Spesso l’esperienza della gravidanza viene presentata e descritta a compartimenti stagni, in modo esclusivamente idealizzato e romantico. Una sorta di evento fantastico, decontestualizzato e incontaminabile, isolato nel tempo e nello spazio, che dura nove mesi, che ha inizio con il concepimento e si conclude ed esaurisce con il parto e la nascita di una nuova vita. La stessa attenzione della famiglia e della comunità è solitamente concentrata sulla gestazione in quanto tale, sulle trasformazioni che la donna sperimenta per quaranta settimane e sul timore di eventuali rischi e imprevisti.