Egli potrebbe vivere un vita felicissima e piena di gioie ma potrebbe anche essere condannato ad una vita di sofferenze e di disagi (come non considerare i sempre crescenti casi di suicidio, di alcolismo, di tossicodipendenza ecc...); nel secondo caso la "colpa" per la vita disgraziata sarebbe, in prima istanza, da imputare ai genitori, in quanto sono essi che materialmente hanno fatto sì che avesse luogo l'esistenza di quell'essere. E' valido sposarsi? Non è meglio convivere? Luca - Roma -

RISPOSTA:

Una nuova vita è una benedizione del cielo. E' un'opportunità che l'uomo offre ad un altro essere umano di venire su questa terra a fare le sue esperienze, belle o brutte che siano.

I genitori devono sentirsi responsabili  soltanto di ciò che attiene al loro ruolo.

E' nel piano del Signore che l'uomo nel corso della vita conosca la gioia e il dolore, la salute e la malattia, la pace, la guerra, la fame e tutto ciò che potrà accrescere la sua conoscenza di questo mondo.

La felicità a cui l'uomo aspira e verso la quale tende le sue braccia in maniera naturale e comprensibile non deve fargli dimenticare lo scopo primario della sua venuta su questa terra.