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Stili di vita : L’Europa nella società moderna dove civiltà è sinonimo di libertà
Inviato da Giuseppe Piccolo il 28/2/2024 8:20:00 (2391 letture)

gifradioVII secolo a.C., isola di Lesbo, Saffo, prima poetessa del mondo occidentale, fonda una sorta di comunità religiosa e culturale femminile, il tìaso (Il tiaso, era un'associazione di carattere prevalentemente religioso che nell'Antica Grecia celebrava il culto di un dio, specialmente quello di Dioniso con processioni, canti e danze generalmente sfrenate), nel quale predilige l’importanza di un’educazione adeguata alle esigenze del mondo aristocratico del tempo. La forza non è niente senza abilità e tecnica, anzi, senza abilità e tecnica la forza dei bruti è disprezzabile. 



TiasoIl tiaso di Saffo. La poetessa lirica Saffo fondò nell'isola di Lesbo un tìaso legato al culto di Afrodite. Sacerdotessa del tìaso era Saffo stessa. In questo luogo venivano mandate le ragazze di famiglie facoltose per essere istruite. L'educazione delle fanciulle era finalizzata al matrimonio, e quindi venivano insegnate doti come il canto, la danza, la ricerca della bellezza, la raffinatezza e l'amore. Erano dunque frequenti rapporti di omoerotismo sia tra le allieve del tìaso che tra le singole ragazze e Saffo.

Questo rapporto di pederastia era tollerato, anzi incoraggiato nella società della Grecia arcaica e in particolare nell'isola di Lesbo, in quanto si riteneva che fosse una fase propedeutica all'amore eterosessuale del matrimonio.




Dai sui scritti si evidenzia un’attenzione e un interesse particolare verso le sue ragazze che non si ferma al solo rapporto maestro-discepolo. Poco più tardi vediamo Catullo che, nonostante il suo amore per Lesbia, musa ispiratrice di molti suoi scritti, nel Carme 56 descrive scene di rapporti tra uomini dello stesso sesso definendoli ridicoli.  




Così come nel mondo antico molti sono stati gli uomini attratti da persone dello stesso sesso, a partire da imperatori e scrittori, fino ad arrivare a musicisti, attori e artisti, ancora oggi, come un tempo, questi rapporti che vengono definiti contro natura, fanno parte della nostra vita quotidiana. L’unica differenza tra ieri e oggi sta nel fatto che un tempo nessuno si poneva il problema e ogni manifestazione di amore e passione verso persone dello stesso sesso erano considerate inammissibili, con l’unica e sola conseguenza che queste storie d’amore erano costrette a vivere all’ombra di una società da una parte legata al credo religioso, dall’altra legata alle norme che questa imponeva.




Se si pensa alla società di oggi, in cui sempre di più le coppie omosessuali si battono e combattono per essere accettati con i loro diritti e doveri, ci si accorge che c’è ancora una grossa voragine tra coloro che accettano queste persone e coloro che addirittura le definiscono malate, spesso ritenendo questa “patologia” la conseguenza di un difetto cromosomico e genetico.




Ancora oggi in alcuni paesi come per esempio nell’Africa settentrionale essere gay è considerato un reato in altri, come ad esempio in Arabia Saudita, in Iran e in Afghanistan, può essere addirittura punito con la morte.




Un fatto di cronaca degli ultimi tempi è l’approvazione del matrimonio gay da parte della Francia e della Nuova Zelanda che con questa concessione permettono di conseguenza a tutte le coppie omosessuali di poter crescere dei figli, tema questo che ha diviso il territorio francese, per la prima volta, perfettamente a metà dove scontri e violenze sono ormai all’ordine del giorno.




Essendo l’Italia un paese molto lontano dal prende una tale decisione, poiché oltretutto sede dello Stato Vaticano e dimora del potere pontificio della chiesa cattolica i cui insegnamenti sono lontani e restii ad accettare alcun tipo di relazione fra persone che non siano un uomo e una donna poiché unici in grado di procreare, sono nate alcune associazioni, come il gruppo dell’Arcigay, che lottano e manifestano affinché lo Stato possa riconoscere i loro diritti; affinché possano essere tutelati da ogni tipo di discriminazione e violenza fisica.




Il 17 maggio è una data molto importante perché dal 2005 coincide con la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, detta anche IDAHO: in questa ricorrenza unisce circa ottanta Paesi si impegnano alla sensibilizzazione della società per la lotta contro l’omofobia e la transfobia.




Ritengo che, essendo questo un tema di importanza e interesse mondiale, da parte sua l’Europa dovrebbe impegnarsi non soltanto alla sensibilizzazione nelle scuole, molto importante per la società moderna e futura, ma anche ad emanare, di comune accordo con gli Stati membri, leggi mirate alla tutela sia fisica che morale di tutte le persone omosessuali.




L’obiettivo finale di queste iniziative dovrebbe essere una maggiore tolleranza della società verso chiunque, atteggiamento alla base di una convivenza sana e civile. Indipendentemente dalle decisioni che ogni Stato potrà prendere in merito alle coppie gay tutte hanno diritto alla propria libertà di scegliere della loro vita sia privata e sentimentale che sociale e lavorativa senza rischiare per questo di essere discriminate o emarginate.




Ci vuole forza in questo universo.

«E’ un universo duro. La patina sociale lo fa sembrare mite. Ma solo le tigri sopravvivono: ed è dura anche per loro.» 




E’ un universo di forza questo. Un immane, incredibilmente gigantesco pentolone in cui si scontrano energie e in cui a dominare è la forza bruta. Osserviamo quale sia la nostra umana reazione ai disastri naturali quando questi entrano in conflitto con i nostri spazi e i nostri movimenti.




Sappiamo che la méta del  theta  è la conquista dell’universo fisico. L’arma in più di  theta  è la capacità di comprendere. Questo è vero, profondamente vero. Ma c’è anche un altro aspetto che non possiamo trascurare. E questo è che per sopravvivere e conseguire le proprie mete l’intelligenza e la ragione non bastano: in realtà ci vuole un equilibrio di forza e intelligenza.



«Da questo imparai due lezioni: 








1. La forza non è niente senza abilità e tecnica, anzi, senza abilità e tecnica la forza dei bruti è disprezzabile. 

2. La forza ha due facce, una per il bene e una per il male. E’ l’intenzione che determina la differenza.»

«L’intera questione della responsabilità consiste in questo. La responsabilità consiste nella capacità di dirigere con successo la forza o nella capacità di rispondere, secondo la sua stessa definizione. La responsabilità è la capacità di dirigere con successo la forza




 Una persona che non è in grado di gestire la forza non potrà prendersi delle responsabilità. 




In questo universo, senza la forza non si può avere responsabilità. Se una persona è incapace di usare la forza, non potrà essere responsabile.»




Siamo impavidi, quindi. Siamo sfacciati, forti e coraggiosi. Ma anche assennati, etici e giusti. Usiamo la forza e prendiamoci responsabilità per le cose, le persone e l’intero universo.




Nutro personalmente un grande amore e rispetto per ogni uomo sulla terra. Anche quando una persona ne combina di cotte e di crude, in fondo in fondo cerco di vedere quale sia la visione del mondo che si ha da quegli occhi. Come ha potuto ficcarsi in quella condizione?




Non mi piace giustificare le persone né sminuire le loro responsabilità. Ma meno, molto meno di coloro che sbagliano mi piacciono coloro che si ergono a giudici non richiesti, coloro a cui quasi quasi piace sentirsi superiori ai miseri peccatori quando li additano tra la folla.




Non mi piacciono i moralizzatori e i moralisti. Non mi sono mai piaciuti.




Non è una questione di chi è bravo e di chi non lo è.




Non è l’ottica con cui si dovrebbe guardare tutta la scena.



E’ una questione di COME SI FA AD USCIRE DALLA PALUDE FANGOSA IN FONDO AL PRECIPIZIO IN CUI SIAMO FINITI!



Come si fa?




Ci sono cose che sono allineate e contribuiscono ad uscire dal fango, a risalire le pareti del burrone e che spingono verso l’alto. E ci sono cose che non lo fanno. E che anzi gettano ancora più in basso le persone.



Tutto qui ! ?




Si tratta semplicemente di gestire questi due aspetti delle azioni e dei comportamenti degli individui. Etica è lì per questo. Una specie di vigile urbano che gestisce chi si muove.




 In cinquantamila anni di storia solo su questo pianeta, l’uomo non ha mai ideato un sistema funzionale. E’ improbabile che nel prossimo futuro ne ideerà un altro. L’uomo è prigioniero di un labirinto immenso e intricato.




 Ho impiegato un terzo di secolo in questa vita per tracciare questa via di uscita. E’ stato dimostrato che i tentativi dell’uomo di trovare vie diverse non sono approdati a nulla.




La gente ha confuso il concetto di seguir la via con “il diritto di avere le proprie idee”. Naturalmente, chiunque ha diritto alle proprie opinioni, alle proprie idee e alle proprie realizzazioni, purché non sbarrino l’uscita a se stessi e agli altri. 




A qualcuno di noi piacerebbe che questo percorso, questa strada fossero una passeggiata. A qualcun altro piacerebbe addirittura che esistessero taxi che ci venissero a prendere e ci portassero dall’altra parte senza sforzo alcuno. Forse qualcuno ha anche preteso che venisse addirittura pagato per essere trasportato.




Diciamolo francamente (se siamo coraggiosi e con gli attributi spirituali):  l’homo sapiens  è, in questo momento, una razza decadente. L’uomo è l’ombra di se stesso.




Ben pochi di noi riuscirebbero a sopravvivere in una società di qualche secolo fa.




Le comodità moderne e lo stile di vita attuale ci hanno dato qualità e confort ma ci hanno tolto forza, coraggio, spessore e altre decine di qualità.



E il degrado è sempre più esponenziale.



Siamo passati da essere uomini che vivevano la vita a uomini che vivono la vita di altri in qualità di spettatori.




Ma non è necessario paragonare l’uomo moderno a quello della conquista del west per vedere le differenze. Se prendiamo un italiano medio degli anni ’50 e lo paragoniamo ad un italiano medio di oggi, ci mostra una differenza in termini di “capacità di sopravvivere” pazzesca. Non è un luogo comune. E’ una percezione diffusa. E’ diverso.




Il pianeta terra nel 2013 non è il pianeta terra del 1983, che non è il pianeta terra degli anni ’60 e così via. Ci sono forze in gioco che, benché adesso vengano più o meno correttamente svelate su libri e siti internet, in modo molto chiaro LRH ci ha descritto in Ron Journal 67 quasi 50 anni fa.


«I nostri nemici, su questo pianeta, sono meno di 12 uomini. Sono membri della Bank of England e di altri circoli finanziari superiori. Possiedono e controllano catene di giornali e, per quanto possa sembrare strano, sono i direttori di tutti i gruppi di sanità mentale che sono spuntati nel mondo. Bene, questi tipi sono molti interessanti: hanno un passato incredibilmente corrotto, figli illegittimi, prevaricazioni varie. Sono persone molto repulsive. A quanto pare, una volta, in un passato piuttosto lontano, hanno scelto di seguire una certa linea di azione. 




Avendo il controllo della maggior parte delle riserve d’oro del mondo, hanno dato il via ad un piano per trascinare ogni governo alla bancarotta e tenerlo in pugno, in modo che nessun governo fosse libero di prendere azioni nel campo politico senza il loro permesso. Il resto del loro piano apparente consisteva nell’uso della sanità mentale (vale a dire dell’elettroshock e della lobotomia pre-frontale praticate dagli psichiatri) per eliminare dalla loro strada qualsiasi dissenziente politico. Erano loro i promotori del disegno di legge “Siberia” che fu quasi approvato dalla camera dei deputati negli Stati Uniti. E che se ricordo bene, fu approvato dal Senato. 




Un disegno di legge che conferiva a qualsiasi governatore di qualsiasi stato negli USA, il potere di prelevare semplicemente chiunque dalla strada e di mandarlo in Alaska. Noi sconfiggemmo questo disegno di legge “Siberia” e molti altri decreti analoghi di sanità mentale tra virgolette. Ma prima d’ora, non abbiamo mai saputo da chi provenivano. Comunque sia, questa gente è riuscita per mezzo di raggiri vari, a far sì che quasi ogni governo del mondo le fosse debitore di ingenti somme di denaro. E naturalmente controlla il sistema delle tasse sul reddito e le finanze statali. 




 Wilson, per esempio, l’attuale premier d’Inghilterra è del tutto implicato negli affari di queste persone e, in effetti, non parla d’altro. Essi hanno organizzato questi gruppi di igiene mentale che sono spuntati contemporaneamente in tutto il mondo e ogni cosa il cui nome comprende sanità mentale o… igiene mentale o… altre cose di quel tipo (altre cose con nomi analoghi) fanno tutte parte dell’organizzazione capeggiata da questi uomini. In realtà, meno di dodici.» 




Ma parliamo di questo non per inoltrarci nel complottismo del nuovo ordine mondiale, nel signoraggio bancario o nella finzione degli schemi politici dei moderni paesi occidentali. Parliamo di questo concetto per comprendere che non si può capire bene un dato se non si ha una scena in cui inserirlo.


«Se non si ha familiarità col modo in cui una scena (un’area) dovrebbe essere, non è facile individuarne gli outpoint (dati illogici). 




 Ci riferiamo a ciò che potremmo chiamare scena o situazione IDEALE. Se non si conosce la scena –o situazione – ideale, è difficile che si riescano a osservare i punti non ideali che essa contiene. 



 SI DEVE ESSERE IN POSSESSO DI UNA SCENA IDEALE A CUI PARAGONARE LA SCENA ESISTENTE  

«Va bene mettersi comodi e sperare nel “meglio nel migliore dei mondi possibili”, ma questa è la via verso il suicidio personale e nazionale. La civiltà dell’uomo oggi sta procedendo con passo incerto, e se non ci sarà un grande cambiamento in essa, l’uomo non sarà qui per molto tempo ancora, e nessuno di noi lo sarà.



 I tempi devono cambiare.

Oggi, noi, in quanto cultura, siamo sospesi sull’orlo della distruzione. Non ha importanza se questa distruzione verrà con una drammatica esplosione o con uno sconvolgimento politico o con la putrefazione del marciume sociale. Verrà. Non è necessario che vi dica che cos’è che non va. Potete guardarvi attorno voi stessi e vedrete innumerevoli situazioni critiche, tutti segni di decadenza e fonti di dolore. Voi sapete che non dovrebbe essere così. Fingere che oggi stia andando tutto bene è come mettersi a fischiettare nel mezzo di un uragano. Non serve a niente.




L’uomo è malato e le nazioni sono impazzite. Azioni comuni compiute da certe nazioni non verrebbero tollerate nemmeno per un istante nella condotta di un individuo. Una persona del genere verrebbe rinchiusa. Noi non possiamo – nessuno di noi – andare avanti fingendo che tutto vada bene o che tutto andrà bene. Non è così.  




A meno che non venga effettuato uno sforzo ingente ed efficace per fermare il declino dell’uomo, questo pianeta ritornerà ad essere un arido deserto. Certamente, con le bombe, il razzismo e la crudeltà, l’uomo ce la sta mettendo tutta. 



 I tempi devono cambiare.


Ovviamente questa semplice verità è tale per chi ha sperimentato Scientology ad un certo livello. Mentre non lo è per tutti gli altri. Ma non è questo il succo del discorso ora e tale concetto potrebbe essere oggetto di specifica trattazione in un altro momento e in un altro articolo.




Etica e Verità ha più e più volte smontato uno per uno tutti i punti su cui verteva la linea d’attacco dei fuoriusciti voltagabbana (non cito i nomi per mancanza di rispetto) e dei loro italioti compagni di merende.




Ma la visione d’insieme di una scena, a volte, da risposte più profonde e complete.




Pensare altrimenti sarebbe come immaginarsi un medico che si lamenta che tutti i suoi pazienti arrivino malati al suo studio. E’ ovvio che i suoi pazienti siano malati quando si recano da lui: è lui che li deve curare!




Ma adesso? Ancora non è così! Per quanto quel tempo sia più vicino di quello che possa sembrare ad una prima analisi.




E non parliamo dei tempi andati, quelli di cui parlavamo all’inizio dell’articolo che molti di noi hanno conosciuto.




Mi sembra ridicolo e frutto di una mente veramente ottusa dimenticare da dove tutta Scientology arrivi o da dove è partita.




E dimenticare dove è velocemente diretta in modo inarrestabile.


«Le mie motivazioni sono così difficili da capire perché, per lo più, escludono me dalla scena. Ed è improbabile che gli uomini egocentrici capiscano una cosa del genere, perché sanno che    loro stessi   non rinuncerebbero alla fama, alla ricchezza o al potere e così pensano che non lo farebbe neanche un altro.

Ho sempre agito in base all’idea alquanto ingenua che la mia vita appartiene a me e che la dovevo vivere come meglio potevo. 




 Una vita non è sempre facile da vivere e quando la propria diventa di “dominio pubblico”, come sembra sia successo alla mia, ci si ritrova ad essere impreparati e non si ha neanche la voglia di spiegare ogni singola cosa. 




 E’ stata vissuta, non può essere “svissuta” ed è così com’è. Le uniche cose che contano, quindi, sono i risultati derivanti dal solo fatto di essere vissuto. 




 Non ho mai considerato che valesse la pena vivere in modo credibile, dato che questo è un compromesso che rinnega la propria integrità. 




 Inoltre, cercare di spiegare le invenzioni tecniche di uno scienziato dal modo in cui suona il mandolino è naturalmente qualcosa che farebbe soltanto una persona molto ottusa, eppure c’è chi ci prova. 




 Il problema con la mia vita è che è stata ricca di avventure e sarebbe forse un interessante oggetto di lettura per gli appassionati di storie d’avventura. 




 Non si studia efficacemente l’uomo stando rinchiusi in una torre d’avorio e una delle mie intenzioni è stata di vivere una vita molto intensa, addentrandomi nei molti strati della società al fine di comprendere l’uomo. 




 E questo l’ho fatto. Non posso dire che mi siano piaciute tutte le cose che gli uomini fanno e dicono, ma posso dire che nonostante tutte le ragioni del mondo per non farlo, ho perseverato nell’aiutare l’uomo come meglio potevo e ho continuato ad essergli amico.» 


Inutile dire che questa è un’operazione che disgusta nelle intenzioni a prescindere dai risultati. Nello stesso ordine di pensiero sono tutte le altre presunte obiezioni che gli squirrel sollevano.




Non è facile dover lavorare il doppio o il triplo di una persona normale. Perché c’è la propria famiglia, c’è il proprio ponte, quello dei familiari, c’è la IAS, le Org Ideali, la disseminazione globale, i materiali e via dicendo. Ma proprio perché non è qualcosa di facile lo dobbiamo fare noi.



Il meccanismo lo sappiamo. Si tratta della responsabilità. E del fuggire da essa








 E’ la velocità dell’espansione il problema del management. Ed è un problema.
 




 Lasciate che vi esponga alcuni fatti: questo pianeta, politicamente parlando, è un caos di nazioni. Tali nazioni sono armate (tra TUTTE le cose che ci sono su un piccolo pianeta) di armi atomiche. Questo, in un qualsiasi libro di storia che tratti della traccia intera, significa che si sta sviluppando una catastrofe. Per di più, sono presenti problemi economici e sociali che, per una civiltà del genere, sono ben oltre la norma e che spostano la scena politica verso la guerra. 




 E non si tratta semplicemente della guerra atomica: quegli stessi fattori sociali ed economici, accompagnati da un aumento nelle statistiche della criminalità brutale e delle pressioni ideologiche, potrebbero causare il sorgere di stati di polizia – come stanno facendo – nei quali l’applicazione di una tecnologia che può essere usata sarebbe proibita e tutta quanta questa civiltà (come è successo in precedenza) potrebbe sprofondare in nuovi tempi bui che sopraffarrebbero qualsiasi spinta in avanti verso la libertà. 




 Ci sono poi altri fattori che rendono la velocità imperativa. Noi NON abbiamo affatto un’infinità di tempo per portare a termine il lavoro. 



 Il futuro potrebbe far apparire il passato di questo pianeta una vacanza!

Non vi pare normale e prevedibile che in tutta questa scena, errori di minore e maggiore importanza si verifichino? Non vi pare normale che, pur possedendo una tecnologia di amministrazione e di etica incredibilmente funzionale, un gruppo che opera in questa società possa si dirigersi vittorioso verso i propri obiettivi ma incorrendo qua e là in situazioni non ottimali né desiderabili?




Forse, se fossimo dei superficiali e degli ingenui, potremmo pensare che tutto avviene senza colpo ferire. Ma qui, su questo pianeta è in atto una guerra: la ragione contro l’irrazionalità; la sopravvivenza contro la distruzione; l’immortalità sapiente contro il materialismo e l’oblio.




E guardandoci indietro si penserà a ciò che abbiamo passato e alle eventuali “vittime” della guerra. Nelle battaglie, i soldati muoiono. Alcune volte siamo stati noi a “morire” e alcune volte abbiamo cagionato che altri “morissero”.




Alla fine quindi è questo il pensiero che voglio condividere con voi.




Tra qualche anno, noi scientologist ci ricorderemo vagamente del pifferaio magico Rathbun, delle sue indecenti falsità e di tutti gli altri squirrel che lo hanno seguito. Anche questo periodo entrerà nella gloriosa storia dei thetans guerrieri che stanno conquistando l’universo partendo da questo pianeta di periferia. Come i primi anni di ricerca della tecnologia, come gli anni di Saint Hill, dei viaggi navali della Sea Org o delle vittoriose lotte per la libertà religiosa.

«Secondo la documentazione sulla ricerca spirituale e i rapporti da parte di pre-OT ed OT, l’individuo in uno stato aberrato non riesce mai veramente a concepire l’esistenza potenziale della QUANTITA’ di miglioramenti disponibili al di sopra del suo stato. 




 Il fatto che una tale QUANTITA’ di miglioramenti sia a disposizione di un singolo essere è una sorgente infinita di meraviglia per le persone che seguono veramente questa strada. Perciò, in uno stato aberrato, la persona riesce difficilmente a volgere lo sguardo molto in alto e a conservare allo stesso tempo una realtà di ciò che vede. 




 Nell’era della velocità, qualcuno potrebbe pensare che tutto ciò debba succedere in un minuto. O magari un minuto e mezzo. O che un’iniezione “provvidenziale” lo renda libero per sempre. Purtroppo questo universo non è costruito in tal modo. 




 Questo universo si basa sulla QUANTITA’ che è incredibilmente abbondante. 




 Il numero di elettroni in un atomo, il numero di atomi in una molecola, il numero di molecole in una goccia d’acqua sono una quantità impressionante. Il numero di pianeti nei sistemi solari, il numero dei soli in una galassia, il numero di galassie ammontano a cifre vertiginose. 




 Su questo pianeta, dove la vita è così breve e frenetica, il concetto del TEMPO è a malapena presente. Proprio recentemente, i geologi hanno concluso che forse l’uomo esiste da un milione di anni. Ah! Quanto poco ne sanno! L’età di questo e altri universi è molto, molto avanzata. Non è un’eternità, ma quasi.

Quello che stiamo prendendo in considerazione qui è il tempo in proporzione ai miglioramenti riferiti. Quando una persona è diventata Clear e inizia il Solo, deve pianificare il proprio orario in modo da riservare all’auditing un periodo di tempo ogni giorno e poi, semplicemente, perseverare. 




 Alcuni si fermano dopo una settimana. La vita è troppo interessante. Oppure si impantanano e sono “troppo occupati” per ottenere una riparazione che consenta loro di continuare. Dopo tutto, a livello personale stanno procedendo ad un ritmo molto più veloce; i loro interessi possono essersi moltiplicati. 




 Ma se semplicemente perseverano e prendono i necessari provvedimenti per essere in grado di farlo, scopriranno che ne vale veramente la pena, come dimostrano testimonianze entusiaste. Perciò a cosa ci troviamo veramente di fronte? Più alto è il livello, più tempo ci vuole, poiché ci si sta occupando di un grado superiore di miglioramenti potenziali. 




 E, dopo tutto, in che direzione ci stiamo innalzando? 




 Ci stiamo innalzando verso l’eternità. Credete di avere molto tempo alle spalle?




Pensateci un po’. Guardate AVANTI. Là c’è l’eternità! E voi ne farete parte. 




 In condizioni buone o in condizioni cattive. Mi spiace davvero dovervelo dire, ma non avete scelta. Forse una persona riesce ad abbandonare un pianeta. Ma non riuscirà ad abbandonare la vita. 




 In questo momento e in questo luogo, forse solo per un fuggevole istante, abbiamo questa possibilità. Diventare liberi e farcela. Pianeti e culture sono cose fragili. Non durano. 




 Non vi posso promettere che ce la farete. Posso solo fornirvi la conoscenza e darvi la vostra possibilità. Il resto dipende da voi. 




 Vi consiglio vivamente di darvi da fare; non gettate al vento questa breve tregua nell’eternità. Poiché quello è il vostro futuro: l’ETERNITA’. 




Potrà essere bella o brutta per voi. E per voi, carissimi amici, ho fatto quel che ho potuto per renderla bella. 



Grazie a tutti per l’attenzione.




 




 




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