Difficile dare una definizione universale e oggettiva di “sesso estremo”, quello che può essere oltre il limite per alcune, può essere normalità per altre. Però è bene fare un distinguo. Quando parliamo di sesso estremo non parliamo di parafilie che, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, identificano la presenza di fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente, che si manifestano per un periodo di almeno sei mesi e che possono riguardare oggetti inanimati, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner, o bambini ed altre persone non consenzienti.
Piuttosto il sesso estremo può essere ben spiegato attraverso il movimento BDSM che include una serie di pratiche e comportamenti erotici sicuramente estremi e che ben sono riassunti dalle 4 lettere che compongono la sigla.
B= Bondage
Letteralmente significa “legame” e anche “costrizione”. In ambito sessuale indica tutte quelle consensuale – della libertà fisica. Partendo dal ligh tion) addirittura, ogni contatto col terreno (suspension).
D= Dominazione
Si riferisce all’eccitazione e al piacere derivanti dal farsi guidare nelle proprie emozioni, sensazioni ed esperienze dalla volontà del partner.
S= Sadismo
Implica capacità di trarre piacere sessuale dall'infliggere dolore fisico o umiliazioni psicologiche ad altri soggetti, facendo scoprire loro una fisicità spesso dimenticata, in un contesto erotico coinvolgente e libero da barriere legate alla sensazione di sofferenza fisica.
M= Masochismo
Speculare al sadico, il masochista sperimenta, attraverso la propria sensorialità e all’interno di una situazione erotica, stimoli intensi provocati da una sensazione di dolore, apprezzandoli positivamente e godendo di essi.
Queste sono solo alcune delle pratiche che possono rientrare in una visioneestrema del sesso, quello che risulta chiaro è che spesso, in tale concezione dell’erotismo, il piacere e il dolore tendono a fondersi, a diventare un tutt’uno e non è un caso visto che, da un punto di vista neurologico, i centri del dolore e del piacere sono distanti solo pochi millimetri.
Nonostante molte pratiche considerate estreme siano spesso anche “al limite” - della legalità, della tolleranza fisica e psicologica e della morale - non vanno comunque considerate come un segnale di patologia.
Per capire meglio fin dove è lecito spingersi, al di là della concezione soggettiva dell’estremo, è stata creata una semplice, ma chiara, regola denominata SSC, ovvero Sano, Sicuro e Consensuale, a indicare che tutto ciò che mette in pericolo la salute o l’incolumità di qualcuno e tutto ciò che viene fatto senza il consenso e l’approvazione dell’altro (o degli altri), prescinde dal sesso e diventa illecito, anche punibile legalmente nei casi più gravi.
Ecco perché, qualsiasi cosa decidiate di fare e di vivere all’interno della vostra sessualità, la negoziazione dei limiti diventa un passo fondamentale per stabilire, con la massima chiarezza, cosa volete che accada e cosa non deve accadere per nessun motivo. A tale scopo viene a volte creato un vero e proprio“codice di sicurezza” (safeword): una parola semplice e concordata che può essere usata in qualsiasi momento per fermare la pratica in corso.
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