Paolo Borsellino: Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola
Categoria : AFORISMI
Pubblicato da G.P. in 12/4/2012
Paolo_Borsellino Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri. Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.


Paolo Borsellino2Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.



A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.



E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.



Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.



La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.



Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.



Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.



Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.



Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.



Bisogna liberarsi da questa catena feroce dell'omertà che è uno dei fenomeni sui quali si basa la potenza mafiosa. Si è legati a questo fatto dell'omertà, del non riferire nulla delle cose di Cosa Nostra all'esterno, di non sentire lo Stato, di sentire sempre lo Stato come un nemico o comunque come una entità con cui non bisogna collaborare.



Siamo uomini morti che camminano.



Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.



La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.



Non sono né un eroe né un Kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell'aldilà. Ma l'importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento... Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno.



Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno.



Speriamo che cambi il vento, che venga il libeccio, che si porti via quest' afa.



Chi non ha paura di morire muore una volta sola.



Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me.



Un cristiano non teme la morte.



È bello anche morire per le proprie idee... chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno.