Utilizzo le parole come bottoni per asole rifinite da storie ancora da scoprire, adopero i punti esclamativi come aghi per ricamare le mie iniziali su ricordi del passato, utilizzo ironia e sagacia come piccole forbici per scucire dolori, allungo orli alle giornate per nascondere vecchie cicatrici, i miei occhi sono luci notturne passate a imbastire abiti smessi.
Come metro prendo i ricordi e misuro con il silenzio quanto tessuto di vita devo ancora tagliare. Costringo il domani ad essere ditale per non macchiarlo dalle paure dell'oggi.
La felicità si trova nella leggerezza delle piccole cose, l'odore del caffé al risveglio che s’intreccia con quello del pane, la carezza di uno sguardo che si posa sul volto, il sapore di un bacio sfiorato nel primo buongiorno, il suono delle parole che ci avvolgono come note di una canzone.
Leggerezza nel profumo di un accappatoio morbido dove avvolgere il corpo fresco, la felicità quotidiana che spesso ci perdiamo delle piccole cose, in quei gesti così abituali da renderli privi di senso, ma ogni momento, parola, gesto nascondono la loro leggerezza nella semplicità e nel desiderio di voler ancora essere padroni della nostra felicità La leggerezza ci sfiora e basta un ricordo intenso una distrazione un sorriso per ritrovare quella spensieratezza che alleggerisce il peso della vita....
Bevo il mio primo caffè sento il profumo del glicine entrare dalla portafinestra...ascolto la nota di una canzone che non riesco a ricordare....un raggio di sole accarezza il mio volto... ecco sono immersa nella leggerezza di un semplice inizio mattina... Il tempo è un lavoro di sartoria a volte grezzo altre fine di cucito, rammendo, ricamo e lascio tracce di gesso bianco sul tessuto di giorni scuri per non scordare domani quale taglio dare alla vita.
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