Cosa è la malattia di Alzheimer? La malattia di Alzheimer (MdA) è la condizione patologica più comune tra le demenze. Di solito si presenta negli anziani (65 anni e oltre) e provoca un deterioramento progressivo della memoria, del ragionamento tale da alterare le capacità di svolgere le normali attività quotidiane del paziente.
Si stima che una persona su dieci dopo gli 85 anni di età sia affetta da MdA.
Diversamente dalla innocua smemoratezza tipica degli anziani, la malattia di Alzheimer è una vera condizione di malattia, che un medico può diagnosticare con diversi test che esplorano l’area cognitiva, funzionale e comportamentale, integrando i risultati con esami di diagnostica per immagini del cervello (TAC, NMR).
La MdA è caratterizzata dalla morte di cellule nelle aree del cervello che controllano la memoria, il pensiero e il linguaggio. Con l'aumentare del numero di cellule colpite, aumentano il numero e la gravità dei sintomi che si manifestano. Per questa ragione la MdA viene definita una malattia degenerativa e progressiva.
Chi viene colpito dalla malattia di Alzheimer?
La malattia di Alzheimer colpisce soprattutto le persone attorno ai 65 anni di età e oltre. Dal momento che l'intera popolazione mondiale sta progressivamente invecchiando, il numero di persone affette dall'Alzheimer è destinato ad aumentare.
Una piccola percentuale di individui con MdA sviluppa la malattia precocemente, cioè tra i 35 e i 60 anni di età. Si ritiene che questa forma a esordio precoce sia ereditaria, dal momento che i casi tendono a verificarsi all'interno di poche famiglie.
Tuttavia la maggioranza delle persone affette da MdA (il 95 per cento) sviluppa la malattia più tardivamente; questa forma non è propriamente ereditaria. La malattia di Alzheimer è diffusa in tutti i gruppi etnici e classi sociali; colpisce sia uomini che donne, anche se è un poco più comune fra le donne.
Quali sono le cause della malattia di Alzheimer?
La medicina sta ancora indagando per individuare le cause della MdA. Le attuali conoscenze indicano che la perdita progressiva di cellule cerebrali è associata al formarsi di placche anomale (placche di beta amiloide) intorno ad esse. Tali placche sono accumuli di frammenti di una proteina insolubile. Un altro segno caratteristico della MdA è la presenza di "grovigli" all'interno delle cellule cerebrali costituiti da una forma anomala della proteina tau, una proteina che ha importanti funzioni nelle cellule sane. Tali strutture rappresentano il risultato ultimo di processi degenerativi che coinvolgono differenti sistemi cerebrali. È’ probabile infatti che la MdA non sia provocata da una singola causa, ma da diversi fattori che possono influire in misura differente in ogni singola persona.
Nel malato di Alzheimer, in aree specifiche del cervello, si riscontrano bassi livelli di un neurotrasmettitore chiamato acetilcolina e elevati livelli di un altro mediatore chimico, il glutammato.
Ad oggi i farmaci maggiormente in uso per il trattamento sintomatico della MdA sono molecole che normalizzano i livelli di acetilcolina. Accanto a questi, esiste un’altra classe farmacologica in grado di proteggere le cellule nervose dall’eccesso di glutammato che sembrerebbe essere dannoso per le cellule stesse.
Quali sono i sintomi della malattia di Alzheimer?
In generale i sintomi della MdA colpiscono la capacità di memorizzare, pensare e ragionare, nonchè il comportamento e l'abilità a compiere le normali attività quotidiane.
I primi sintomi. La MdA inizia in modo lento e graduale; può essere difficile sospettarla ai primi stadi ed è facile confonderla con la depressione o con i normali segni dell'invecchiamento. I primi sintomi comprendono piccole perdite di memoria, confusione e scarsa capacità di concentrazione, ma possono includere anche disorientamento, problemi di comunicazione, cambiamento della personalità, mancanza di motivazione. La velocità con cui la malattia progredisce verso una sintomatologia più evidente varia da persona a persona. In tutti i casi la memoria continua a peggiorare, e l'individuo incontra difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane, come cucinare, fare le pulizie, fare la spesa, lavarsi, vestirsi.
La persona che si ammala di MdA può manifestare comportamenti strani e insoliti — un segno piuttosto comune è quello di vagare senza un motivo e una meta — o immaginare di avere visto cose o sentito voci inesistenti (allucinazioni). Con l'aggravarsi di questi sintomi, la persona diventa ovviamente sempre più dipendente dagli altri.
La progressione della malattia.
Negli stadi più avanzati i sintomi fisici si fanno più evidenti. La persona assume comportamenti inappropriati, presenta problemi di comprensione, può diventare aggressiva o manifestare segni di depressione, poiché alcune aree del cervello sono state danneggiate.
Il malato può manifestare difficoltà a mangiare, camminare, usare il bagno e svolgere altre funzioni di prima necessità. Spesso questi problemi si accompagnano a un generale deperimento fisico, e la persona tende a passare più tempo a letto o su una sedia a rotelle.
I sintomi della malattia di Alzheimer alterano anche la personalità complessiva dell'individuo, e ciò può turbare in modo particolare familiari e amici. Agli stadi avanzati è probabile che una persona con MdA non sia in grado di riconoscere nemmeno i parenti e gli amici più cari. Può comportarsi in modo aggressivo, sgarbato, ostile. È importante ricordare che tali cambiamenti sono determinati dalla malattia, e non dalla volontà del malato.
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