Il mestiere più antico del mondo, non è comunque uno dei più facili. Nonostante quello che dicono tante donne, sopravanzate in carriera o fregate in amore da qualcuna sospettata di professionismo; “Ok, adesso mi metto a fare la puttana anch’io”, la cosa non è così facile.
Innanzitutto, occorre averci il fisico: e siccome la concorrenza è alta, la maggioranza delle donne già risulta tagliata fuori da quella che considerano una scorciatoia verso il successo.
Oltre al fisico, ci vuole lo psichico: un talento naturale per l’arte della seduzione, la capacità di capire da chi si può ottenere di più, senza bruciarsi; il saper capire da quali “clienti” guardarsi, perché pericolosi, violenti, o altro.
Così stando le cose, non stupisce che la donna che ha scelto la strada della strada abbia bisogno di qualcuno che le guardi le spalle.
Di un uomo che conosca la vita e l’ambiente, e che sia dunque in grado di proteggerle: insomma, un protettore.
Che non sia però uno stinco di santo: altrimenti è inutile.
Si definisce “protettore” chi mette sotto la propria ala protettrice una o più prostitute, assicurando loro la tranquillità di poter lavorare, in cambio di una parte più o meno cospicua dei loro proventi.
Il termine “protettore” ha molti sinonimi: ruffiano, ricottaro, lenone, magnaccia, paraninfo, prosseneta. Alcuni di essi sono ormai in disuso (paraninfo, prosseneta); altri sono chiaramente offensivi, come magnaccia: altri ancora, prendendo le distanze dalle loro etimologie, sono diventati dei dispregiativi: è il caso di ricottaro, e di lenone.
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