Ci sono giornalisti venduti e cronisti stupidi...
Articolo di Giuseppe Piccolo pubblicato il 8/1/2014 (2351 Letture)
![Italia - Italia -](http://www.dimensionenotizia.com/uploads/img4895c0d0ae248.gif)
Beh, c’è anche tanto analfabetismo nel campo dell’informazione, c’è approssimazione presuntuosa, c’è superficialità spudorata, c’è disonestà professionale.
![Friedrich Wilhelm Nietzsche Friedrich Wilhelm Nietzsche](http://www.dimensionenotizia.com/uploads/img52af1b82a0d9e.jpg)
Talora con una virgola fuori posto si può tradire il senso di una frase. Ma che importa? Non parliamo poi delle virgolette che si aprono e si chiudono a piacere per confermare ciò che si presume sia stato detto o scritto dal tizio, caio o sempronio (anche interpretando maldestramente le parole per fare più colpo sui lettori). Basterebbero certe virgolette usate a sproposito per introdurre una querela. Ma come si potrebbe querelare tutti i giornali ecc. ecc.?
E così si lascia perdere, e così i mass media peggiorano di giorno in giorno, e così la disonestà professionale diventa prassi quotidiana con l’avvallo del nostro silenzio, questo vale anche nei piccoli paesi.
Mafia: Gruppo di persone che usano illecitamente il potere anche a danno di qlcu. o qlco. per conseguire i loro interessi particolari.
Combriccola: mafia di partito.
Più che i cronisti, dobbiamo temere l’informazione al servizio del potere, che possiede una tale capacità professionale da farci credere una cosa per un’altra, da trovare tutti i sotterfugi di questo mondo per imbrogliare la gente.
La gente alla fine ci crede, perché, come dice un detto latino, «Audacter calumniare, semper aliquid haeret» (“calunnia senza timore: qualcosa rimane sempre attaccato”). Le calunnie ripetute con arte alla fine producono degli effetti soprattutto sulla massa, che rimane perciò convinta, e di conseguenza vota anche i più corrotti. Da anni in Italia succede così. Da anni l’informazione ha fatto credere a milioni di italiani che le cose stanno diversamente dalla realtà dei fatti.
Anche qui, entra in gioco quel buonismo di carattere religioso o umanitario secondo cui la persona andrebbe sempre, in ogni caso, rispettata. La persona! Dio mio, che significa persona? Già dire “personaggio” è diverso. Il personaggio mette la persona in secondo ordine, o addirittura la mette fuori causa, per imporre la propria ideologia, il proprio potere, la propria tracotanza, alla faccia di tutte le persone di questo mondo. Vogliamo o no capire che in gioco ci sono invece milioni di innocenti, c’è in gioco il futuro dei piccoli? E la preoccupazione sarebbe quella di tappare la bocca a chi vuole combattere un regime di distruzione totale? Che m’importa della distinzione teorica tra persona e sistema, tra errante e errore, quando di mezzo c’è la libertà, c’è la democrazia, c’è il progresso umano-sociale di un Paese intero?
Già i giornalisti sono quelli che sono, pochissimi sono leali e corretti.
Alcuni giornalisti sono scrittori, come gl'imbianchini sono pittori.
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