si praticava solo tra adulti e adolescenti. Di sicuro in controtendenza è l’abitudine nell’isola irlandese di Inis Beag dove il sesso è considerato una perdita di energia vitale e quindi gli istinti sessuali vengono repressi. La riservatezza degli abitanti dell’isola raggiunge livelli estremi: si vergognano perfino a mostrarsi senza calzini e vivono il sesso come un orribile dovere necessario per riprodursi.
Il sesso è parte dei costumi e della cultura di ogni popolo. In alcuni casi è ancora vittima di tabù che sono spesso il frutto di interpretazione oltre limite di dettami religiosi. E talvolta questi finiscono per influenzare la legge, anche a livello penale. Al di là di queste fattispecie estreme di rapporto tra sessualità e costume nazionale ce ne sono di curiose, alcune attuali, altre relegate alla storia antica.
Nella cultura hawaiana, per esempio, uomini e donne avevano l’abitudine di dare un nome al proprio organo riproduttivo e componevano brevi canzoni che ne narravano le gesta (chissà quanto esagerando). Difficile da comprendere è l’usanza delle isole Trobriand, nella Papua Nuova Guinea dove la vita sessuale ha inizio tra i sei e i dodici anni. Noto è, invece, che nell’Antica Grecia l’omosessualità era un qualcosa di importante, ma si praticava solo tra adulti e adolescenti. Di sicuro in controtendenza è l’abitudine nell’isola irlandese di Inis Beag dove il sesso è considerato una perdita di energia vitale e quindi gli istinti sessuali vengono repressi. La riservatezza degli abitanti dell’isola raggiunge livelli estremi: si vergognano perfino a mostrarsi senza calzini e vivono il sesso come un orribile dovere necessario per riprodursi. Il rapporto tra popoli arabi e omosessualità? C’è da sapere che nelle tribù che vivevano nell’oasi egiziana di Siwa era assolutamente accettata.
Un’altra tribù, quella Kreung della Cambogia, ha premura e cura dell’intimità che verrà dei propri figli e costruiscono capanne dell’amore (foto) dove gli adolescenti avvieranno la loro esperienza. Identica premura hanno verso i futuri maschi a Mangaia, l’isola più meridionale delle Cook: le donne anziane si incaricano di spiegare ai maschietti 13enni come dare il massimo nell’intimità, addirittura includendo tecniche per migliorare la durata per rendere felici le future mogli. Più o meno da quelle parti, alle isole Marchesi, per i figli vedere i genitori che fanno sesso è del tutto normale, nel senso che i genitori non si nascondono più di tanto. Non è una cosa di cui vergognarsi, insomma. E ora una che forse farà piacere alle donne. Nella riserva dell’etnia Mehinaku, in Brasile, gli uomini si disputano le grazie di una donna offrendole pesce. Quantità e qualità la aiuteranno a capire a chi dire di sì. Infine una curiosità che piacerà ai maschietti un po’ “particolari”: in alcune tribù dell’Himalaya i fratelli condividono la stessa partner sessuale. Difficile capire è come ci si comporta in caso di famiglie numerose.
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