Nel 1940 si ebbero sull’Italia le prime incursioni aeree da parte degli inglesi che, si sarebbero potuti giustificare come reazione alla barbarie germanica dei violenti bombardamenti della Luftwaffe (la forza aerea tedesca), da fonti storiche ben accreditate sembra che il primo bombardamento notturno su obbiettivi non militari fu fatto dagli inglesi nel maggio 1940 sulla meravigliosa città di Friburgo.
Successivamente le incursioni proseguirono per tutto il 1940 sul Nord (industriale) e sui porti o installazioni militari (Napoli), ci fu poi un periodo di calma fino all’estate del 1942. Nel marzo del 1943 un episodio ancora in parte misterioso, fu l’esplosione della Caterina Costa una nave mercantile di 8.060 tonnellate.
La nave era ormeggiata nel porto presso la località definita Ponte della Maddalena e stava ultimando un carico di benzina, armi e munizioni per le truppe d’istanza a Biserta in Africa del Nord, il pomeriggio del 28 marzo 1943 qualcosa o qualcuno innescò un incendio che ben presto raggiunse le stive, un’esplosione apocalittica, la nave andò in mille pezzi, la deflagrazione lanciò tutto intorno detriti incendiati che provocarono crolli e devastazioni,parti della nave raggiunsero la collina del Vomero, Piazza Garibaldi, Piazza Carlo III, il Carmine ancora più lontano addirittura a Bagnoli, tutto fu improvviso repentino e violento, moltissime vittime 600 i morti e oltre 3000 feriti.
Tragiche e terrificanti le incursioni aeree ripresero dopo l’occupazione dei “possedimenti” italiani in africa infatti non eravamo più in grado di contrastarle, attacchi devastanti avvennero sulle città meridionali, prima da parte della RAF (Royal Air Force) poi dalla U.S.A.F.(United States Air Force)per distruggere le linee di difesa tedesca, anche in previsione di uno sbarco alleato (Salerno).
Il 4 agosto 1943, Napoli fu colpita da alta quota con bombe incendiarie che provocarono la distruzione quasi totale della bellissima chiesa di trecentesca di S.Chiara.
In totale la città subì 43 ore di bombardamenti con oltre 20.000 morti e l’80 per cento degli edifici distrutti.
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