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| Sai che a Napoli... G.P. CITTA' 15/1/2015 17:24 1141 0
Lo storico palazzo Filomarino, dove visse e morì Benedetto Croce, filosofo e storico napoletano, era proprietà del principe Francesco Filomarino durante la rivolta di Masaniello del 1647-48. Il Principe si offrì di fare da paciere tra le autorità vicereali e i rivoluzionari e questi ultimi si asserragliarono nel suo palazzo per fronteggiare le truppe spagnole. Ma l’esercito reale sparò dei colpi di cannone contro l’edificio che ne abbatterono l’intera parte superiore. Il palazzo venne successivamente restaurato. |
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| Sai che a Napoli... G.P. CITTA' 15/1/2015 17:17 1288 0
Nel maggio 1985, in occasione del centenario dell'Aman, fu insatallata in piazza del Plebiscito una fontana che ricordava quella lì collocata esattamente un secolo prima e da cui, alla presenza di re Umberto I e della regina Margherita, sgorgò il primo zampillo del neonato acquedotto di Serino che ancora oggi disseta i napoletani. |
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| Sai che a Napoli... G.P. CITTA' 15/1/2015 17:15 1181 0
La rituale passeggiata per la visita ai sepolcri del Giovedì Santo viene indicata col termine “struscio” e prende il nome dal fruscìo provocato dallo strusciare dei piedi sul selciato (dato dall’incedere lento) e delle vesti nuove inamidate. Questa usanza, retaggio della dominazione spagnola e analoga al famoso "paseo" iberico, trae origine da un bando del ‘700 con cui a Napoli fu imposto il divieto, limitato in seguito solo a via Toledo, di circolare con carri e cavalli durante la settimana santa. Con il termine "struscio" viene anche chiamata (oggi con un pizzico di ironia) una lenta passeggiata lungo la via principale, perlopiù serale e nei giorni festivi, in cui si fa "bella mostra" di se. |
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| Sai che a Napoli... G.P. CITTA' 15/1/2015 17:10 1589 0
Prima del “decennio francese” quando, per volontà di Gioacchino Murat, nel 1808, venne costruito il ponte della Sanità (ora Maddalena Cerasuolo), si accedeva alla Reggia di Capodimonte attraverso un’erta salita tagliata nel tufo tra antiche cave e sepolture: l’attuale "salita Capodimonte", appunto. Questa salita parte da piazza San Severo, nel quartiere Sanità, e si inerpica fino alla "Porta Grande" su via Ponti Rossi. Da gli abitanti della zona è meglio conosciuta come " 'A sagliuta d''o Presebbio". |
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| Sin dall’Ottocento il termine “ricottaro” indica lo sfruttatore di prostitute G.P. CITTA' 15/1/2015 12:59 1136 0
Sin dall’Ottocento il termine “ricottaro” indica lo sfruttatore di prostitute. Infatti questi vivevano del ricavato della “ricotta” e ricotta, nel gergo camorristico, era sinonimo di sperma. |
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| Il Castel Nuovo circondato dalle varie fabbriche e, in primo piano, la "Gran Guardia" G.P. CITTA' 15/1/2015 12:54 1337 0
Il Castel Nuovo, conosciuto anche come Maschio Angioino, in epoca aragonese era circondato da una cinta muraria difensiva intervallata da torrioni, di cui alcuni più tardi trasformati in bastioni, definita ‘cittadella’. In epoca borbonica, il castello venne destinato ad uso militare e divenne sede dell’Arsenale di Artiglieria (con annessa Fonderia), della Real Montatura delle Armi e del Corpo della Real Guardia, quindi tutta l’area circostante fu interessata da una profonda trasformazione. Colmato il fossato, fu nel tempo tutto intorno un proliferare di fabbriche, capannoni ed alloggi di tutti i tipi compreso l’edificio della “Gran Guardia", a forma semicircolare con arcate che affacciava proprio sullo slargo, in corrispondenza dell’attuale cantiere della metro1.Tutto restò immutato fino alla fine dell’800, quando un processo di risanamento conclusosi agli inizi del ‘900, portò ad un graduale abbattimento delle strutture e ad un completo isolamento del castello, così come lo vediamo oggi. Purtroppo, questa trasformazione comportò la distruzione dell’antica cinta muraria Aragonese, (inglobata nei riempimenti borbonici) i cui resti sono stati in parte riscoperti grazie agli scavi per la metropolitana, in particolare la base 'segata' del torrione detto “dell’Incoronata”, il più antico della cinta. |
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| Simona Ventura: "Mai andata a letto per la carriera. Chi lo fa? Non arriva lontano" G.P. Bellezza Femminile 12/1/2015 9:43 1236 0
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| Addio all'indimenticabile Anita Ekberg, musa di Fellini e simbolo della "Dolce vita" G.P. CRONACA 12/1/2015 9:41 1682 0
Addio all'indimenticabile Anita Ekberg, musa di Fellini e simbolo della "Dolce vita". E' morta, all'età di 83 anni, l'attrice svedese Anita Ekberg nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa, in provincia di Roma, dove era ricoverata da tempo. Famosa in tutto il mondo per essere uno dei simboli del La Dolce Vita, l'attrice viveva da anni a Genzano, in una villa in località Montegiove. Dopo aver vinto il titolo di Miss Svezia nel 1950, si trasferisce negli Stati Uniti dove il produttore Howard Hughes la introduce nel mondo del cinema e ottiene un ruolo minore in Viaggio sul pianeta Venere del 1953 con Gianni e Pinotto. Più importante è la parte accanto a Jerry Lewis e Dean Martin in Artisti e modelle del 1955. Nel 1956 è finalmente protagonista nell'ultimo film della coppia Lewis-Martin, Hollywood o morte! diretto da Frank Tashlin; per questo ruolo vince un Golden Globe come miglior attrice emergente. Sempre nello stesso anno King Vidor le affida una parte nel kolossal Guerra e pace. Dopo aver girato nel 1959 Nel segno di Roma, diretto da Guido Brignone, e dove vesti i panni della regina Zenobia che si ribella all'Impero Romano, la Ekberg è Sylvia nel film che l'ha resa un'icona, La dolce vita di Federico Fellini (1960): la scena del bagno nella Fontana di Trevi diventerà un classico che entrerà per sempre nella storia del cinema mondiale. Nel 1961 appare nei Mongoli di André De Toth e in A porte chiuse di Dino Risi, con il quale fu brevemente fidanzata. Anita Ekberg nel 2007. Fellini tornerà a dirigerla nello straordinario episodio Le tentazioni del dottor Antonio in Boccaccio '70 (1962), dove la sua provocante bellezza diventa un vero incubo per le notti del Dottor Antonio, un petulante moralista interpretato da Peppino De Filippo, e nella parte di se stessa in I clowns (1970) e Intervista (1987). Nel 1963 torna a Hollywood dove recita in I 4 del Texas per la regia di Robert Aldrich e accanto a Dean Martin, Frank Sinatra e Ursula Andress; lo stesso anno è accanto a Bob Hope in Chiamami Buana. Dalla seconda metà degli anni sessanta sposta la residenza in Italia e lavora in svariate produzioni europee, ma poche degne di nota, per esempio: Poirot e il caso Amanda (1965) di Frank Tashlin, Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966) di e con Alberto Sordi e Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica. I film degli anni settanta sono da circoscrivere nella categoria dei film di genere, come la commedia sexy Casa d'appuntamento (1972) con Barbara Bouchet, lo spaghetti western La lunga cavalcata della vendetta (1972) con Richard Harrison e il thriller Suor Omicidi (1979) di Giulio Berruti. Nello stesso anno posa per una copertina di Playmen dove appare visibilmente ingrassata. Passata dai ruoli di sex symbol a quelli di caratterista, la ritroviamo in Cicciabomba (1982) con Donatella Rettore, Il conte Max (1991) di e con Christian De Sica, Cattive ragazze (1992) di Marina Ripa di Meana, Bambola (1996) di Juan José Bigas Luna con Valeria Marini, Il nano rosso (1998) di Yvan Le Moine e nel 2002 in due episodi della serie tv di Canale 5 Il bello delle donne.
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| Addio all'indimenticabile Anita Ekberg, musa di Fellini e simbolo della "Dolce vita" G.P. CRONACA 12/1/2015 9:38 1198 0
Addio all'indimenticabile Anita Ekberg, musa di Fellini e simbolo della "Dolce vita". E' morta, all'età di 83 anni, l'attrice svedese Anita Ekberg nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa, in provincia di Roma, dove era ricoverata da tempo. Famosa in tutto il mondo per essere uno dei simboli del La Dolce Vita, l'attrice viveva da anni a Genzano, in una villa in località Montegiove. Dopo aver vinto il titolo di Miss Svezia nel 1950, si trasferisce negli Stati Uniti dove il produttore Howard Hughes la introduce nel mondo del cinema e ottiene un ruolo minore in Viaggio sul pianeta Venere del 1953 con Gianni e Pinotto. Più importante è la parte accanto a Jerry Lewis e Dean Martin in Artisti e modelle del 1955. Nel 1956 è finalmente protagonista nell'ultimo film della coppia Lewis-Martin, Hollywood o morte! diretto da Frank Tashlin; per questo ruolo vince un Golden Globe come miglior attrice emergente. |
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| Foto belle da ricordare G.P. STORICHE 11/1/2015 10:28 1343 0
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20/11/2008
Sono Miriam di Milano
Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
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7/9/2008
Luisa Casalnuovo (NA) - Italia -
Ho letto le vostre rubriche eccezionali e o visto le foto sui tifosi belle
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Luisa Volla (NA) - Italia
Coplimenti un ottimo sito non è caotico ed è molto chiaro
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