Studio fenolo vino rosso combatte cancro. Confermati effetti, ma bisognerebbe berne 100 bicchieri/giorno - Scoperto lo 'starter' dei sapori. E' la proteina che permette di percepire dolce, amaro e umami - Tumori: radiofarmaci 'tracciano' malattia. Consentono anche diagnosi precoce di Parkinson e Alzheimer - Sesso come antidoto del mal di testa. Indagine su 400 pazienti.
La buona notizia e' che il vino rosso puo' curare il cancro. La notizia meno buona e' bisognerebbe berne 100 bicchieri al giorno, a meno di non assumerlo in pillole. Uno studio internazionale, guidato dal biologo australiano David Sinclair dell'Universita' del Nuovo Galles del sud, ha fugato ogni dubbio sulle capacita' del resveratrolo, un fenolo rinvenuto nella buccia dell'uva, di combattere il cancro, il morbo di Alzheimer e il diabete di tipo 2, e di attivare gli enzimi anti-invecchiamento.
Scoperto l'anello mancante che, come uno 'starter', da' il via alla percezione dei sapori. Consente alle papille gustative di comunicare al cervello la percezione dei gusti dolce, amaro e umami (saporito). Si tratta di una proteina, simile a un cancello, in grado di liberare la molecola che porta il messaggio dalla lingua dritto al sistema nervoso. Lo rivela uno studio su Nature frutto della collaborazione di nove enti di ricerca statunitensi. La proteina 'starter' si chiama CALHM1.
Localizzare i tumori consentendo terapie personalizzate, e al tempo stesso fare una diagnosi precoce di malattie neurologiche come Parkinson e Alzheimer: e' la possibilita' offerta dai nuovi radiofarmaci in arrivo, capaci di agire rilasciando una elevata dose di radiazioni, che e' come se mettessero una 'lettera scarlatta' sulle cellule malate, indicando dove intervenire. Se ne e' parlato all'XI Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare a Torino.
Il miglior antidoto contro il mal di testa? Potrebbe essere il sesso. A rivelarlo e' una ricerca tedesca pubblicata sulla rivista Cephalalgia, edita dalla Societa' internazionale cefalee. I neurologi dell'Universita' di Munster hanno esaminato 400 pazienti con emicrania e cefalea a grappolo che erano in cura da piu' di due anni. Tra quelli che avevano avuto rapporti sessuali durante un attacco di mal di testa, oltre la meta' ha riferito che i sintomi risultavano alleviati.
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